Un Tepee cuintri il Stat e il Capitalisim, pa l’ecologjie e l’autogestion
Cronaca ed analisi politica della giornata
In primo luogo va denunciato il fatto che il Messaggero Veneto di oggi domenica 16 ottobre appena menziona la manifestazione di ieri mattina degli studenti i quali dopo un bel corteo di circa 300 persone (vedi le nostre foto ed il servizio su free-fvg) hanno svolto una assemblea partecipata dove c’è stato spazio anche per un intervento No Tav (applauditissimo). E’ evidente che il Messaggero si è trovato a gestire la questione dell’arresto di uno spacciatore e del ferimento di un Carabiniere in pieno centro ad Udine, ma questo non giustifica la censura della manifestazione studentesca che quanto meno avrebbe dovuto trovare posto adeguato, anche per i contenuti, nella pagina dedicata alla manifestazione pomeridiana in Piazza XX Settembre.
Quindi arriviamo al pomeriggio quando si è svolta la manifestazione degli indignati in pantofole. Come prevedibile c’è stato un notevole afflusso di gente anche grazie al favore pubblicitario avuto dai media e dell’annuncio dato dell’iniziativa attraverso gli schermi scorrevoli del Comune, già alcuni giorni prima. Sull’andamento della manifestazione sono da osservare alcune cose:
1. La questione di Rifondazione Comunista. Già al mattino RC distribuiva un volantino per la manifestazione di Piazza XX settembre con tanto di simbolo del partito. Poi si sono presentati in Piazza con le bandiere. Due errori politici anche banali che dimostrano come i rifondaroli (peraltro di base e in fin dei conti dignitosi) siano privi di dirigenza politica reale, consapevole di come si muovono le cose. Cosicchè è stato gioco facile per gli organizzatori escluderli e rifarsi un pò di verginità “antipartitica”, solo che la cosa ha assunto un significato più grave che si è riversato sul “colore” delle bandiere (vedi MV), comportando un qualche rischio denigratorio e di deriva qualunquista. Per il resto, meno male per gli organizzatori che non si è presentato Honsell così hanno evitato l’imbarazzo di farlo parlare.
2. Constatiamo inoltre che il DJ Tubet sembra aver fatto la sua scelta di campo perché non ha risposto all’invito della mattina degli studenti, ma alla fine, dopo varie ti-tubet-anze ha aderito all’invito degli indignati in pantofole, dopo aver risolto i timori per il problema della SIAE.
3. Sia la manifestazione del mattino che quella del pomeriggio sono state utilizzate dal nuovo gruppo “Affinità libertarie” per il proprio lancio politico attraverso un volantinaggio.
4. Il CSA, come è noto, ha dovuto rinunciare a Piazza Matteotti e ripiegare su Piazza XX settembre con l’handicap di non poter fare praticamente nulla perché disturbavamo la manifestazione ufficiale (pur essendo posizionati nell’angolo opposto ci venivano a dire continuamente di abbassare il volume). Quando si è fatto buio e finalmente abbiamo iniziato le proiezioni, scegliendo la diretta sulla manifestazione romana con Radio Onda rossa e le foto sui siti giornalistici, giunti ad un buon stadio di aggregazione di persone (vedi le nostre foto) ecco il fattaccio: qualcuno ha premuto il pulsante di allarme nella colonnina in fondo alla Piazza, staccando quindi la corrente. Dopo circa mezzora siamo riusciti a ripristinare la situazione, ma oramai la piazza si era svuotata.
5. Il ruolo dell’USI scissionista. Erano presenti più o meno in una decina, con bandiere molto visibili con solo la scritta USI ed invece con volantini firmati USI-AIT. Quindi significa che continuano, sul piano politico, l’operazione mistificatoria oramai fallita sul piano sostanziale e sindacale. Infatti sono stati smentiti sia a livello ministeriale (già per lo sciopero del 15 aprile quando il Ministero ha riconosciuto la vera USI-AIT) e poi anche a livello locale, in una Cooperativa Sociale nella quale lavorano sia Matteo Pizzolante (Usi scissionista) che Luca Meneghesso (USI-AIT riconosciuta). A questo proposito va reso noto che nelle recentissime elezioni sindacali per eleggere i rappresentanti della sicurezza in quella Cooperativa, Luca Meneghesso, (appartenente all’ USI-AIT riconosciuta) è arrivato primo con 41 voti (battendo anche i candidati della CGIL) mentre Matteo Pizzolante è arrivato ultimo e non è neanche stato eletto.
Il ruolo dell’Usi scissionista sabato 15 ottobre in Piazza XX settembre è stato del tutto ambiguo. Infatti si è capito benissimo che non volevano rinunciare alla ottima occasione di visibilità ( che come sempre gli serve per legittimare la sigla) e quindi hanno fatto il giochinio di fare un intervento “duro” proponendo cose che gli indignati pantofolai non accetteranno mai per poi dire “e si hanno proprio avuto ragione su infoaction a scrivere tutti uniti, tutti insieme, ma scusa quello non è il padrone“. Sia chiaro che il nostro atteggiamento verso gli scissionisti non cambierà almeno fino a quando non abbandoneranno definitivamente l’utilizzo abusivo della sigla AIT; una sigla della quale non possono avvalersi. Tutte le organizzazioni sindacaliste libertarie ed anarcosindacaliste appartenenti effettivamente all’AIT hanne diffidato l’USI scissionista dal continuare ad abusare di questa sigla.
Report a cura di Paolo De Toni – Cespuglio 16 ottobre 2011