Il Gazzettino 15 dicembre
Elettrodotto, la partita si riapre
Martedì 15 Dicembre 2009, Un pubblico quanto mai variegato, proveniente dai quattro angoli della regione, ha partecipato all’incontro di sabato sera all’auditorium San Marco in Palmanova sul tema “Elettro – affari, tra centrali nucleari, rigassificatori ed elettrodotti”. Incontro voluto dal Comitato difesa Friuli rurale. E, soprattutto, parlamentari, amministratori pubblici, tecnici ed rappresentanti delle associazioni di categoria. Interessante la successiva “Tavola rotonda” con gli interventi del direttore della Confindustria udinese Lugnani, del presidente della provincia di Gorizia, Gherghetta, del senatore Pittoni, dell’assessore provinciale, Stefano Teghil. Di Aldevis Tibaldi, presidente del Comitato, l’intervento conclusivo. Fin qui la cronaca di un evento particolarmente riuscito per partecipazione e contributi.
Restano invece tutte da scoprire la potenzialità e le conseguenze di questo successo, ma soprattutto da cosa tragga origine il fatto che scelte che sembravano non potessero essere messe in discussione, si trovano improvvisamente a vacillare o per lo meno ad essere oggetto di critica.
Positiva, viene spesso indicato, specie da chi fa leggi e ordinanze, come l’aggettivo da aggiungere a questa parola se si vuole essere ascoltati e non tacciati a priori di essere disfattisti e contestatori di principio e di professione.
Propositiva, sarebbe il termine più indicato, per definire la politica del comitato e che ha portato al risultato di Palmanova, ma ancor di più alla possibile entrèe del tracciato interrato tra gli argomenti che Riccardi porterà ai suoi colleghi di giunta. All’assessore va riconosciuto il merito non sappiamo se di essersi ricreduto, ma certamente di aver alla fine ascoltato.
Ciò che sembrava impossibile, grazie a una paziente, ma innanzitutto tecnicamente ineccepibile e qualificata opera d’informazione, alla fine trova uno spazio nell’arco delle soluzioni in campo. I promotori dell’iniziativa si ponevano con questa tavola rotonda l’obiettivo di lasciare il segno: risultato raggiunto, ma anche superato poichè di fronte al governo regionale oggi si pone, in termini pubblici e critici, il quesito ambientale e l’impatto che le infrastrutture, fiore all’occhiello dell’amministrazione Tondo, su di esso avranno.
Anche perchè le conclusioni del presidente Tibaldi pesano: «Il vertice regionale, unico nel panorama italiano, è rimasto in silenzio sulla legge dello Stato che sfila alle Regioni ogni prerogativa in materia di centrali nucleari, rigassificatori ed elettrodotti».