Corriere 13 novembre
AMBIENTE
Amazzonia, si ferma
la deforestazione|Video
È calata del 45% in un anno. Pagano le politiche più severe del governo Video
Politiche più severe del governo ed effetti della crisi economica
La deforestazione dell’Amazzonia
calata del 45% nell’ultimo anno
Cala la domanda di legname, carne bovina e soia prodotti che spingono al taglio degli alberi
BRASILIA – Il governo brasiliano è lieto di dare un annuncio che non interessa solo il paese sudamericano, ma dovrebbe riguardare il mondo intero: la deforestazione dell’Amazzonia è crollata. Tra l’agosto del 2008 e il luglio del 2009 il disboscamento della più grande foresta del Mondo si è ridotto del 45%. Livello più basso registrato negli ultimi 21 anni. Lo ha reso noto il governo nel corso di una cerimonia alla quale era presente il presidente Luiz Inacio Lula da Silva, vari ministri, nonché governatori e sindaci dei 43 municipi della regione amazzonica.
I DATI – Secondo i dati diffusi dall’Inpe (Istituto nazionale delle ricerche spaziali), nel periodo preso in considerazione l’aerea disboscata è passata da 12.911 a circa 7.008 chilometri quadrati. «È stata una riduzione sostanziale, la minore da quando abbiamo cominciato a fare i rilevamenti», ha precisato il direttore dell’organismo, Gilberto Camara.
Il presidente Lula con i ministro Dilma Rouseff e Carlos Minc (Ap) |
Pur non avendo ancora preso una decisione precisa in merito, il governo brasiliano si propone di far conoscere i suoi programmi per diminuire la distruzione dell’Amazzonia nel corso dell’imminente Vertice mondiale sul clima a Copenaghen. Secondo dati diffusi ufficiosamente, si punta a ridurre la deforestazione affinchè nel 2020 sia dell’80% rispetto al livello del 2005.
ANCHE LA CRISI AIUTA LA FORESTA – Anche le associazioni ambientaliste come Greenpeace hanno riconosciuto l’importanza dei dati presentati da Lula: «Il governo brasiliano ha fatto bene il suo dovere, in particolare contrastando seriamente l’azione illegale, ma l’attenzione deve restare alta e non bisogna scordare che siamo comunque lontani dall’obiettivo finale: portate la deforestazione a livello zero». La strada è ancora lunga anche perché, come ricordano gli attivisti di Greenpeace in un articolo pubblicato dal Guardian, parte del calo della deforestazione nei mesi indicati è la conseguenza della crisi economica mondiale, che ha drasticamente abbassato la domanda di prodotti come carne bovina legname e soia, all’origine della devastazione della foresta.