Il Piccolo DOMENICA, 22 NOVEMBRE 2009
Pagina 10 – Regione | ||||||||||||||||||||||||||||
L’INTERVISTA | ||||||||||||||||||||||||||||
Castelli: la Trieste-Divaccia è prioritaria |
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«Nessun disimpegno italiano sulla Tav, nemmeno per la tratta a Est di Mestre» | ||||||||||||||||||||||||||||
PARLA IL VICEMINISTRO ALLE INFRASTRUTTURE | ||||||||||||||||||||||||||||
«Al vertice di Brdo ho semplicemente detto che c’è un problema di consenso delle popolazioni sul tracciato ipotizzato» | ||||||||||||||||||||||||||||
«Privilegiamo solo il Nord-Ovest d’Italia? Non è vero: le opere per il Nord-Est verranno completate prima» | ||||||||||||||||||||||||||||
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di ROBERTA GIANI
TRIESTE «Non c’è nessun disimpegno italiano sulla Trieste-Divaccia. Anzi, stiamo lavorando alacremente». Il vertice italo-sloveno di Brdo scatena nuove preoccupazioni, al di qua e al di là del confine, sui destini della tratta transfrontaliera del Corridoio V? E, complice una progettazione ancora in alto mare, alimenta a cascata i timori sull’arrivo effettivo dell’alta velocità in Friuli Venezia Giulia? Roberto Castelli, il viceministro alle Infrastrutture, scende in campo. Rassicura. Garantisce: «Quella tratta, come l’intero progetto prioritario 6 da Lione al confine ungherese-ucraino, è e resta una priorità del governo». Viceministro Castelli, che ha detto esattamente al vertice italo-sloveno con il suo omologo Igor Jakomin? Ho semplicemente detto, come hanno più volte segnalato il presidente Renzo Tondo e altre forze locali, che c’è un problema di consenso delle popolazioni locali sul tracciato ipotizzato. E ho spiegato che, nell’interesse di tutti, stiamo cercando di superarlo. Come? Trovando la soluzione maggiormente condivisa perché non vogliamo un altro caso come quello del Frejus. Non ha mai parlato di un disimpegno italiano sulla Trieste-Divaccia? Sono filtrate sue forti perplessità sulla praticabilità del progetto transfrontaliero, per motivi ambientali, finanziari, trasportistici. Assolutamente no. E trovo francamente sorprendente che qualcuno possa aver detto una cosa del genere: la dichiarazione congiunta di Brdo non si presta a equivoci. La Trieste-Divaccia va fatta il prima possibile. Ma, visto che al momento c’è solo uno studio di fattibilità, quali sono i tempi? Quelli definiti. Abbiamo un accordo con la Slovenia e lo rispetteremo. A fronte dei problemi di tracciato, lo ripeto, stiamo cercando la soluzione più conveniente e condivisa. E non mi limito a dirlo. Che vuol dire? Al rientro da Brdo ho sentito il coordinatore europeo del progetto prioritario 6: ci vedremo ai primi di dicembre a Roma. Al contempo ho attivato personalmente le Ferrovie affinché valutino celermente tutte le possibili soluzioni progettuali. Davvero, non capisco come si possa pensare a un disimpegno italiano… Non c’è solo la tratta transfrontaliera. L’alta velocità, da Mestre in poi, è in alto mare. La Regione Veneto pensa a un ridicolo tracciato lungocosta, che pare proposto apposta per non fare nulla. Non è che il governo reputa più strategici i collegamenti a nord-ovest? Assolutamente no. L’Italia sta in mezzo al progetto prioritario 6 e ha uguale interesse per i collegamenti a ovest e a est. Dico di più: la Trieste-Divaccia costa meno del traforo del Frejus e, quindi, arriverà probabilmente prima. È una tratta fondamentale per collegare Trieste e il suo porto all’Ungheria, alla Russia, all’Est europeo. A proposito di porto di Trieste, quando arriveranno i soldi promessi per la piattaforma logistica? La delega ai porti non è mia, quindi non posso rispondere per altri. Ma posso garantire che questo governo considera un punto di assoluto riferimento la portualità dell’Alto Adriatico. C’è chi sostiene che lei si preoccupa poco del Nordest e assai di più del Nordovest: il Cipe ha finanziato la Tav da Genova verso Milano e il Nord. La Tav a Est di Verona è all’anno zero. Si rileggano gli atti parlamentari del ’92: al tempo io ero uno dei pochissimi sostenitori del Corridoio V. Vent’anni dopo sono tutti d’accordo ma, intanto, abbiamo accumulato ritardi… E, comunque, ricordo che il triplicamento della A4 rientra nel Corridoio V: è un’opera che si sta realizzando anche grazie a questo governo. Il Nordest chiede che l’autostrada A4 rimanga in gestione alle Regioni quando, nel 2017, scadrà la concessione con l’Anas. Proprio pochi giorni fa ho incontrato il senatore Ferruccio Saro a riprova di quanto mi sto interessando al Friuli Venezia Giulia e al Veneto. E mi sono impegnato affinché il governo onori l’ordine del giorno già approvato al Senato. Il governo, quindi, autorizzerà una società mista tra le due Regioni e l’Anas? Quando? Stiamo lavorando per trovare la soluzione migliore sul modello di quanto già realizzato, con grande positività, in Lombardia. DOMENICA, 22 NOVEMBRE 2009
DOMENICA, 22 NOVEMBRE 2009
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