Messaggero Veneto VENERDÌ, 25 MARZO 2011 Pagina 17 – Cronache
Elettrodotto, via libera più vicino
Il ministero dell’Ambiente gela i sindaci e il Comitato protesta a Roma
di Federica Barella I sindaci dei comuni contrari alla realizzazione aerea dell’elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest, ieri in missione a Roma al ministero dell’Ambiente (su intercessione dell’Anci regionale e nazionale), hanno ricevuto una vera e propria doccia fredda dal direttore generale del ministero Mariano Grillo. E’ stato quest’ultimo infatti ad annunciare ai sindaci di Pavia di Udine, Mauro Di Bert, Mortegliano, Alberto Comand, e di Lestizza, Geremia Gomboso, che il progetto di Terna, così come presentato dalla società (e quindi con il passaggio della linea quasi tutto in aerea) sta per ottenere il “Via” positivo e definitivo per procedere poi alla realizzazione concreta del progetto. «Si tratta di un passaggio decisamente fondamentale e importante – hanno commentato al termine dell’incontro i sindaci, certamente delusi ma decisi comunque a far valere ancora le proprie ragioni -. A questo punto non ci resta che aspettare di vedere il documento approvato dal ministero per riuscire a capire in che modo potremo ancora tentare di far rivedere il progetto. E’ chiaro però che a questo punto le nostre pressioni si concentreranno anche e soprattutto nei confronti della Regione. Come prevede il decreto 112 del 2002 in sede di atto d’intesa crediamo di poter ancora far sentire le nostre voci. E comunque poi c’è ancora la possibilità di giocare la carta di ricorsi giudiziali agli organi amministrativi. Non abbandoniamo certo la speranza di veder sì realizzato questo progetto, che capiamo essere fondamentale per lo sviluppo della nostra regione, secondo un progetto però interrato e quindi meno impattante per l’ambiente». Più duro nei confronti della Regione invece la presa di posizione di Aldevis Tibaldi, presidente del comitato per la vita del Friuli rurale, che ha anche inscenato ieri a Roma una piccola protesta di fronte la sede del ministero. A suo giudizio Trieste è infatti colpevole di non essersi di fatto espressa su questa opera. «Il presidente Tondo dovrà dare pubblica giustificazione del suo operato – ha spiegato ieri Tibaldi -. Ma il comitato non rinuncerà a mettere in atto nuove e più incisive forme di lotta per far valere la volontà popolare».