La droga e l’antidroga

Non è una mela marcia.

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In realtà non è poi tanto il fatto che questo qua spacciasse che fa incazzare o sorprende (non è mica un caso isolato fra gli sbirri, vedasi p.e. il caso Lorito a Gorizia nel quale c’entrava anche lo spaccio di droga), ma è il senso politico che assume la vicenda che la rende significativa e degna di riflessione. Ciò che conta infatti è che il personaggio in questione rompeva i coglioni in maniera pretestuosa  (per usare un eufemismo) e spropositata (vedasi il caso Rototom) con lo scopo e/o il risultato di fornire il terreno su cui far marciare la canea reazionaria del Friuli che peraltro ancora non la smette; vedasi quel genio di Paolo Ciani di FLI che con il suo comunicato non fa che confermare che c’è un legame fra politica e carabinieri. Infatti questo metodo di repressione ossessiva sembra essere entrato in auge da un pò di tempo fra i “nei secoli fedeli”, in questa Regione, basti ricordare il caso di Monfalcone, con gli arresti dei compagni e poi quello che succede ad Udine da qualche anno a questa parte. Il modo con cui si stanno muovendo i carabinieri fa pensare all’esistenza di una trama politica di ampio respiro per imporre l’egemonia della destra ad ogni livello: politico, sociale, ideologico e culturale. La cacciata del sunsplash rientra in questa logica. Per non parlare del sequestro del CSA di Via Scalo Nuovo del 10 dicembre 2009, con un operazione talmente spudorata e pesante, da non lasciare dubbi sul significato e le intenzione dei carabinieri e del codazzo politico prontamente sviluppatosi a sostegno dell’operazione.

Per riderci un po’ sopra, Condello non fa forse rima con Pasquariello?

Più in generale va anche detto che questo caso, una volta di più, mette in evidenza la vera natura dello Stato; cioè che il modo migliore per delinquere è nascondersi dietro il ruolo di servitori della legge.

Infine  viene spontanea una domanda: ma perché questo qua lo hanno messo solo agli arresti domiciliari? Non si è mai vista una cosa del genere per arresti legati allo spaccio.

Commento a cura del Gruppo Ecologia Sociale, svolto nell’esercizio del diritto di critica.

 

 

MV 5 agosto 2011

Cc arrestato per droga:
vita privata al setaccio

di Domenico Pecile

Tolmezzo, Condello oggi davanti al Gip, s’indaga su altri possibili precedenti. Appare più defilata la posizione di un altro militare che risulta indagato.

 

di Domenico Pecile

 

TOLMEZZO. Summit ieri mattina, a Tolmezzo, tra il procuratore della repubblica, Giancarlo Buonocore, e alcuni esponenti dei vertici della polizia per fare il punto dopo l’arresto del luogotenente della Compagnia del capoluogo carnico, Demetrio Condello, per detenzione e spaccio di stupefacenti e concussione. Il sottufficiale, che è pure responsabile del Nucleo operativo della stessa Compagnia, era stato fermato martedì, a Osoppo, dagli agenti del Commissariato di polizia del capoluogo carnico e dalla Mobile di Udine, durante l’incontro con un pusher (nel mirino delle indagini pure l’auto usata dal maresciallo) al quale nei giorni precedenti aveva fornito alcuni etti di droga (circa 40 grami di cocaina e oltre 700 di hashish) e dal quale attendeva il corrispettivo in denaro. Sempre nella serata di martedì, gli uomini della polizia hanno perquisito i locali a disposizione dello stesso Condello che successivamente è stato trasferito ai “domiciliari” in casa di un parente.

Udienza di convalida. Gli inquirenti hanno deciso di attendere l’esito dell’udienza di convalida dell’arresto, che si terrà questa mattina, sempre a Tolmezzo, di fronte al Giudice per le indagini preliminari, Lorenzo Massarelli, il quale valuterà la posizione del sottufficiale. Il maresciallo Condello, che nel corso dell’incontro sarà assistito dagli avvocati Fleur Casasola e Nicola Cannone, avrà infatti la possibilità di spiegare la sua posizione.

Tutto, però, fa presagire che l’inchiesta è destinata ad allargarsi, nel senso che l’attività investigativa dello stesso Condello – da anni in prima linea nelle operazioni anti-droga, l’ultima delle quali (dieci arresti) risale alla fine di luglio – sarà posta ai raggi x.

