19 agosto
L’Aquila, mancato allarme terremoto
i familiari delle vittime chiedono 22,5 milioni
Dopo il vertice del 31 marzo 2009, la commissione Grandi rischi della Protezione civile disse che il sisma non ci sarebbe stato. Richiesta di risarcimento record alla Presidenza del consiglio cui fa capo il dipartimento guidato da Bertolaso
L’AQUILA. Un atto di citazione di responsabilità civile per una somma di 22 milioni e 500 mila euro nei riguardi della Presidenza del consiglio dei ministri, cui fa capo la protezione civile diretta da Guido Bertolaso, è stato presentato stamane presso il Tribunale civile dell’Aquila dagli avvocati Maria Teresa di Rocco e Silvia Catalucci, entrambi del Foro dell’Aquila.
L’azione legale fa riferimento alle richieste avanzate da una trentina di famiglie che hanno perso i propri cari in seguito al terremoto del 6 aprile 2009, ma soprattutto alle dichiarazioni rassicuranti rese da alcuni rappresentanti della Commissione grandi rischi nei giorni in cui l’Aquila era interessata da uno sciame sismico.
Nei giorni scorsi il giudice per le udienze preliminari del tribunale dell’Aquila, Giuseppe Grieco, ha fissato per il 10 dicembre la data dell’udienza preliminare riguardante l’inchiesta per omicidio colposo a carico di sette componenti della commissione Grandi Rischi.
Sotto accusa ci sono Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva e Mauro Dolce. Secondo le accuse, in occasione della riunione della commissione il 31 marzo 2009 sarebbero state fornite informazioni, incomplete, imprecise e contradditorie su natura, cause, pericolosità e sui futuri sviluppi dell’attività sismica all’Aquila.