Messaggero Veneto del 05/04/11
Elettrodotto, la Regione dà il via libera
I comitati annunciano: occuperemo
TOLMEZZO. L’elettrodotto Wurmlach-Somplago si farà. La giunta regionale infatti ieri ha votato all’unanimità il parere di compatibilità ambientale relativo alla linea elettrica proposta dalla cordata Fantoni-Pittini-Burgo e partecipata anche da Enel e da una società austriaca. La linea da 220 Kw con una capacità complessiva di 300 Mw potrà, dunque, essere realizzata ma alla condizione che 12,8 km della stessa vengano interrati.
Si tratta, come anticipato dal Messaggero Veneto venerdì, dei punti più delicati dal punto di vista ambientale. Insomma, Malga Pramosio e dintorni che per la giunta regionale (e per le direttive dell’Unione europea) dovranno essere oltrepassate grazie a una serie di cavi interrati. Dopo un lungo iter che ha visto la partecipazione di Comuni, realtà locali e ambientalisti, quindi la giunta Tondo ha prodotto una sintesi.
Una mediazione tra le esigenze degli industriali, che chiedono da anni di poter importare energia a un costo più competitivo per dare ossigeno alle loro imprese, e quelle del territorio e degli ambientalisti che non vogliono “subire” un’altra opera impattante nelle loro valli. Una mediazione alla quele anche la Lega Nord si era affidata dopo le polemiche dei giorni scorsi innescate dal consigliere regionale Enore Picco, che aveva accusato Tondo e la sua giunta di andare contro la gente.
«Tondo gode della nostra fiducia» ha detto ieri mattina il capogruppo Danilo Narduzzi ribadendo però che «il massimo per l’elettrodotto sarebbe stato il completo interramento». «Noi abbiamo guardato alle esigenze della regione – ha detto il vicepresidente e assessore all’ambiente, Luca Ciriani a bocce ferme – e abbiamo dato il via libera a un’infrastruttura di rilevante interesse strategica per la nostra economia».
E la soluzione mista interrato-aereo? «Non è una concessione ai comitati o ai Comuni – ha aggunto – è solo il rispetto della legge. La linea dovrà essere interrata per 12,8 km di cui 8,9 ad alta tensione, rappresenterà un importante aumento di costi per i proponenti, ma garantirà la difesa dell’ambiente».
Accanto al parziale interramento l’esecutivo ha indicato una lunga serie di prescrizioni tecniche e compensazioni a vantaggio del territorio come l’eliminazione di vecchi tralicci, l’obbligo di effettuare continui monitoraggi ambientali sul fronte dell’inquinamento elettromagnetico o di posizionare alcuni piloni in zone particolarmente sensibili facendo uso degli elicotteri.
Basterà per placare l’ira dei comitati e della gente della Carnia scesa in piazza nei mesi scorsi? Sembra proprio di no visto che Renato Garibaldi di “Carnia in movimento” annuncia battaglia con «nuove iniziative, molto più forti. La protesta ora si infiammerà davvero, pensiamo anche ad occupazioni. Non siamo più la Carnia di 20 anni fa, siamo cittadini e non sudditi. Lo dimostreremo. Non siamo sudditi né della politica, né dell’economia. Siamo delusi, arrabbiati. La bugia che ci fa arrabbiare di più è che l’opera sarebbe di rilevante interesse strategico per l’economia del FVG. Siamo all’apoteosi delle bugie dei politici e degli industriali. L’unica evidenza è la convenienza per le tasche dei proponenti».
«E gli elicotteri per posizionare i piloni nelle zone sensibili? È fantascienza, fantapolitica – sbotta Garibaldi – Non ci aspettavamo nulla di diverso, dopo le anticipazioni. La Giunta regionale contraddice se stessa parlando di elettrodotto in parte aereo e in parte interrato. Ammette che si può fare interrato. Doveva imporlo tutto interrato! Se no è come dire che la speculazione di un imprenditore vale più delle migliaia di persone scese in piazza per dire no ad ogni ipotesi di elettrodotto aereo. È incredibile che Tondo abbia messo l’interesse di un imprenditore davanti ai suoi cittadini. Noi con quelle migliaia di persone abbiamo in testa un progetto di valorizzazione del nostro territorio, che è il nostro futuro, l’imprenditore solo la valorizzazione del suo portafoglio».