Raggi x. Condello, tra l’altro, era stato uno dei principali artefici dell’opera di repressione, sempre sul fronte-droga, all’interno del Rototom Sunsplash, il più grande festival di reggae europeo che si è tenuto ad Osoppo dal 1994 al 2009 e che poi è stato spostato in Spagna anche a seguito delle polemiche sui blitz anti-droga. L’obiettivo principale dell’inchiesta è infatti quello di capire se la vicenda che ha portato Condello agli arresti domiciliari sia da considerarsi un episodio unico o se invece ci siano dei precedenti. Tesi, quest’ultima, che – stando alle indiscrezioni – sarebbe stata accreditata dallo stesso pusher.

L’altro indagato. Lo spacciatore, inoltre, aveva tirato in ballo pure un altro carabiniere della Compagnia di Tolmezzo, Silvio Gianblanco, brigadiere che risulta soltanto indagato. Il suo legale, l’avvocato Maurizio Conti, parlando del suo assistito, assicura che si tratta di una posizione molto più defilata rispetto a quello del luogotenente. Tesi questa che sarebbe stata confermata dallo stesso Condello, il quale nel corso del primo interrogatorio in Commissariato, a Tolmezzo, avrebbe completamente scagionato il collega. «L’indagato – aggiunge Conti – ha negato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda». L’inchiesta si preannuncia, dunque, particolarmente delicata proprio in virtù del ruolo che Condello ricopriva all’interno della Compagnia. Ma gli inquirenti hanno deciso di fare in fretta anche per attutire al massimo il duro colpo all’immagine che le istituzioni hanno subito.

 

 

 

MV Pagina 24 – Provincia

Il Rototom: «E poi i colpevoli eravamo noi»

Pagina Facebook piena di post sull’inchiesta. Ciani (Fli): sostegno all’Arma nella lotta alla droga

TOLMEZZO Sdegno, rabbia, incredulità. È di questi sentimenti che si sono nutriti i commenti lasciati ieri da molti internauti sulla pagina Facebook di Filippo Giunta, il presidente del Rototom Sunsplash indagato dalla Procura di Tolmezzo perché avrebbe agevolato l’uso di sostanze stupefacenti nei giorni in cui il festival reggae si svolgeva al parco del Rivellino di Osoppo. Postando sulla sua pagina l’articolo relativo all’arresto del luogotenente dei Cc, Condello, per spaccio di sostanze stupefacenti, Giunta si è limitato a un commento tanto secco quanto amaro: «E poi – ha scritto – gli agevolatori saremmo stati noi…». Un commento che la dice lunga sui sentimenti suoi e dello staff, che non hanno mai negato il forte legame con il Friuli e con Osoppo dove per anni è andato in scena il più grande festival in levare d’Europa. Oggi quel maxi evento è ospite della Spagna, dove tutto è pronto per l’apertura dei cancelli il 18 agosto. Ma nonostante i preparativi siano in pieno fermento, la notizia dell’arresto di Condello, comandante del Norm della Compagnia di Tolmezzo e protagonista, in passato, di vari blitz anti-droga anche all’interno del Sunsplash, è arrivata forte e chiara provocando un terremoto di reazioni. Va detto, anche positive. In favore dei Carabinieri si è levata forte e chiara la voce del consigliere regionale di Futuro e libertà, Paolo Ciani, il quale ha sottolineato il «totale sostegno mio e del mio partito all’Arma dei Carabinieri nella lotta agli stupefacenti». «Gli incresciosi fatti di questi giorni – ha proseguito il segretario regionale di Fli – non devono scalfire l’impegno e la dedizione che l’Arma ha sempre dimostrato nei confronti della lotta agli stupefacenti. Che le persone coinvolte fossero in prima linea nei controlli a tappeto fatti nel corso degli ultimi dieci anni anche al Sunsplash non intacca l’idea che ho sempre avuto di questa manifestazione e dell’effetto devastante che ha prodotto sul tessuto sociale del Friuli, trattandosi di un luogo di spaccio travestito da festival». All’intervento pro Cc di Ciani, ieri hanno fatto da contraltare decine e decine di post su internet, molti dei quali zeppi di scurrilità sulle quali è meglio sorvolare. Quanto agli altri, qualcuno ha ironizzato “Noi agevolavamo gli agevolatori”, qualcun altro ha inviato la propria solidarietà a Giunta, qualcun altro ancora ha invocato «una manifestazione di due giorni organizzata dal Rototom al parco del Rivellino». L’ironia (sempre amara) l’ha fatta da padrona: “La colpa è sicuramente del festival”, “A guardia e ladri o sei il ladro o sei la guardia, tutti e due non si può”. Infine Filippo Giunta, che per tutto il giorno ha elegantemente evitato commenti ulteriori, si è concesso un nuovo post nel tardo pomeriggio: «Io è meglio non dica quel che penso, se no sto giro mi danno l’ergastolo…». Maura Delle Case

