IL PICCOLO – GIOVEDI’, 26 aprile 2012
Mainardi: Tav, basta una velocità media
Il commissario dell’opera: i 300 km/h non servono, le Frecce vanno a 250. Riccardi: il problema non è se ma come farla
TRIESTE «La Tav? Acronimo un po’ esagerato». Bortolo Mainardi spiazza tutti. Secondo il commissario dell’Alta velocità, «è più sufficiente» la media. Insomma, la Tav non serve? «E’ una battuta rivolta agli anti-Tav, ma…». Il «ma» serve a spiegare che nel Nordest ci si può anche accontentare al momento di andare sotto i 300 chilometri all’ora, anche non di poco: «Le varie Frecce di Trenitalia vanno al massimo a 250 km/h, le merci viaggiano a non più di 140 km/h, rimango convinto che l’aspetto più importante del Corridoio paneuropeo che ci riguarda sia legato alla filosofia europea di spostare quanto possibile il traffico pesante da gomma a rotaia». Il vertice Osservazioni a margine del vertice che ha visto Mainardi illustrare ai sindaci veneti interessati al progetto Tav il tracciato alternativo a quello costiero. Una novità per la quale il commissario attende una risposta entro il 30 giugno: «A quel punto porterò ogni documentazione raccolta al ministero. Non c’è tempo da perdere». Quel che è certo è che Mainardi, preso atto dei costi (2,6 miliardi di euro) di una Mestre-Portogruaro disegnata direzione spiagge, ha evidenziato agli enti locali il risparmio (costerebbe non più di 1 miliardo) di un tracciato che fa perno sulla linea esistente, da modernizzare e ampliare. Progetto per gradi Ma, ecco la novità, il commissario ha pure rilevato che si parla di una linea nel presente sottoutilizzata: «Addirittura meno del 50%». E dunque «cerchiamo prima di portarne lo sfruttamento al 100%, saliamo dagli attuali 140 a 200 km/h e solo dopo, eventualmente, penseremo a quadruplicare i binari». Avanti per gradi ma senza farsi trovare impreparati «quando la richiesta di passeggeri e merci imponesse il quadruplicamento», ha insistito Mainardi facendo l’esempio della Torino-Lione «che dopo 11 anni non ha ancora un progetto pronto» e quello della Svizzera «dove invece si sta realizzando il tunnel di base del Gottardo». La contrarieta’ di Chisso Alla riunione di Venezia, quando per la prima volta i sindaci si sono visti descrivere la soluzione alternativa, Mainardi si è trovato davanti anche la contrarietà di chi si attendeva una linea in galleria, sotto i centri abitati. Lo ha detto a chiare lettere il primo cittadino di Marcon Pier Antonio Tomasi. Lo ha ribadito l’assessore ai Trasporti del Veneto Renato Chisso, lo stesso che ha sempre sostenuto la via balneare prima di cedere alla contrarietà di 13 dei 14 comuni coinvolti. Secondo Chisso l’ipotesi quadruplicamento avrebbe un forte impatto sociale oltre che su Marcon anche su Quarto d’Altino, Meolo, Musile, San Donà, Ceggia e San Stino. La replica di Mainardi Ma il commissario non ci sta: «Voci isolate. Il tracciato affiancato all’autostrada presenta impatti ambientali sostanzialmente annullabili». E assicura: «Sono disposto ad andare comune per comune a spiegare tecnicamente la questione. Sono pronto ad affrontare ogni dibattito pubblico. La scelta sarà del territorio ma, entro due mesi, dovrò avere una risposta». Mainardi intende infatti inserire nel progetto preliminare della Tav il potenziamento della ferrovia e la realizzazione del tracciato dei Bivi, la cintura di Mestre. Riccardi con il commissario Che ne pensa la nostra Regione? Riccardo Riccardi, dopo aver precisato che le scelte del Veneto, in un senso o nell’altro, non modificano quelle del Friuli Venezia Giulia, pare assecondare la posizione di Mainardi quando afferma: «Quello verso le grandi opere è un cammino impegnativo e faticoso e va dunque necessariamente costruito un consenso per realizzare un’infrastruttura indispensabile per il futuro. Eventualmente, si proceda anche per parti». Al primo punto dell’agenda dovrebbero entrare «i nodi più critici che, per il nostro territorio, sono i sistemi di allacciamento ai tre nodi portuali, il quadruplicamento di San Polo e il raddoppio della Udine-Cervignano. Se non lavoriamo a un adeguamento delle nostre reti, c’è un oggettivo rischio di marginalizzazione. E ciò vale per tutti i sistemi modali». Partita cruciale Perché il problema, insiste Riccardi, non è «se» fare la Tav (o la media velocità come vorrebbe Mainardi) ma «come» farla. «L’arco Sud Europeo sotto le Alpi – afferma l’assessore ai Trasporti – rischia grosso in termini di capacità attrattiva del sistema produttivo se non crea condizioni di efficiente mobilità dei traffici. E’ una partita cruciale per il Nordest e la risposta può arrivare solo dal Corridoio V Est-Ovest e dall’Adriatico Baltico Nord-Sud».
Marco Ballico