Bollette depurazione: i Gestori devono rimborsare

Messaggero Veneto DOMENICA, 18 OTTOBRE 2009

Pagina 14 – Udine
Altra svolta della vicenda dopo che il Tubone sosteneva che i lavori eseguiti esentavano l’ente dal restituire le quote
Mercoledì alle 18.30 appuntamento a Cervignano

Bollette, la legge impone i rimborsi

Il decreto del ministero sui canoni di depurazione smentisce il Consorzio Depurazione
L’ASSEMBLEA

SAN GIORGIO. Il decreto firmato dal Ministro Prestigiacomo il 29 settembre e non ancora pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale, dal 16 ottobre scaricabile direttamente dalla home page del sito dell’Aato (www.atocentralefriuli.it.), smentisce il Consorzio di Depurazione sul problema più scottante, quello della deducibilità dal budget dei rimborsi inerenti la depurazione, ormai obbligatori per legge.
Il Consorzio sostiene infatti che gli utenti non hanno diritto ai rimborsi in seguito agli investimenti eseguiti dall’ente: dal decreto però emerge chiaramente che gli investimenti deducibili riguardano solo gli impianti di depurazione e non le fognature, come invece sostiene il Tubone. L’articolo 2, afferma infatti che l’impianto di depurazione è «l’insieme delle strutture finalizzate unicamente al trattamento e allo smaltimento delle acque reflue urbane e dei fanghi di risulta mediante idonei processi tecnologici. É esclusa da tale definizione la rete fognaria intesa come sistema di condotte per la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane a un impianto di depurazione». Inoltre dallo stesso decreto (art. 1, comma 3) si dice che «per le utenze al servizio delle quali sia stata prevista nei Piani d’Ambito o da atti formali dei competenti organi comunali, la realizzazione di impianti di depurazione, dall’importo (cioè l’ammontare della restituzione ndr), vanno dedotti gli oneri derivanti dalle attività di progettazione, di realizzazione o di completamento dei medesimi impianti, svolte nel periodo oggetto del rimborso». Quindi per i comitati della Bassa il Tubone «non ha scampo e deve restituire i soldi, adesso che la legge lo dice». I comitati affermano che sarà interessante sentire le risposte in merito, mercoledì 21 ottobre a Cervignano, quando alle 18.30 al Teatro Pasolini, si terrà l’assemblea indetta dal sindaco Paviotti. Nella Bassa l’utenza tipica di chi è collegato alla fognatura comunale è quella indicata nel punto D dell’articolo 4 del decreto, nel quale si afferma che per le fognature comunali sarebbe previsto per legge il pre-trattamento di grigliatura, ma né i Comuni, né il Tubone, né l’Aato, hanno in programma l’installazione di impianti di grigliatura negli sbocchi fognari che recapitano nei fiumi. «É chiaro allora – evidenziano i comitati -, che per gli utenti che lo stesso Tubone riconosce come “non depurati” e cioè 2404 a Cervignano, 435 a Torviscosa, 652 a San Giorgio di Nogaro, tutti a Porpetto, tutti a Muzzana, 326 a Bagnaria Arsa, 221 a terzo di Aquileia, 161 a Villa Vicentina, 96 ad Aquileia, 61 a Ruda hanno diritto al rimborso a tutto quanto pagato nei cinque anni precedenti alla data della sentenza della Corte Costituzionale cioè dal 10 ottobre 2008. I cittadini si ricordino che chi accetta il pagamento del canone di depurazione è come se rinunciasse anche a tutti i rimborsi».
Francesca Artico

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