 

 

VENERDÌ, 05 AGOSTO 2011

Pagina 25 – Provincia

Tolmezzo sotto choc: tradita da un simbolo di onestà e sicurezza

La città incredula dall’inchiesta che coinvolge il carabiniere Una mamma: gli dicevo di tenere d’occhio mio figlio la sera

TOLMEZZO La città di Tolmezzo ieri si è risvegliata sotto choc alla notizia, piombata sul capoluogo carnico come un macigno, un pugno allo stomaco ricevuto a tradimento, dell’arresto del luogotenente della Compagnia dei Carabinieri di Tolmezzo Demetrio Condello per spaccio di sostanze stupefacenti. È stato un risveglio amaro e frastornante quello di ieri per gli abitanti di Tolmezzo dove Condello si è guadagnato negli anni la stima di molte persone, indicato da molti come persona irreprensibile e punto di riferimento nella lotta contro lo spaccio di stupefacenti. Se la notizia di un arresto di peso era iniziata a circolare già nel tardo pomeriggio di mercoledì, solo ieri mattina per i più ha assunto contorni più definiti, rivelandosi in tutta la imprevedibilità. Così ieri in centro non era difficile vedere persone immobili e incredule per ciò che stavano leggendo sulle locandine delle edicole o ferme per strada con il giornale spalancato davanti agli occhi alla ricerca di un’altra  spiegazione a una notizia che sembrava uscita da un film. Scioccante, sconvolgente: commenti stringati, tanto smarrimento. Condello è molto conosciuto a Tolmezzo e in Carnia i più faticano a credere che possa aver fatto ciò che oggi le accuse gli contestano. Scuotono la testa in molti. Alcuni invece non nascondono una certa rabbia. «C’è indignazione – ammette un uomo di Tolmezzo – perché la divisa va onorata e rispetto ad essa mai dovrebbero esserci ombre come queste. La fiducia dei cittadini nelle forze dell’ordine rischia di andare a pezzi altrimenti. Il pensiero va ai figli nostri e a quelli di questa persona». In città non credono che il luogotenente abbia agito per un reale bisogno di soldi. Ciò, obbiettano molti, farebbe a pugni con un tenore di vita che non è passato inosservato. Intanto non manca chi si chiede quale esempio debbano trarne i giovani, spesso bersaglio di critiche, romanzine, lezioni proprio in tema di droga. E non manca pure il riferimento al Sunsplash: «Sembrava – osserva un ragazzo – la causa di tutta la droga circolante in zona. E ora viene fuori che forse chi faceva i sequestri potrebbe essere passato dall’altra parte della barricata? Difficile spiegarlo e capirlo». Una mamma ammette: «Mi viene la pelle d’oca. Di lui non posso dire niente. Se dovevo rivolgermi a qualcuno per tener d’occhio mio figlio, quando magari usciva la sera e volevo stare tranquilla, mi riferivo a lui, è sempre stato un punto di riferimento per me e altre mamme. Faccio fatica a crederci. Mi auguro sia un incidente di percorso. Per lui mi dispiace. Sarà felice invece chi è stato arrestato da lui, specie quei giovani che non gli perdoneranno di aver fatto il duro con loro per poi finire in questa storia». In città e sul web intanto c’è anche chi se la prende con la decisione degli arresti domiciliari perché la ritiene troppo lieve rispetto ai fatti contestati ad un uomo in divisa. Tanja Ariis