Il Piccolo MERCOLEDÌ, 25 AGOSTO 2010 Pagina 11 – Regione
L’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLE FERROVIE DOPO IL MONITO UE SUI RITARDI
Tav a Nordest, Moretti incalza Veneto e Fvg
«Ora dipende soltanto dalle Regioni la definizione del tracciato finale dell’Alta velocità»
dall’inviato
ROBERTA GIANI
RIMINI La Tav nordestina? «Nulla è ancora deciso. Ci sono varie opzioni sul tavolo e una discussione tuttora aperta con le Regioni”. Mauro Moretti, l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, mantiene i piedi saldamente per terra. E gela facili entusiasmi: il tracciato più sofferto, quello che deve portare l’alta velocità ferroviaria da Venezia a Trieste, non c’è. Non ancora. E le Regioni coinvolte, quelle che devono dare gli input a Rfi, il ”soggetto tecnico attuatore” chiamato a disegnare concretamente il tracciato, devono darsi una mossa.
Moretti non lo dice esplicitamente, ma non serve. Il tempo corre veloce. E Bruxelles non aspetta: il coordinatore europeo del Corridoio V, Jan Brinkhorst, ha già avvertito l’Italia. Più volte. L’ultima, recentissima, non consente equivoci: basta proroghe, ce ne sono già state troppe, stavolta il Belpaese deve rispettare le scadenze e presentare il progetto preliminare entro il 31 dicembre, pena il definanziamento.
Il top manager delle Ferrovie lo sa, eccome, ma non dà certezze: «Auspichiamo di farcela». E il motivo è presto detto: «La regia, in questa fase, appartiene alle Regioni». Sono loro che, d’intesa con gli enti locali, devono ”suggerire” a Rfi il tracciato. Il Friuli Venezia Giulia, in verità, ha scelto da tempo: i binari dei treni ad alta velocità e le costruende tre corsie dell’A4, come ha ripetuto spesso Riccardo Riccardi, devono procedere affiancati. Il Veneto ci ha messo di più ma di recente, dopo un lungo e faticoso travaglio, ha confermato a mezzo stampa la decisione abbozzata già nella passata legislatura: l’alta velocità deve sganciarsi dall’autostrada, ha chiarito Renato Chisso, correndo più a Sud, lungo il litorale.
Luca Zaia, ed è storia di ieri, ha a sua volta garantito l’avanti tutta: «Stiamo galoppando per accelerare la procedura sulla Tav. Purtroppo paghiamo il ritardo accumulato in passato» ha detto il neo-governatore all’inaugurazione della bretella dell’A28, mentre auspicava una legge obiettivo in salsa regionale, in grado di velocizzare le grandi opere.
Strada in discesa? Evidentemente no, non ancora. Ai dubbi e alle perplessità di chi si chiede, ad esempio, dove ci sarà il punto di intersezione, il luogo in cui si ”sposeranno” il tracciato veneto e quello friulan-giuliano, si aggiunge la puntualizzazione di Moretti: le Ferrovie stanno ancora aspettando la formalizzazione delle scelte ”politiche” del territorio.
A Rimini, al meeting dell’Amicizia dov’è ormai di casa e dove si confronta con il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli, non lesinando proposte e provocazioni, l’amministratore delegato chiarisce infatti che i giochi sono ancora aperti.
E aggiunge che non è affatto scontato che la Tav vada… in spiaggia: «Ne dobbiamo discutere con le Regioni. Confidiamo in un dialogo concreto» conclude Moretti. Concreto e rapido: quattro mesi di tempo, quelli che mancano alla scadenza di fine anno, non sono tanti. Anzi.