da il Messaggero Veneto del 22 febbraio 2012
“Cartello” di imprese per pilotare gli appalti
E’ l’ipotesi della magistratura per un’ottantina di gare pubbliche. Gdf anche nella sede di Fvg Strade
UDINE. Un ristretto gruppo di imprese all’interno delle quali operavano soggetti capaci di accordarsi tra loro per fare “cartello” e turbare le gare pubbliche “pilotando” appalti e subappalti per lavori stradali nel Friuli Venezia Giulia e, in parte, nel Veneto. Così sarebbe stato alterato l’esito di un consistente numero di gare: fino a un’ottantina, soprattutto in provincia di Gorizia, Udine e Pordenone.
E’ lo scenario che sta emergendo da un’inchiesta avviata dalla Procura di Gorizia per turbativa d’asta continuata e non è escluso che nel prosieguo del lavoro investigativo possa configurarsi anche l’associazione a delinquere. Risultano indagate non meno di 6 persone che fanno parte a vario titolo di ditte con sedi in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, operanti nel settore dei lavori stradali.
All’attenzione degli investigatori, come detto, non meno di un’ottantina di gare per lavori sulla rete stradale in particolare nel Goriziano, nel territorio udinese, nell’area tolmezzina e nel Pordenonese oltre che, parzialmente, nel Veneto. Viene preso in considerazione il periodo compreso tra il 2009 ed il 2011. La Guardia di finanza ha acquisito nei giorni scorsi materiale documentale nella sede triestina di Fvg Strade ma le Fiamme gialle hanno raccolto nei mesi scorsi documenti sulle gare d’appalto anche negli uffici di varie amministrazioni pubbliche, soprattutto comunali ma anche provinciali.
L’inchiesta è stata avviata dalla magistratura di Gorizia perché proprio nell’Isontino è emerso il primo caso di appalto “sospetto”. Il lavoro investigativo coordinato dal sostituto procuratore Luigi Leghissa è partito nella seconda metà del 2011. Anche nella sede municipale del capoluogo isontino la Guardia di finanza ha proceduto, già la scorsa estate, ad acquisire materiale documentale su tutte le gare d’appalto proprio tra il 2009 e il 2011.
Da precisare che non sono emersi elementi accusatori a carico di dipendenti delle amministrazioni pubbliche: la posizione di queste ultime è semmai quella della parte lesa. Insomma, nessun pubblico ufficiale “compiacente”. Lo stesso vale per Fvg Strade. Sono state effettuate perquisizioni anche in alcune delle imprese nelle quali operano i soggetti indagati. La magistratura, comunque, non ha ritenuto necessario far scattare provvedimenti cautelari e nessuno degli indagati, fino ad ora, è stato interrogato. Tutta la ponderosa documentazione fin qui raccolta viene ora attentamente esaminata. Massimo riserbo, da parte degli inquirenti, sul nome delle ditte coinvolte e su quali siano i lavori stradali la cui aggiudicazione risulta sospetta visto che la fase delle indagini preliminari è ancora aperta.
Da sottolineare che i controlli tra le carte degli appalti, a FvgStrade, erano già in corso da mesi: ben prima dell’avvio dell’inchiesta, la società presieduta da Giorgio Santuz si era adeguata alla normativa in materia di controlli interni. Ora, a maggior ragione, gli organi di controllo stanno spulciando tutte le carte, per capire se l’ipotesi della turbativa d’asta, del “cartello” tra le aziende in gara, sia corretta.
Le indagini – secondo quanto si è saputo da fonti della società – riguardano almeno sette opere. Appalti che sfiorano o superano di poco il milione di euro. Fvg Strade è organizzata sul territorio con un ufficio di competenza a Trieste, uno a Udine e uno a Pordenone. Gli appalti sospetti sarebbero 5 o 6 di competenza dell’ufficio di Pordenone e uno di competenza dell’ufficio di Udine. Le gare riguardano il periodo dal 2009 al 2011. L’inchiesta dovrà verificare l’ipotesi del “cartello” e spiegarne la tecnica. Come potevano le imprese conoscere le altre ditte invitate a gare da 10 o 15 soggetti? Come poteva, il “cartello”, sapere chi avrebbe partecipato e l’entità delle offerte?