Antefatto:
“il calendario di fiche” di Oliviero Toscani commissionatogli per pubblicizzare la “vera pelle italiana conciata al vegetale” e il dibattito “sulla Forza della Natura, incontro sulla Femmina” in cui come massimo esperto interveniva SGARBI (sigh) e Marina Ripa di Meana come rappresentante del genere femminile (sigh x 2) tra gli altri…
Linkiamo una critica fatta dalle “Donnole” qui nella quale c’e’ anche un resoconto dettagliato di cio’ che è stato detto a questo incontro.
Il nostro intervento dal blog delle Dumbles:
Dedicato a Sgarbi, a Toscani, ai conciatori, ai relatori di convegni psicopenosi, ai loro calendari pelosi.
Se vogliono vendere pellami e affini la prossima volta invece che la fica e il pube che sta sopra , usino peni, testicoli e tutti i contorni che vogliono, anche i loro che sono tanto disinibiti… No eh! Si fa i pagliacci, si sbottona la camicia e poi cù cù.
Non crediamo che siano così dementi da non capire che un calendario con quelle immagini fatto per l’industria della concia non significasse l’equiparazione del corpo femminile alla “pelle conciata”, ovvero: sia ad un prodotto che ad un animale, ovvero un animale ucciso, sezionato e trasformato in prodotto di lavorazione. No, lo sanno ma non gliene frega; sono pagati per produrre pubblicità, infiochettare le polemiche con ridicole dissertazioni psicanalitiche, fare lo show e incassare.
Questo li trasforma da cretinetti furbetti a miserabili.
Il titolo di questo post e il nostro borsellino testicolare sono risposte nello stesso stile di una operazione banale e loffia che sfrutta e capitalizza anche la censura a scopo propagandistico; ma tant’è; delle volte ai coglioni bisogna parlare coi coglioni anche se a noi, in genere, non piace. Siamo convinte che cazzi e fighe e qualsiasi alta parte di corpo possa stare molto meglio fuori dal lucroso sfruttamento pubblicitario, intrinsecamente strumentale e quasi sempre offensivo nei confronti delle donne. I creativi impastoiati lì non produrranno mai niente di buono, solo, sempre qualcosa di peggiore.