ELETTRODOTTO/ Il Comitato risponde a TERNA

Mdessaggero Veneto SABATO, 08 MAGGIO 2010 Pagina 9 – Udine

Secondo i sostenitori dell’interramento dell’impianto l’energia che verrebbe trasportata sui cavi degli altissimi tralicci non servirebbe alla nostra regione

Il comitato: Terna è ostile al Friuli e al federalismo

Elettrodotto: duro attacco di Tibaldi dopo che la società aveva ribadito la necessità della linea aerea

POZZUOLO. Continua il braccio di ferro fra Terna e il Comitato per la vita del Friuli rurale: all’ennesima presa di posizione della società sulla necessità di realizzare la linea aerea, risponde subito il comitato sostenendo invece l’interramento e proponendo la fine del monopolio di Terna a favore di una gara secondo regole di mercato. Intanto emerge il compiacimento per la non contrarietà di Confindustria alle tesi del comitato. «Un maldestro segno di forza», viene definito dal referente del gruppo spontaneo Aldevis Tibaldi, il proclama con cui Terna ribadisce il no all’interramento: «Con ciò – osserva – si sottrae ai suoi doveri istituzionali di società di servizio alla collettività, in quanto non rappresenta gli interessi della popolazione, né raccoglie i solleciti delle amministrazioni locali. Senza più argomenti, Terna continua ad agitare lo spettro del black-out e attribuisce all’elettrodotto aereo il merito della demolizione delle vecchie linee, come se le stesse non dovessero eliminarsi in caso di linea interrata». Secondo il comitato «con il preteso elettrodotto aereo Terna intende realizzare una potentissima linea commerciale dedita al trasporto di energia attraverso il Friuli e non per il Friuli, il tutto per consolidare un modello monopolistico ostile al federalismo ed estraneo alle autoproduzioni di energia rinnovabile: una linea invasiva, ostile alla compartecipazione della Regione e delle realtà imprenditoriali e finanziarie locali, pronta a favorire nuovi poli di produzione energetica nella Bassa e nell’Isontino, non ultima la sempre più probabile centrale nucleare».
«Terna digrigna i denti – sostiene Tibaldi – ma in realtà tradisce la frustrazione di fronte alle prove documentali portate dal comitato. Se pensa di abdicare alla sua funzione di società di servizio alla collettività, dovrà uscire dal gioco e sarà possibile una gara pubblica ispirata al libero mercato e alle troppo spesso ignorate sollecitazioni comunitarie». Apprezzata dal comitato «l’esternazione del presidente di Confindustria provinciale Luci, che, alla presenza del referente Terna ingegner Conti, in un recente dibattito ha espresso prudenza nei confronti dell’elettrodotto e della centrale nucleare: dunque non adesione aprioristica, come in passato».
Paola Beltrame