ENERGIA/ La bici ad idrogeno

La Repubblica 4 marzo

Così la bicicletta va a idrogeno Foto

Alla Acta Energy di Crespina (Pisa) si preparano a rivoluzionare la mobilità. Con mezzo litro d’acqua si fanno cento chilometri alla velocità di 25 all’ora
ENERGIA VERDE

La bici scopre l’idrogeno

Crespina: alla Acta Energy si preparano a rivoluzionare la mobilità. Con mezzo litro d’acqua si fanno cento chilometri alla velocità di 25 all’ora

dal nostro inviato Stefano Bartoli

CRESPINA. Sposti la levetta di un potenziometro e parti veloce, fendendo l’aria senza il minimo rumore, con i pedali che servono tuttalpiù per una piccola spinterellina iniziale. Certo, ci vuole qualche minuto a prenderci un po’ la mano, e qualcuno dirà anche che somiglia tanto a quelle “sorelle” ormai vecchiotte che si ricaricano con la spinta. Ed invece ti muovi a cavallo di un concentrato di tecnologia che vuole dimostrare una cosa ben precisa: grazie all’idrogeno si può viaggiare davvero, in piena sicurezza ad a costi praticamente irrisori.

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Sì, perché mentre ti muovi nel piazzale di Acta Energy, società con sede a Lavoria, frazione di Crespina, in provincia di Pisa, a due passi dalla superstrada Livorno-Firenze, i conti li fai rapidamente: con circa mezzo litro di acqua distillata tipo quella dei ferri da stiro e cinquanta centesimi scarsi di elettricità necessari per produrre il carburante, si percorrono la bellezza di cento chilometri alla velocità di 25 all’ora. Non serve la calcolatrice per scoprire che, ogni mille metri, si spendono appena 0,005 euro.

I miracoli possibili. E’ bene chiarire subito che questa bici (costerà sui tremila euro) che potrebbe essere parcheggiata nel cortile volante dei Pronipoti, la famiglia spaziale resa famosa dai cartoni animati di Hanna e Barbera, non è un semplice esercizio tecnologico, ma l’antipasto di qualcosa di ancora più interessante. Ovvero una specie di minicilindro (16 centimetri per 5 di altezza) che potrebbe veramente rivoluzionare il modo di viaggiare di chi usa auto, bus e camion alimentati da un motore diesel. Si monta in una ventina di minuti, costa un migliaio di euro nella versione minima (cioè quella per le vetture private) e permette, sempre grazie all’uso intelligente dell’idrogeno, risparmi fino al venti per cento per quanto riguarda il carburante e le relative emissioni nell’atmosfera.

Una soluzione che ci fa pregustare ancora di più il generatore di corrente portatile ed un altro piatto forte: motori fuoribordo da dieci cavalli che, a costi irrisori e senza il minimo inquinamento, grazie ad un progetto comune con un marchio storico come Callegari, cominceranno a far muovere alcuni gommoni in una serie di regate in giugno a Viareggio, per poi essere presentati ufficialmente in ottobre, al Salone Nautico di Genova.

Innovazione verde. Dunque, biciclette, fuoribordo e sistemi in grado di farci risparmiare carburante su vetture che sono già in nostro possesso. La vocazione verde è alla base di tutto il lavoro di questa azienda di appena quaranta dipendenti (chimici, ingegneri, informatici e naturalmente amministrativi) che ha ha fatto delle idee rivoluzionarie la sua vera “mission”. Nata nel 2004 per iniziativa di un ricercatore di Collesalvetti, Acta ha subito incontrato i favori di un imprenditore lombardo, Paolo Bert, che ricopre attualmente il ruolo di amministratore delegato, mentre risale al 2005 la quotazione al London Stock Exchange.

«All’inizio avevamo sedi anche a Milano e a Cambridge, in Inghilterra, – spiegano Valeria Zannoni e Francesca Salusti, rispettivamente responsabile della comunicazione e dell’ufficio acquisti -. Poi è stato deciso di concentrare tutto proprio in Toscana. Per i primi anni siamo andati avanti moltissimo nel settore della ricerca, dopo abbiamo concentrato l’attenzione nel settore dell’idrogeno e, nel dicembre scorso, abbiamo deciso di passare al commerciale creando appunto Acta Energy e tutti i progetti relativi alla mobilità».

Generatore casalingo. Il meccanismo che ruota attorno all’uso dell’idrogeno è molto complesso, ma è Alberto Valli, ingegnere e project manager a cercare di tradurlo in parole semplici. Il cuore è un’apparecchiatura domestica molto simile ad un classico computer fisso da scrivania, monitor escluso. Si tratta di una soluzione a basso costo (circa 2.800 euro) ed è il prodotto di punta, visto che riesce a produrre in poco più di cinque ore, partendo da meno di un litro d’acqua distillata, l’idrogeno che fa muovere la “famosa” bicicletta per i previsti 100 chilometri. O che invece può essere magari usato per fare il pieno ai gommoni che viaggeranno in mare aperto in un silenzio talmente irreale che si avrà la sensazione di navigare a vela.

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(04 marzo 2010)