Messaggero Veneto del 11/05/11
F-16 da Aviano in Polonia
È un intrigo internazionale
Il Governo italiano smentisce, gli americani tacciono, ma della partenza degli F-16 da Aviano si parla da due anni. In realtà nono si prevede alcuno sgombero, ma è probabile l’arrivo dei nuovi superaerei F-35
AVIANO. È giallo sulla permanenza del 31° Fighter wing alla Base di Aviano. Secondo il Wall Street Journal, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama annuncerà il trasferimento in Polonia dei due squadroni di F-16, di stanza nell’aeroporto Pagliano e Gori dal 1993, in occasione della sua visita a Varsavia. La notizia è rimbalzata immediatamente a Roma: il ministro della Difesa Ignazio La Russa si è messo immediatamente in contatto col Pentagono, smentendo tale ipotesi.
Ma in prospettiva, secondo fonti attendibili, non è escluso tale spostamento, in vista dello schieramento ad Aviano dei nuovissimi F-35, nell’ambito del programma Jsf, Joint strike Fighter, creato per sostituire molti velivoli mantenendo i costi di sviluppo, produzione e operativi bassi. Intanto, però, nella Destra Tagliamento regnano incertezza e sorpresa: Aviano senza F-16 (e senza altre alternative), significa un taglio di indotto pari a 290 milioni di euro, oltre a 610 milioni di dollari che gli Usa hanno già investito in un decennio per ammodernare la Base.
Dal 31° Fighter wing – peraltro impegnato nelle missioni in Libia e in Afghanistan – ieri non c’è stata alcuna reazione: sebbene sollecitato, ha rinviato per qualsiasi contatto direttamente a Washington. A parlare, invece, è stato il ministro della Difesa, da Cagliari, a margine di un incontro col collega spagnolo Carme Chacon: «Il trasferimento non corrisponde a verità. È vero che in Polonia gli Stati Uniti stanno approntando una base, ma nessun aereo al momento ad Aviano sarà spostato. La piccola base provvisoria in Polonia avrà aerei che provengono da altri Paesi, non da Aviano. Non c’è alcuna connessione, non lo affermo solo io: c’è una lettera dell’addetto militare americano indirizzata alla Difesa, c’è la conferma ufficiale del Pentagono».
Non è escluso, a lungo termine, che gli F-16 effettivamente siano spostati da Aviano, per fare posto, però, al nuovo F-35, caccia multiruolo di quinta generazione, con caratteristiche stealh (invisibile ai radar), che può essere utilizzato per supporto aereo ravvicinato, bombardamento tattico e missioni di superiorità aerea. La mossa di spostare gli F-16 in Polonia avrebbe, secondo fonti attendibili, minore “impatto diplomatico” sulla irritabile Russia, in quanto si tratta di un aereo ormai vetusto (e tuttora in pieno uso) rispetto al moderno F-35, già a disposizione degli Usa.
Il depotenziamento della Base di Aviano è, tuttavia, un tema ricorrente, negli anni: l’ultima smentita di un trasloco in Polonia risale al 2007 quando il Pentagono elaborò una strategia definita «solo accademica», sulla base della «presenza di elementi ostili» collegabili all’ampliamento della Base di Vicenza.
Il territorio è preoccupato. A partire dal vicepresidente della Regione Luca Ciriani: «Finora la Base ha portato ricchezza e posti di lavoro. Sembra quasi paradossale – ha spiegato – doversi preoccupare se gli F-16 rimangano o no ad Aviano, quando per anni si sono fatte manifestazioni e via crucis per chiedere la chiusura della Base; da parte mia la preoccupazione è reale per le possibili conseguenze sulle centinaia di lavoratori italiani della struttura militare».
Il senatore Carlo Pegorer (Pd), membro della commissione Difesa di palazzo Madama, chiede al Governo di riferire in parlamento: «Considerando che si tratta di una delle principali basi americane del sud Europa inserita in un contesto strategico di grande importanza, al di là delle generiche assicurazioni del ministro La Russa, sarebbe bene che il governo fornisse al più presto una parola definitiva sulla vicenda. In caso contrario, non sarebbe sbagliato pensare che l’esecutivo Berlusconi non sia stato informato dall’alleato americano e questo, se fosse vero, sarebbe davvero grave».
Infine il presidente della Provincia, Alessandro Ciriani: «Mi auguro si tratti dell’ennesimo annuncio infondato, ma se così non fosse servirebbe immediatamente un tavolo paritario, per discutere degli scenari futuri della Base. Bisogna capire in che forma gli americani andranno via e cosa lasceranno sul territorio». Secondo Ciriani, i problemi dal punto di vista occupazionale sarebbero «gravissimi», ma vi sarebbe una ricaduta negativa anche «sotto il profilo logistico».
