da IL PICCOLO VENERDÌ, 26 MARZO 2010
VENTISEI IMPUTATI DI OMICIDIO COLPOSO, FRA CUI EX DIRIGENTI DEL CANTIERE NAVALE
Amianto, maxi-processo per cento morti
Il 13 aprile la prima udienza al Tribunale di Gorizia dopo la fusione di vari procedimenti
TRIESTE Il prossimo 13 aprile il tribunale di Gorizia darà avvio al maxi-processo per le morti d’amianto che riguardano 105 decessi di altrettanti dipendenti dell’ex Italcantieri, oggi Fincantieri, e di ditte che operavano all’interno dei cantieri navali di Monfalcone. Gli imputati sono 26, gli ex amministratori e dirigenti di Italcantieri e i responsabili delle ditte d’appalto. L’accusa per tutti è di omicidio colposo per aver omesso negli anni che vanno dal Sessanta all’Ottanta le misure di sicurezza necessarie per contenere l’esposizione all’amianto, di fornire ai dipendenti mezzi personali di protezione (mascherine e guanti) e di sottoporli a un adeguato controllo sanitario. Per questo processo si sono costituiti parte civile oltre ai familiari della maggior parte delle vittime, l’Associazione esposti d’amianto di Monfalcone, il Comune di Monfalcone, la Provincia, l’Inail e la Fiom-Cgil.
Ieri a ruolo c’erano tre procedimenti ancora distinti, che il giudice monocratico Matteo Trotta, su richiesta del pm Luigi Leghissa, ha deciso di riunire e di rinviare al 13 aprile, data in cui sono già stati fissati altri provvedimenti che andranno a così a formare un unico fascicolo.
Il maxi processo è affidato al giudice monocratico Matteo Trotta, che è anche presidente del Tribunale goriziano, mentre la pubblica accusa sarà sostenuta dal sostituto procuratore Luigi Leghissa, il magistrato giunto da alcuni mesi a Gorizia e che fin dall’inizio si è battuto per arrivare al maxi-processo.
Ci vorranno comunque un paio di udienze, dedicate alle eccezioni preliminari e alle ammissioni delle prove che verranno richieste da difesa e accusa, perché il processo possa iniziare con la deposizione dei primi testi. Si preannuncia, comunque, un processo complesso che richiederà numerose udienze per ascoltare testimoni e nel quale ci sarà anche il confronto tra le perizie dell’accusa e della difesa.
La decisione di arrivare a un maxi-processo, deciso in particolare dalla Procura della Repubblica, giunge dopo l’unificazione di diversi filoni. Già la Procura generale di Trieste, per sveltire il procedimento, aveva avocato a sè l’inchiesta riunendo diversi fascicoli aperti dalla Procura della repubblica di Gorizia dopo le denunce presentate dai familiari dei dipendenti del cantieri deceduti per mesetelioma della pleura.
Il tribunale di Gorizia ha già emesso una sentenza di condanna per il decesso di un dipendente dell’Italcantieri a Manlio Lippi, dirigente dell’ex Italcantieri. La pena a un anno di reclusione è stata poi annullata in appello, perchè l’imputato ha potuto godere della prescrizione del reato.
Per info sull’associazione esposti amianto: