ANTIRAZZISMO/ Un report e riflessioni da viale Padova a Milano la sera dell’accoltellamento

Nostro report da viale Padova

Per quello che posso ricostruire, visto che sono arrivato sul posto solo alle 21.30. Avvertito dalle voci di quartiere, vengo a sapere dell’accoltellamento e degli scontri.
Insieme ad amici ci siamo diretti in via padova e abbiamo trovato ancora la polizia a presidiare la strada con caschi e scudi. la scintilla è quella che potete leggere sui giornali. putroppo anche la parte sugli assalti ai negozi latini è vera. quando sono arrivato c’erano capannelli di persone che parlavano e tutti sparlavano dei latini. perfino un italiano lodava gli egiziani la loro religione e attaccava i latini. notate che intorno c’erano solo egiziani e due giornalisti de il giorno ed il giornale che fomentavano a tre ore dall’accaduto l’odio antilatino per far parlare i ragazzi. al che io e alcuni compagni siamo dovuti intervenire, abbiamo discusso animatamente per far ragionare i ragazzi:
Non tutti i latini sono assassini. noi siamo in tanti in questo quartiere e tutti diversi. dobbiamo imparare a convivere. per fortuna qualcuno di loro ci dava ragione ma forse anche perchè l’animosità degli scontri era ormai passata.
Intanto la polizia che aveva smobilitato, notandoci, ha fatto retro e una camionetta è tornata con un manipolo di uomini con caschi e scudi a tenerci d’occhio. quella è stata l’occasione per discutere con qualcuno dei ragazzi presenti: perché sono tornati quelli?, perché hanno paura di noi, ha risposto un ragazzo. perché il nostro quartiere è sempre presidiato da loro? perché hanno paura di noi, hanno paura della nostra forza. siamo noi che non conosciamo la nostra forza. il ragazzo aggiunge: perché siamo troppo divisi. è solo una piccola cosa, uno scambio a ridosso di una giornata pessima, in cui la morte di un ragazzo che non doveva morire così giovane sui marciapiedi al freddo di una città di merda ha scaricato una rabbia repressa in un conflitto interetnico.
Ma guardatevi le dichiarazioni dei leghisti: parlano di nuove banlieu. Hanno ragione. Parlano di nuove retate casa per casa. e sappiamo che anche questo è vero perché hanno già cominciato a farlo. certo via padova non è via crespi, ma sappiamo che accadrà…

 

 

 

 

il Controesempio

 

TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA

In piazza il 20 febbraio a Milano – a conclusione della settimana internazionale di solidarietà con Euskal Herria – ci saranno, riunite in un unico corteo, le bandiere dei popoli del mondo in lotta per la propria libertà e indipendenza:

le bandiere del popolo basco, che da anni subisce, come in un laboratorio di sperimentazione, la “guerra sporca” con la sparizione e l’omicidio di numerosi militanti, oltre ad arresti preventivi, violenti attacchi ai cortei, deportazione in carceri a migliaia di km da casa, messa fuorilegge di partiti della sinistra, organizzazioni sociali, giovanili, e chiusura di organi di informazione.

le bandiere del popolo kurdo al quale viene tolta, con l’illegalizzazione di ogni struttura politica, la possibilità di una presenza politica organizzata sul territorio. Il popolo kurdo rivendicherà, inoltre, con forza, la libertà per il proprio leader storico Ocalan, da più di 10 anni detenuto dell’isola-prigione di İmralı.

le bandiere dei diversi popoli del Sudamerica che hanno aperto una strada di rilevanza epocale con la rivendicazione di un nuovo cammino bolivariano che imponga indipendenza e libertà all’ingombrante e oppressiva presenza del gigante imperialista statunitense e dei suoi governi fantoccio le bandiere del popolo palestinese che, ad un anno dal genocidio sionista di Gaza, saranno il segno di chi non si piega all’oppressione sionista e che resisterà e resiste, pagando prezzi altissimi in sangue e vite umane.

L’appello del corteo con le ultime adesioni

Il programma dele iniziative
lombarde
nazionali

Appuntamento per il corteo
MILANO – Sabato 20 febbraio 2010
ore 15.00 – Piazza Cordusio

 

 

 

 

I media sui fatti di Viale Padova

——————————-

Repubblica 15 febbraio

 

Il Senatur interviene dopo gli incidenti di Milano e replica a Salvini che aveva chiesto di “andare casa per casa” per espellere gli stranieri. Poi il leader della Lega aggiunge: “Sono arrivati una montagna di immigrati. Non si può continuare così” Commenta
Corriere 15 febbraio