FERROVIE:“In Fvg c’è poco mercato e non investiamo”

Trenitalia, l’ad Moretti: “In Fvg c’è poco mercato e non investiamo”

“Le piccole stazioni sono antieconomiche. Sulla Venezia-Trieste meno profitti che in Repubblica Ceca”

di Piercarlo Fiumanò e Nicola Comelli

TRIESTE. «Il business dei viaggiatori in treno nelle piccole stazioni di provincia è antieconomico»: ne è convinto Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. Moretti, a Praga per inaugurare la rinnovata stazione di Praga centrale, alla presenza del presidente Napolitano, spiega così il motivo delle oltre due ore necessarie per percorrere la tratta ferroviaria fra Venezia e Trieste. L’azienda Trenitalia, in questo momento, sta investendo molto nel business internazionale del Centro Est Europa verso Germania, Cechia, Slovacchia, Polonia fino ai Balcani: «Da tre anni la nostra azienda è in utile – incalza Moretti – e dobbiamo sottostare alle leggi del mercato». Nulla di strano quindi che nell’Italia del Nordest percorrere il tratto fra Venezia e Trieste per un pendolare significhi sopportare un’attesa pari almeno a quella necessaria per arrivare da Venezia a Milano con il Frecciabianca. Moretti non si stupisce: «Anche a Trieste state sperimentando la logica di mercato. Le piccole stazioni non sono redditizie. Le città medio-piccole non riescono a creare mercato perchè non riescono ad attrarre sufficienti passeggeri».

 

In altre parole, il milione e 200mila abitanti del Friuli Venezia Giulia non giustifica investimenti funzionali a un miglioramento sostanziale dei collegamenti con l’area della pianura Padana, del centro Italia e del Nord ovest. L’idea di fondo è quella di far arrivare a Mestre i passeggeri friulani e giuliani. E, poi, attraverso questo hub fare sì che possano prendere i convogli dell’alta velocità verso le maggiori città del Paese.

 

Fa eccezione – l’unica al momento -, come detto, è quella del Frecciabianca, che collega Trieste e Monfalcone direttamente a Milano in circa 4 ore, senza imporre ai passeggeri di cambiare a Mestre. Anche se, chi lo prende, non può non accorgersi del fatto che il tempo impiegato da Trieste per raggiungere Mestre (1 ora e 40 minuti) è lo stesso – più o meno – che si impiega dalla stessa Mestre per arrivare sotto le grandiose volte in acciaio e vetro della Centrale di Milano (2 ore e 20 minuti). Per il resto, la soluzione è sempre la stessa: interregionale fino a Mestre e poi un Eurostar verso Roma o la stessa Milano. «Il mercato deve essere regolato e compensato – spiega Moretti -. Per contratto siamo costretti a prevedere treni nelle ore in cui ci sono soltanto tre-quattro passeggeri. Non si può sempre avere tutti i vantaggi e allo stesso tempo il ritorno economico. Il guadagno per ogni passeggero al chilometro, nel tragitto Venezia-Trieste, è addirittura inferiore a quello dell’azienda dei treni nella Repubblica Ceca».

 

E quando sulle rotaie italiane sbarchera Ntv, il nuovo vettore privato di Montezemolo e Della Valle, l’attenzione di Trenitalia verosimilmente si concentrerà ancora di più sulle direttrici Venezia-Roma-Napoli e Venezia-Milano-Torino (per citare le due che fanno capolino a Nordest), dove si giocherà la partita per la conquista di quel mercato che invece in Friuli Venezia Giulia non ci sarebbe. Moretti, infine, mette in evidenzia come «nelle gare fatte in Veneto e Emilia Romagna Trenitalia ha sempre vinto. Le regioni possono indire gare per migliorare la qualità del trasporto ma se non lo fanno significa che non trovano nessun privato in grado di sostenere un simile rapporto qualità-prezzo».