Il popolo delle carriole
beffa la Digos
L’Aquila, la Digos contro le carriole
E gli abruzzesi beffano la polizia
foto
Nel capoluogo tornano i “volontari delle macerie” , ma trovano gli agenti: sequestri e identificazioni. Così entrano come semplici cittadini nel centro storico e recuperano le carriole nascoste ieri sera in un tendone
La polizia ha sequestrato le carriole e identificato i partecipanti
Ma gli organizzatori hanno aggirato l’ostacolo: sfilano in duecento
L’Aquila, torna il popolo delle carriole
E trova la Digos: “Manifestazione vietata”
DI GIUSEPPE CAPORALE
Il verbale di sequestro delle carriole
Il sequestro della carriole da parte delle forze dell’ordine è stato immediato. Una è stata tolta perfino dalle mani di un bambino dieci anni, Andrea. In tutto, gli uomini della Digos ne hanno sequestrate un quindicina per metterle dentro i furgoni. Venti carriole sono state solo respinte, non ammesse, e sono restate fuori dal centro storico.
Era un’eventualità attesa e gli organizzatori hanno attuato una strategia diversiva. Sono entrati lo stesso al centro storico come normali cittadini, e una volta entrati hanno preso alcune carriole che avevano nascosto precentemente dentro un tendone a piazza Duomo.
Poi hanno formato un corteo sulla via principale che si è diretto verso piazza Nove Martiri. La Digos è rimasta a guardare, ma ha provveduto a identificare tutti i manifestanti. La piazza è invasa dalle macerie e il popolo della carriole si è messo al lavoro sotto la lente di decine di telecamere prima di riunirsi in assemblea. Anche questa, vietata. “La Digos ha preso i nomi di decine di noi – dicono i manifestanti -. Vogliono denunciarci. Intimidirci. Noi ci autodenunceremo tutti come portatori delle carriole…”.
© Riproduzione riservata (28 marzo 2010)