10/05/11
Da Il Piccolo
Gli Usa smantellano la base aerea di Aviano
Per il “Wall Street Journal” il Pentagono intende spostare gli F-16 in Polonia. A giorni l’annuncio di Obama
di Pier Paolo Garofalo
TRIESTE Gli Stati Uniti si apprestano a smantellare le strutture della loro forza aerea, la Us Air Force, ad Aviano in provincia di Pordenone, dove sono ospitate dal 1954, e spostare le due squadriglie di cacciabombardieri F-16 del 31.o Gruppo di combattimento in Polonia. È quanto riporta il “Wall Street Journal”, secondo cui l’annuncio ufficiale sarà dato dallo stesso Barack Obama che visiterà nei prossimi giorni Varsavia. Si tratta di una mossa che non mancherà di irritare la Russia, da sempre molto sensibile alla presenza di sistemi d’arma statunitensi e della Nato vicino ai suoi confini. Basta ricordare l’ostilità con cui Mosca accolse il vecchio progetto di Scudo anti-missile dell’amministrazione Bush che prevedeva di installare una batteria di 10 missili intercettori in Polonia. Un progetto poi lentamente accantonato dall’amministrazione di Barack Obama nonostante le pressioni di certa parte delle alte sfere militari “a stelle e strisce”, anche se non completamente cancellato.
L’ennesima riorganizzazione delle basi Usa all’estero, in chiave riduttiva e di economie di scala, era stata annunciata mesi fa dal Pentagono ma ancora non si conoscono i particolari della decisione che riguarda Aviano, né i motivi. La completa disponibilità a cooperare con il “grande alleato” d’Oltreoceano manifestata con costanza da Varsavia, anche in chiave anti-Russia, nell’ultimo decennio certo non è estranea. Ma non basta, anche sommando gli spazi fisici più ampi e un’opinione pubblica meno sensibile alla presenza militare sul territorio di quella italiana, a giustificare un trasferimento costoso e strategicamente delicato da una base tuttora altamente operativa, da dove sono partiti anche velivoli per la missione anti-Gheddafi. Almeno nella sua prima fase, fino a quando astutamente Washington ha lasciato la “patata bollente” ai partner dell’Alleanza altlantica.
In ogni caso, se confermato, l’addio dell’Air Force ad Aviano segnerebbe una svolta storica: da sempre l’aeroporto, seppure cogestito con gli italiani, nell’immaginario collettivo “è” l’America, e non solo quella militare, un suo simbolo non solo con i jet che decollano e atterrano ma anche i suoi uomini in uniforme e in abiti civili che vivono e si muovono attorno alla struttura contribuendo all’economia locale, le loro vetture “made in Usa” (a dire il vero sempre più rare e piccole, come imposto dalla crisi internazionale) dalle targhe particolari che nei week-end si spingono in tutta la regione, fino a Trieste. Ma soprattutto quella di Aviano rimane la base di tutte le guerre e operazioni particolari condotte dagli States dalla fine dei Cinquanta. L’associazione mentale, fino a “Desert Storme” o alle guerre di Bosnia-Erzegovina e Kosovo, è automatica. Lo sarà per lungo tempo anche dopo l’ultimo decollo degli F-16 americani.
Messaggero Veneto
Gli Usa annunciano:
«Gli F16 via da Aviano
Il Wall Street Journal: i caccia saranno trasferiti in Polonia
WASHINGTON. Gli Stati Uniti si apprestano a smantellare le strutture della Us Air Force ad Aviano, dove sono ospitate dal 1954, e spostare le due squadriglie di caccia bombardieri F-16 del 31.mo Gruppo di Combattimento in Polonia.
È quanto riporta il Wall Street Journal secondo cui l’annuncio ufficiale sarà dato dallo stesso Barack Obama che visiterà nei prossimi giorni Varsavia. Si tratta di una mossa che non mancherà di irritare la Russia da sempre molto sensibile alla presenza di sistemi d’arma Usa vicino ai suoi confini. Basta ricordare l’ostilità con cui Mosca accolse il vecchio progetto di scudo antimissile dell’amministrazione Bush che prevedeva di installare una batteria di 10 missili intercettori in Polonia.
La base militare Usaf di Aviano è ospite dell’Aeronautica militare italiana, all’Aeroporto Pagliano e Gori. La base americana è attualmente sotto il comando del generale Charles Q. Brown junior. Tra personale americano e italiano, sia civile sia militare, in tutto ad Aviano ci sono circa 8.500 persone. Più o meno 3.800 sono militari americani, sia uomini sia donne. Delle restanti 4.700 unità, 600 sono civili italiani. La restante cifra, intorno alle 4.100 persone, sono civili americani e militari italiani.
Nella base Usaf è di stanza il 31/o Figther Wing, dotato di una quarantina di cacciabombardieri F16. Il 31/o stormo è composto da due gruppi di volo. L’aeroporto Pagliano e Gori non ospita velivoli italiani, ma solo militari. I militari italiani sono impiegati ad Aviano per supportare il funzionamento dell’aeroporto.
La Base di Aviano ha un indotto economico (stipendi, affitti, servizi, appalti) generato dall’attività della struttura militare che per l’anno 2008 è stato stimato in 290 milioni di euro. Gli investimenti effettuati negli ultimi anni per l’ammodernamento della Base ammontano a 610 milioni di dollari per i 99 progetti maggiori.