Messagero Veneto 11 giugno 2010
VENERDÌ, 11 GIUGNO 2010 Pagina 10 – Udine
Elettrodotto, l’allarme degli industriali
Il presidente di Confindustria Luci: «Acceleriamo i tempi. Il nostro impianto è datato»
AMBIENTEx
«L’attuale è a rischio collasso con la produzione a pieno ritmo. Danni anche alle famiglie Roma potrebbe nominare un commissario, ma sarebbe una sconfitta per il sistema locale»
di FEDERICA BARELLA
PAVIA DI UDINE. Un sistema datato che rischia di collassare se (o quando) le imprese maggiormente “energivore” ricominceranno a lavorare a pieno ritmo. Un sistema, quindi, quello produttivo che sulla questione elettrodotto lancia un vero e proprio grido d’allarme.
Il giorno dopo la notizia del “giudizio sospeso” da parte della Regione in materia di valutazione di impatto ambientale del progetto di Terna per la realizzazione del nuovo elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest (che andrà a sostituire il vecchio impianto), scende in campo anche la Confindustria. E lo fa attraverso il suo presidente Adriano Luci. «Stiamo seguendo con attenzione questo progetto – ha precisato ieri Luci -. Purtroppo però questa non decisione della Giunta e l’intero svolgimento dell’iter dimostra quanto questo nostro Paese sia ingessato burocraticamente. Mentre, sul fronte opposto, imprese e cittadini hanno bisogno di decisioni immediate e urgenti».
E a questo proposito Adriano Luci cita i molti studi e le molte analisi elaborate da Confindustria. «Se le molte imprese “energivore” a sud di Udine non fossero costrette a un minor lavoro a causa della crisi – aggiunge Luci -, il nostro sistema elettrico, e non parlo solo di quello industriale ma di quello generale compreso quindi quello per l’uso domestico, sarebbe forse già andato in tilt. Per questo insistiamo sull’urgenza dell’opera».
Urgenza sì, senza però trascurare la qualità e la completezza. «Bisogna studiare certamente il progetto migliore, per questo non vogliamo neanche entrare dentro al dibattito relativo a “interrato sì o interrato no”. I tecnici e gli esperti su questo fronte si sono già espressi. E non è nostro compito riaprire la questione».
Se il sistema locale continuerà a ritardare le decisioni e i pareri consultivi richiesti, mette in guardia il presidente di Confindustria Luci, il risultato potrebbe essere l’arrivo del commissario. «Roma infatti potrebbe voler accelerare definitivamente la tempistica – spiega Luci – nominando un “commissario ad acta”. Un po’ come è successo per la terza corsia dell’autostrada. Ma in questo caso il sistema locale perderà per lo meno il potere di controllare e seguire da vicino l’evolversi del progetto».
VENERDÌ, 11 GIUGNO 2010
Pagina 10 – Udine
Il Comitato per la Vita del Friuli rurale rilancia per un nuovo confronto
Il fronte del “no”
PAVIA DI UDINE. Nuovo incontro tra Regione, Confindustria, cittadini riuniti nel Comitato per la Vita del Friuli rurale e i rappresentanti della stessa società Terna. Il primo a lanciare questa ipotesi è stato proprio ieri il presidente della Confindustria udinese, Adriano Luci. Una possibilità accettata indirettamente anche dal referente del comitato di protesta Aldevis Tibaldi, che già nei giorni scorsi rivandicava l’esigenza di un nuovo confronto aperto. «Nel corso di un incontro sulla “green economy” – spiega Tibaldi – l’assessore regionale De Anna ci ha dimostrato la sua disponibilità per un incontro e noi abbiamo subito apprezzato questa nuova disponibilità della Regione». A giudizio del Comitato per la Vita del Friuli rurale la non decisione della giunta regionale in materia di valutazione di impatto ambientale è in realtà una vera e propria bocciatura. «Al di là dell’intuibile imbarazzo del presidente Tondo e di chi nell’esecutivo ha pensato di vendere la pelle dell’orso prima dell’ora, in realtà le cose si stanno mettendo in modo diverso. E l’invito dell’assessore De Anna a un incontro ne è la prova. L’assedio alla cittadella regionale – conclude Tibaldi – , fatta di assemblee pubbliche, informative e improvvisate in ogni possibile circostanza, di una comunicazione porta a porta sotto i vessilli della Patria del Friuli e di migliaia di volantini, ha cominciato dunque a dare i suoi frutti».