Intanto l’iter per l’elettrodotto non si è concluso. Dopo il via regionale ci vorranno infatti quello del Ministero e dell’Unione Europea.
Messaggero Veneto del 06/04/11
I sindaci della Carnia sono divisi sull’elettrodotto
Posizioni diversificate sulle ipotesi aerea e interrata della Wurmlach-Somplago. Si temono gravi ripercussioni sull’ambiente e restano dubbi sull’utilità della linea
di Gino Grillo
CERCIVENTO. Il sindaco di Cercivento Dario De Alti, uno fra i più contrari all’elettrodotto Wurmlach-Somplago, non ha dubbi: l’elettrodotto, per non determinare impatti ambientali sul territorio montano, deve essere solamente interrato.
La decisione della Regione di accogliere in parte le scelte delle popolazioni della valle del Bût che si sono schierate contro il passaggio aereo dei cavi dell’alta tensione, licenziando in giunta un provvedimento che salvaguardia, con una soluzione che vede interrare i cavi per 12.8 chilometri nella zona a confine con l’Austria verso Malga Pramosio, è vista come un segno distensivo, di buona volontà e potrebbe far ritornare al tavolo delle trattative i primi cittadini di Cercivento e di Paluzza «con pari dignità fra Regione e amministrazioni comunali», ha affermato il sindaco Elia Vezzi, che a suo tempo aveva dichiarato di non voler più sedersi al tavolo delle trattative in quanto il “no” del suo Comune era definitivo.
Rimangono dubbi sull’effettiva necessità di un elettrodotto. «Manca un piano energetico complessivo regionale», afferma Vezzi, e sulle ricadute che questo avrà sull’occupazione e sul minor costo energetico per le industrie del posto che, stanti le sentenze della Comunità europea in fatto di energia, non andrebbe a determinare oneri più bassi per la cordata Fantoni-Pittini-Burgo. Meglio, comunque, una linea interamente interrata, «ma se i Comuni di Cavazzo Carnico e Tolmezzo proseguono nelle loro intenzioni a favore della soluzione aerea, lo facciano pure: saranno loro a dover rispondere successivamente ai loro cittadini».
Dario Iuri, primo cittadino di Cavazzo Carnico, ribadisce: «Ufficialmente non ne sappiamo nulla, ma la scelta operata dalla Regione, per quanto appreso dalla stampa, mi pare strana». Iuri conferma le scelte effettuate a suo tempo con il collega tolmezzino Dario Zearo, favorevoli anche al passaggio aereo delle linee elettriche, «ma – afferma – non si accettano elemosine, occorre rivedere le compensazioni». Zearo, infine, si barrica dietro un “no comment”: «Non ho nulla da riferire in merito».
Ribadisce il suo no il sindaco di Zuglio, Elio Moser: «Siamo contrari sia all’elettrodotto aereo che a quello interrato, del quale non si conosce ancora la portata delle propagazioni dei campi magnetici». Una valle troppo stretta, quella del Comune a ridosso di Tolmezzo, già oberata da molte servitù. «Qualora dovessero però passare con l’elettrodotto, protesteremo, ma senza scendere in piazza».
Franceschino Barazzutti di Movimento Mont attacca il presidente della Regione Renzo Tondo. «All’ex carnico Tondo – afferma Barazzutti, sottolineandone la grande distanza dai suoi cittadini – non è bastata una manifestazione imponente a Paluzza, con oltre 2 mila persone scese in piazza per dire “o elettrodotto interrato o niente”. Non gli sono bastate neppure le 4 mila persone a Tolmezzo. Da quanto Tondo è presidente della Regione non ne ha fatta una giusta. Il sospetto è che siccome è stato votato poco in Carnia, faccia qualche ripicca.