MV 26 marzo
Friuli Venezia Giulia, in un anno
persi 13 mila posti di lavoro
Tredicimila posti di lavoro persi: è il dato più importante dell’andamento del mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia nel 2009, secondo l’Istat. Lo ha reso noto l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen (foto). I disoccupati sono passati dai 23 mila del 2008 ai 28 mila di fine 2009, con un aumento di 5 mila unità, il 21,4% in più.
Friuli Venezia Giulia, in un anno persi 13 mila posti. I disoccupati cresciuti del 21%
TRIESTE. Tredicimila posti di lavoro persi: è il dato più importante dell’andamento del mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia nel 2009, secondo l’Istat. Lo ha reso noto l’a ssessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen. Il calo degli occupati, pari al 2,5% sul 2008, ha ridotto i lavoratori in regione a 508 mila unità. Il calo «è stato equamente suddiviso tra componenti maschile e femminile», ha detto Rosolen che ha anche evdenziato la parallela crescita dei disoccupati, passati dai 23 mila del 2008 ai 28 mila di fine 2009 – con un aumento di 5 mila unità –, il 21,4% in più.
«Tuttavia siamo riusciti a salvaguardare buona parte dell’o ccupazione regionale – ha aggiunto Rosolen – ed anche la crescita della disoccupazione si è rivelata meno dura del previsto. Il calo del lavoro autonomo (-6,4%, da 120 mila a 112 mila in un anno) e quello del terziario non commerciale suggeriscono un’attenta riflessione anche su settori quali la pubblica amministrazione, la scuola e la sanità».
Sempre secondo i dati dell’Istat è stato possibile osservare che il calo degli occupati in Friuli Venezia Giulia ha colpito tutti i macro-settori economici della regione: dall’agricoltura (da 13 a 11 mila) all’industria (da 176 a 173 mila) fino al terziario (da 332 a 324 mila), nell’ambito del quale, nel 2009, è andato in controtendenza solo il commercio che ha incrementato del 4,3% gli addetti (passati da 70 a 73 mila).
Ieri, intanto, l’assessore Rosolen ha presentato assieme all’a ssessore regionale alla Formazione, Roberto Molinaro le caratteristiche del Piano generale di impiego dei mezzi finanziari al Tavolo di Concertazione. Per la formazione primaria, continua e superiore il Fvg potrà disporre, quest’anno, di 117.933.639 euro.
«Una cifra record – ha detto Molinaro –. Abbiamo ritenuto di fronteggiare gli effetti della crisi con tutte le risorse disponibili, assorbendo a questo scopo più del doppio dei fondi europei rispetto al 2009». Dei quasi 118 milioni di euro globali, 92.800.522 provengono dal Fondo sociale europeo (Fse), 13.856.517 sono le assegnazioni statali ipotizzate e 11.276.600 sono stati già contabilizzati dalla Regione. «Permane qualche interrogativo sull’e ntità dei finanziamenti nazionali – ha ammesso Molinaro –, ma se non dovessero coprire la cifra annunciata – ha assicurato – saremo pronti ad aumentare la quota regionale».
Nel dettaglio la prima formazione assorbirà 25.441.990 (10 milioni Regione, 6,18 Stato e 9.261.990 Fse) da impiegare per specifiche esigenze di crescita professionale e culturale dei giovani non ancora maggiorenni, in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo scolastico e nella fase di espletamento del diritto-dovere allo studio conseguente all’entrata in vigore della riforma nazionale. La formazione continua, destinata alla popolazione in età attiva per garantirne l’aggiornamento lungo l’intero arco della vita lavorativa, disporrà di 81.904.149 euro (1.276.600 Regione, 7.676.517 Stato, 72.951.032 Fse). Utilizzerà 10.242.500 euro (interamente imputati al Fse) la formazione Superiore, rivolta ad occupati e disoccupati in possesso di diploma superiore o diploma di laurea.