… c’è qualcosa di inquietante nella somiglianza fra Angelino Alfano e il figlio di Gheddafi | |
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News. comunicato del FPLP
17 marzo
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Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina contro Gheddafi (da Contropiano)
[Un secco comunicato del PFLP, la maggiore forza della sinistra palestinese, inchioda Gheddafi. Grottesco tiranno che ha tradito un po’ tutti. Dai militanti dell’IRA denunciati alla Gran Bretagna per ingraziarsela, al sostegno solo verbale ai palestinesi, mentre accordi sempre più saldi con il governo israeliano prendevano forza. Fino all’osceno accordo con l’Italia per fare morire i potenziali migranti nel deserto o in qualche lager sperduto. Un uomo ripugnante, che piace a gente altrettanto ripugnante, dai berlusconiani ai rossobruni a certi commentatori “di sinistra” fuori di testa. Dopo il comunicato, qualche breve indicazione documentaria.] (V.E.)
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina condanna i massacri del regime di Gheddafi contro il popolo libico
Il Fonte Popolare per la Liberazione della Palestina ha chiesto l’immediata fine dei bombardamenti e dei massacri contro l’eroico popolo libico, condannando l’uccisione di dimostranti commessa dal regime di Gheddafi.
Il Fonte Popolare per la Liberazione della Palestina ha chiesto l’immediata fine dei bombardamenti e dei massacri contro l’eroico popolo libico, condannando l’uccisione di dimostranti commessa dal regime di Gheddafi.
Il FPLP ha chiesto la protezione del popolo libico e dei suoi diritti, sottolineando il proprio supporto per le richieste del popolo della Libia e delle masse arabe di libertà, dignità umana e nazionale, democrazia, giustizia sociale e la lotta contro la corruzione e la dittatura.
Il Fronte ha chiesto l’immediata fine della sanguinosa aggressione ed oppressione ed ha invitato tutte le forze impegnate per i diritti e la dignità umana nel mondo arabo e le competenti istituzioni internazionali ad agire immediatamente per far cessare lo spargimento di sangue arabo nei campi e nelle strade della Libia, affermando che il regime criminale non si preoccupa di nulla se non del proprio dominio e sopravvivenza a spese della riduzione in schiavitù della patria e del suo popolo.
Il Fonte chiama ad un’ampia solidarietà umana e nazionale con il popolo della Libia, invitando tutti a partecipare alla manifestazione promossa dal Network delle ONG e delle Forze Nazionali ed Islamiche in piazza Manara, chiedendo la fine dell’occupazione e della divisione ed in solidarietà con gli arabi in Libia e con le masse arabe in tutte le nazioni.
(Traduzione a cura di Roberto Capizzi per www.gctoscana.eu)
Commentino.
Anzitutto, viva il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina!
Non c’è dubbio che, per odiare Gheddafi, i palestinesi abbiano buoni motivi. Fu colui che, mentre Yasser Arafat si trovava assediato a Beirut, non trovò di meglio, per aiutarlo, che invitarlo a suicidarsi!
La prestigiosa testata Rebelión ha dedicato a Gheddafi un lungo saggio in tre parti di René Naba, che, per chi conosce lo spagnolo, va letto per intero (1^ parte, 2^ parte. 3^ parte). Nessuno potrebbe accusare Rebelión di condiscendenza verso l’imperialismo.
Robert Fisk ha spiegato bene l’avversione dei palestinesi verso Gheddafi, loro nemico di vecchia data. Si veda qui.
Gheddafi pare si serva di mercenari reclutati dall’agenzia israeliana di contractors Global CST. Può non essere vero. Sta di fatto che da decenni è prono di fronte alle richieste dell’Occidente, dalla svendita delle risorse naturali della Libia all’insediamento di multinazionali di rapina. Ha abbandonato la classe operaia libica nelle mani dei peggiori sfruttatori. Si è piegato all’ordine mondiale neoliberista. Ha condiviso con i suoi nuovi amici sia il “bunga bunga” che l’oppressione ai fini dell’arricchimento di una élite. Le uniche parti decenti del suo ridicolo Libretto verde – quelle relative alla democrazia diretta – sono rimaste lettera morta. Morti sono anche i militanti di sinistra caduti in sue mani, e il segretario del Partito Comunista Sudanese, cui diede asilo per riconsegnarlo, poco più tardi, agli aguzzini (D’Alema docet, vedi caso Ocalan).
Le minacce di UE e di Stati Uniti, le sparate di Sarkozy – pronto a mandare truppe di sua iniziativa, suppongo le Legione Straniera – fanno ridere. Oggi, meno che in passato, c’è qualcuno disposto a “morire per Danzica”.
Gheddafi sta per avere la meglio sui ribelli. Dopo ricominceranno gli approcci, le moine, i contratti.
Il movimento antagonista – quello vero, non i rottami – ha scelto da che parte stare. Eccone qui un esempio.
Pubblicato Marzo 17, 2011 05:52 AM | TrackBack
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Un cane a due zampe a guardia di Gheddafi
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