NOTIZIE FLASH/ Chi paga la crisi

Sempre più poveri.

Ad Udine diecimila richieste di aiuto

MV 12 marzo

Cresce l’emergenza povertà:
a Udine diecimila richieste di aiuto

crisi, povertà

Sono sempre più numerose le persone costrette a chiedere aiuto al Comune di Udine. Famiglie in difficoltà nel pagare affitti e bollette. Cassintegrati e pensionati che non arrivano alla fine del mese. L’amministrazione ha approvato un piano speciale da 10 milioni di euro.

 

Cresce l’emergenza povertà: a Udine diecimila richieste di aiuto

Le famiglie sono sempre più in difficoltà. Si moltiplicano gli appelli di disoccupati, cassintegrati e anziani

di Cristian Rigo

UDINE. Sono sempre più numerose le persone costrette a chiedere aiuto al Comune di Udine. Famiglie in difficoltà nel pagare affitti e bollette. Cassintegrati e pensionati che non arrivano alla fine del mese. Le domande per ricevere contributi di vario genere sono migliaia. Per soddisfarle l’amministrazione ha approvato un piano speciale da 10 milioni di euro.

Ma l’ambito socio–assistenziale rischia di perdere il 10% dei finanziamenti regionali. E così il sindaco Furio Honsell lancia l’a llarme. E insieme a lui sono preoccupati anche gli altri sindaci. Perché la scure dei tagli interessa tutti gli ambiti del Fvg. «Rispetto all’anno scorso – dice Vittorino Boem, di Codroipo, presidente della conferenza regionale che riunisce i 19 ambiti – nella Finanziaria regionale al momento ci sono 4 milioni di euro in meno. Un taglio del 10% che preoccupa non poco i Comuni anche perché in un momento di forte crisi i nuovi poveri sono sempre di più. Abbiamo già incontrato l’assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, il quale ci ha assicurato che farà il possibile per aumentare i trasferimenti, ma la preoccupazione è tanta anche perchè altrimenti saremmo costretti a ridurre i servizi».

Nel 2009 la Regione aveva messo a disposizione dei 19 ambiti socio-assistenziali circa 40 milioni di euro, quest’anno quelli previsti sono soltanto 36 vista la drastica riduzione di trasferimenti statali. L’ambito socio-assistenziale udinese rischia quindi di perdere una cifra vicina ai 600 mila euro. E diversi servizi studiati per i più deboli potrebbero saltare. A cominciare da quelli per i minori in situazione di forte disagio e dall’a ssistenza domiciliare che portano via una buona fetta del bilancio dell’ambito. Ecco perché il sindaco Honsell chiede alla Regione «di intervenire per mantenere almeno gli stessi livelli di assistenza».

«In realtà – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Udine, Antonio Corrias – negli ultimi tempi c’è stato un boom di tutte le richieste di assistenza e quindi servirebbero più soldi. Riuscire ad aiutare tutti quindi sarà molto difficile».

Complessivamente le domande di aiuto sono state più di 10 mila. Per garantire il livello di assistenza, l’amministrazione ha confermato per quest’anno lo stesso budget del 2009 aumentando anche alcune voci. «Vista la situazione di generale difficoltà – dice il primo cittadino – abbiamo dato la massima priorità al sociale sacrificando altre voci del bilancio».

Così il fondo per garantire un sostegno economico alle famiglie è passato da 527 e 625 mila euro. «Con quei soldi – spiegano gli uffici – vengono pagate le spese delle persone assistite dai servizi sociali. Nel 2008 erano 630, nel 2009 sono diventate 902 con un incremento vicino al 30%. E ogni persona può presentare diverse richieste nell’arco dell’anno».

Altri 450 mila euro sono stati destinati alle famiglie colpite dalla crisi. «Chi ha perso il lavoro – dice Corrias – è penalizzato poiché nelle domande serve il modulo Isee che tiene in considerazione la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Per questo motivo abbiamo stanziato un fondo ad hoc».

(12 marzo 2010)