IL PICCOLO – GIOVEDÌ, 10 NOVEMBRE 2011 – Pagina 14 – Economia
Capodistria-Divaccia, altolà ambientale
L’Agenzia slovena ha respinto la domanda per la costruzione del secondo binario. In ballo 400 milioni di fondi europei
di Franco Babich
CAPODISTRIA La costruzione del secondo binario della ferrovia Capodistria–Divaccia rischia di slittare di almeno un anno, forse anche due, e la Slovenia, per questo ritardo, potrebbe restare senza i 400 milioni di euro di mezzi dai Fondi europei destinati al progetto. L’Agenzia della Repubblica di Slovenia per l’ambiente (Arso), infatti, ha respinto la richiesta del ministero dei Trasporti per il “permesso ambientale” della Capodistria-Divaccia, e senza questo documento non è possibile ottenere la licenza edile e avviare i lavori. I primi cantieri dovevano essere aperti entro la fine dell’anno, ma ora tutto dovrà essere rinviato. La Capodistria–Divaccia, insieme alla futura Tav Divaccia–Trieste, fa parte del Corridoio 5, ossia del progetto prioritario transeuropeo Lione–Trieste–Divaccia/Capodistria–Lubiana-Budapest-Kiev. La richiesta per il rilascio del “permesso ambientale”, come rivela il quotidiano “Dnevnik” di Lubiana, è stata presentata dalla società “Dis Consulting”, a nome del ministero per i Trasporti, agli inizi di marzo, ma la domanda era incompleta. Nonostante le integrazioni successive, il 24 ottobre l’Agenzia per l’ambiente ha deciso di respingerla. Le manchevolezze rilevate erano sostanzialmente due. In primo luogo, non è ben chiaro dove finirà tutto il materiale di riporto, visto che la discarica indicata nel progetto può contenere soltanto la metà del materiale che presumibilmente sarà scavato lungo il tracciato della nuova ferrovia. In secondo luogo, la Arso ha giudicato incompleto lo studio sull’impatto ambientale della nuova tratta sul bacino idrico del fiume Risano. L’intero iter ora dovrà essere avviato daccapo. La decisione dell’Agenzia per l’ambiente della Repubblica di Slovenia, scrive il “Dnevnik”, avrà sicuramente delle ripercussioni a Bruxelles. I rappresentanti della Commissione europea incaricati di seguire il finanziamento dei progetti ferroviari, hanno già ammonito la Slovenia circa il rischio di restare senza i mezzi europei. Il governo di Lubiana è stato pertanto invitato a presentare uno scadenziario effettivo degli interventi sulla Capodistria–Divaccia e nel contempo di preparare progetti “di riserva” legati all’ammodernamento della rete ferroviaria, da finanziare con i fondi di coesione dell’Unione europea. La costruzione del secondo binario sulla tratta Capodistria–Divaccia è da anni considerato dalla Slovenia un progetto prioritario, senza il quale Lubiana non può immaginare la crescita e lo sviluppo del porto di Capodistria. Sarà uno dei progetti edili più complessi e più costosi della recente storia slovena. È una tratta di soli 27 chilometri, ma più di 20 attraverseranno otto gallerie e due viadotti per salire dal mare all’altipiano carsico. Il costo del progetto è stimato a oltre 800 milioni di euro. Senza imprevisti, il secondo binario sulla Capodistria-Divaccia avrebbe dovuto essere completato nel 2018.