Manifestazione a Ravenna contro la CMC il 13 ottobre
Marzo 17th, 2017 | General, Notizie flash
Cemento Morte Corruzione. Reports
Una manifestazione che ha fatto chiarezza:
di qua i movimenti di là PD + RC + FdS + ANPI.
Indietro non si torna.
Non si fa la lotta NO TAV e per la difesa della Terra
con i doppiogiochisti, punto e basta!
Reports
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/13/ravenna-mille-no-tav-contro-coop-e-centrosinistra-si-spezza-gallery-e-video/381581/
http://tgmaddalena.blogspot.it/2012/10/ravenna-no-cmc-il-giorno-dopo.html
http://www.facebook.com/tgMaddalena?filter=3
http://www.notav.info/top/oggi-il-corteo-no-cmc-a-ravenna/
Adesioni
-Comitato Arca (contro la costruzione dell’autostrada Cimpello-Sequals-Gemona)
-Comitato contro l’inceneritore di Fanna (PN)
-Gruppo di Mutuo Soccorso di Cordenons (PN)
-Comitato Acqua Bene Comune di Pordenone
-Movimento Tutela Arzino (PN)
-PAS Dolomiti
-Comitato contro la centrale biomassa di Sedegliano (UD)
-NO TAV Udine e FVG
-Collettivo Difesa Litorale Carsico
Lottiamo per la terra e la libertà |
Scritto da Administrator |
Adesione alla manifestazione del 13 ottobre a Ravenna: “Lottiamo per la terra e la libertà”
Da sempre l’Unione Sindacale Italiana si è schierata a fianco con la lotta della popolazione della Val Susa che da anni si batte stoicamente contro la devastazione territoriale del “progetto” T.A.V. (Alta Velocità).
Come si è schierata contro le cosiddette “grandi opere” che uniscono all’aspetto della devastazione territoriale quello dell’enorme spreco di denaro pubblico, utile solo ad ingrassare il portafoglio delle lobby “finanziarie, politiche e mafiose”. Tutto questo in un momento in cui alla classe lavoratrice vengono richiesti ulteriori e pesanti sacrifici, senza vergogna alcuna.
Al pari degli apparati repressivi (magistratura e polizie varie) anche la “cooperativa” C.M.C. di Ravenna offre il suo triste contributo nella “commessa” per la realizzazione del “tunnel” in Val Susa, osteggiato dall’intera popolazione locale, mettendosi al servizio della lobby del “malaffare”.
L’USI è profondamente convinta che la battaglia per il diritto al lavoro e al reddito sia di primaria importanza, particolarmente nella situazione attuale. Tuttavia, non ci si può più sottomettere al ricatto di un lavoro in cambio della salute, come spesso viene richiesto, o a favore delle produzioni di morte (industria bellica) o della devastazione ambientale, come è in questo caso, in aperta contrapposizione alla lotta della popolazione locale.
Queste convivenze con la strategia repressiva del potere sono intollerabili.
Un altro mondo è possibile, dove sia normale lavorare nell’interesse generale e tutte le forme di sfruttamento siano abolite.
Per la Segreteria USI – AIT Enrico Moroni
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