da Il Piccolo del 8 novembre 2011
Monfalcone, 50mila tonnellate di rifiuti smaltite illegalmente
Otto persone in manette. Sono accusate di truffa e traffico illecito di rifiuti nell’ambito della gestione dell’impianto termoelettrico di Monfalcone
Otto persone, tra cui gli imprenditori titolari di due società che operano nel settore dei rifiuti (la Friul pellet di Capriva del Friuli e la Comagri di Treviglio-Bergamo), sono state arrestate oggi dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Udine in quanto accusati di far parte di un duplice gruppo criminale dedito alla truffa e al traffico illecito di rifiuti nell’ambito della gestione dell’impianto termoelettrico di Monfalcone, in provincia di Gorizia. Sono state 50.000 le tonnellate di rifiuti di biomasse (sansa di olive esausta e segatura), in alcuni casi anche pericolose, prive delle caratteristiche chimico-fisiche necessarie alla combustione, smaltite nell’ impianto termoelettrico.
Oltre ai due imprenditori, in manette sono finiti il titolare del laboratorio di analisi Tiss di Trieste, un collaboratore esterno dello stesso laboratorio, un dipendente quadro della A2a (la società milanese che gestisce l’impianto di Monfalcone), altri due dipendenti della società Tecnim srl che lavoravano nell’impianto di Monfalcone.
Le otto ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del tribunale di Trieste Guido Patriarchi, su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Trieste.
L’indagine, che ha preso avvio nel marzo 2011 e si è conclusa nell’ottobre 2011, ha coinvolto in totale 14 persone. Nel corso dell’operazione sono state anche sequestrati ingenti quantitativi di rifiuti presso le società coinvolte nell’attività illecita.
da bora.la 8 novembre 2011
Truffa ai danni della centrale di Monfalcone: smaltite tonnellate di rifiuti illeciti
Cinquantamila tonnellate di rifiuti di biomasse, in alcuni casi pericolose e comunque prive di peculiarità indispensabili alla combustione, sono state smaltite nella centrale termoelettrica di Monfalcone. Il dato emerge dall’indagine dei carabinieri per la Tutela dell’Ambiente che hanno arrestato otto persone per truffa ai danni della A2A di Milano.
Secondo i carabinieri l’affare era gestito dai dipendenti della società milanese che hanno incassato illecitamente milioni di euro e che avrebbero omesso dei controlli per permettere lo smaltimento illecito dei rifiuti.
da Carta est-nord 9 novembre 2011
Monfalcone: la truffa dei rifiuti e il futuro della centrale
Quello che sta emergendo [vedi qui] dall’indagine sulla truffa relativa alla centrale termoelettrica di Monfalcone è molto preoccupante, sia dal punto di vista del possibile danno all’ambiente e alla salute della popolazione, sia in relazione al meccanismo del traffico di rifiuti.
Da sempre questo reato compare tra i primi posti nei periodici dossier sulle ecomafie di Legambiente fra i reati ambientali. Pur non conoscendone nel dettaglio i contorni, questa vicenda va portata a termine con la massima trasparenza, individuando non solo le responsabilità, ma anche mettendo in discussione il futuro assetto produttivo dell’impianto.
A2A infatti, oltre alla dismissione delle due sezioni ad olio combustibile, ha ipotizzato di continuare ad investire sul carbone, sostituendo i due gruppi attuali con uno ad alta efficienza.
Può essere maturo invece rivedere questa ipotesi, con la dismissione totale del carbone e la contemporanea realizzazione di un impianto alimentato con gas naturale ed una rete di teleriscaldamento che potrebbe sfruttare il canale De Dottori che attraversa l’intera città, quale sede naturale per collocare le tubazioni e raggiungere utenze significative come ad esempio l’ospedale di S. Polo.
da Il Piccolo del 10 novembre 2011
«Continueremo a investire per la sicurezza»
Monfalcone: dietro la truffa della centrale un accordo segreto
da Il Piccolo del 11 novembre 2011
Il rione: «Diteci cosa si respira in città»
da Il Piccolo del 12 novembre 2011
A2a: «Una sola mela marcia in centrale»
da Il Piccolo del 30 novembre 2011