MERCOLEDÌ, 16 DICEMBRE 2009
Domani si deciderà il percorso |
Csa, via libera a corteo e concerto |
Primo ok del comitato per l’ordine pubblico alla manifestazione di sabato |
LE AUTORITÀ |
IL CENTRO SOCIALE |
Dopo lo sgombero di giovedì, non si trovano soluzioni per un’altra sede Si complica la trattativa per regolarizzare l’occupazione in via Scalo nuovo |
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di GIACOMINA PELLIZZARI
I giovani del centro sociale autogestito non mollano e ribadiscono che sabato protesteranno contro il sequestro della sede di via Scalo nuovo. Lo faranno con un concerto dopo aver sfilato lungo le vie della città. Il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, riunito ieri sera in prefettura, non ha posto veti alla manifestazione. Si è però riservato di valutare la situazione per rinviare il via libera nella nuova riunione di domani quando definirà anche il percorso del corteo e in quale piazza autorizzare il concerto. L’obiettivo è quello di mettere tutti d’accordo senza danneggiare lo shopping natalizio come temono i commercianti. La riunione iniziata ieri pomeriggio, alle 17.30, tra il prefetto, Ivo Salemme, il questore, Giuseppe Padulano, il sindaco, Furio Honsell, i rappresentanti delle Ferrovie e dei carabinieri è durata circa un’ora. Al termine le bocche sono rimaste cucite. Da quanto si è potuto apprendere, però, l’obiettivo è quello di risolvere il problema garantendo ai giovani luoghi di aggregazione e di incontro al momento non permanenti. Nel corso del confronto, infatti, sono stati messi i ferri in acqua per tentare di trovare al centro sociale una sede coinvolgendo nelle spese gli stessi occupanti. Ma sull’ipotesi che i ragazzi possano tornare in via Scalo nuovo non mancano le riserve. Non solo perché risultano proprietarie dello stabile due società e se una sarebbe disposta a valutare la cessione in comodato dell’edificio, l’altra la penserebbe diversamente. Ma anche perché quell’edificio non è a norma e quindi prima di consentire il nuovo ingresso dei ragazzi andrebbero quantomeno aperte le finestre chiuse con i mattoni proprio per ragioni di sicurezza. La trattativa, infatti, potrebbe coinvolgere altri soggetti in grado di accollarsi le spese per l’adeguamento dell’edificio. Sempre ammesso che i giovani se la sentano di affrontare uno sforzo di questo genere. Mentre il Comitato per l’ordine pubblico continua a riflettere sullo sgombero del centro sociale, le prese di posizione si sprecano. A schierarsi al fianco dei ragazzi è la Federazione intercategoriale regionale-unione sindacale che in una nota conferma la presenza dei suoi rappresentanti alla manifestazione di sabato per «condannare ogni espressione di repressione proveniente dalle istituzioni». L’Unione sindacale ritiene infatti che gli occupanti del centro sociale abbiano «reso fruibile uno spazio e un bene che le ferrovie avevano lasciato allo sfacelo riducendolo a un ricettacolo di degrado». Di diverso avviso Gianfranco Leonarduzzi, secondo il quale «quella di sabato non sarà una manifestazione per difendere un diritto, bensì per difendere l’illegalità. Perché – aggiunge – occupare un edificio è un reato e come tale va perseguito». E «per evitare inutili carnevalate» il leader dei riformatori liberali suggerisce di trasferire il corteo in piazza Argentina, nelle vicinanze dello stadio Friuli. |