Organizzata dal Coordinamento di Difesa Ambientale della Bassa Friulana. E’ stato distribuito un modello alternativo a quello predisposto dall’ATO ed inviato dal CAFC agli utenti per insistere sulla prescrizione decennale e non solo quinquennale. Sono stati toccati anche i temi del futuro del Servizio Idrico Integrato che prevede investimenti di 64 miliardi di euro in 30 anni che dovrebbero gravare sulle tariffe, una vera follia.
il pubblico all’assemblea di venerdì 17 giugno 2011 a Muzzana del Turgnano
Alcune considerazioni.
La battaglia sulle bollette è in qualche modo un esempio di sindacalismo sociale diffuso, ma anche di municipalismo libertario
Da molti anni è aperta questa vertenza sui canoni non dovuti in assenza del servizio. La complessità del problema ha portato al fatto che i compagni e le compagne impegnati/e in questa battaglia, per acquisire la credibilità e la fiducia della popolazione, hanno dovuto strutturarsi ed organizzarsi secondo modalità inusuali rispetto agli standard tipici dell’iniziativa politica condotta dai movimenti antagonisti. Il risultato è una sintesi nuova che in qualche modo fa emergere una sorta di sindacalismo sociale dal basso strutturato nel seguente modo. La gente capisce l’importanza di partecipare alla assemblee, di firmare petizioni, fare ricorsi, praticare anche forme di autoriduzione, eccetera … e trovando persone disposte ad assumersi l’onere dell’operatività politica, giuridica ed amministrativa, dà il quid di legittimità in modo che i comitati, ancorchè privi di ufficialità, riconoscimento giuridico, copertura politica e/o sindacale, possano comunque presentarsi come soggetti riconosciuti ad una trattativa con le istituzioni. Questo di fatto è avvenuto e questa situazione fa capire che in linea di principio è possibile fare dei passi successivi che in futuro andremo a valutare ed esporre. Peraltro la questione del ciclo idrico integrato, essendo un problema strutturale e non contingente e/o transitorio, costituisce un’ottima base ontologica sulla quale fondare una strategia politica moderna. La battaglia sull’acqua è proprio uno degli elementi sui quali si può e si deve necessariamente fondare il concetto innovativo di collasso ontologico del potere che da molti anni stiamo sostenendo e che molto schematicamente significa che il potere è sempre meno in grado di riconoscere, capire e gestire i problemi reali, oggettivi, intrinseci all’organizzazione sociale. Nella fattispecie, Il problema insormontabile dei 64 miliardi di euro da investire nei prossimi 30 anni sull’acqua, cosa significa se non non una resa dei conti (e non solo economica) assolutamente devastante. Accanto a quello dell’acqua sono da considerarsi strategici il problema dei rifiuti, dei trasporti ed, ovviamente, dell’energia. Quindi bisogna imparare a lavorare su questi fronti ed i risultati si vedranno. Il fatto è che è necessario un salto di qualità per uscire dai labirinti del gruppettarismo politico e per strutturarsi a sostenere il confronto reale con le gente. Questo è il passaggio discriminante.
a cura del Gruppo Ecologia Sociale
———-
Il testo del modulo alternativo per i rimborsi
Spett.le Consorzio Acquedotto Friuli Centrale CAFC SpA Viale Palmanova 192 33100 Udine
Oggetto: Istanza per la restituzione della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio depurazione
Il/La sottoscritto/a …………………………………….
nato/a a ……………………………….………………. il………………
C.F.……………………………….…………….…….
residente in via …………………………….…………………… n………
CAP ……………………… Città…………………………………………………………
(per ditte/enti) in qualità di titolare/legale rappresentante della ditta/ente ……………………………………
con sede in via ………………………………….. n….. CAP ………… Città……………………….……..…
P. IVA/C.F. n………………………………………………………………
nella sua qualità di: intestatario/a o di …………………………………………….……..
(specificare: es. amministratore di condominio, erede, titolare utenza cessata, ecc.) della/e seguente/i utenza/e idrica:
Codice cliente
|
Immobile sito in Comune di |
Via e numero |
Frazione / località |
CAP |
Utenza ad uso |
|
|
|
|
|
|
VISTA la sentenza della Corte costituzionale n.335/2008, pubblicata in G.U. in data 15/10/2008, n. 335 che ha dichiarato:
– l’illegittimità costituzionale dell’art.14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, n. 36 (disposizioni in tema di risorse idriche), sia nel
suo testo originario che nel testo modificato dall’art. 28 della legge 31.07.2002, n. 179 (Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti “anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione, o questi siano temporaneamente inattivi”;
– l’illegittimità costituzionale dell’art. 155, comma 1, primo periodo, del D.Lgs 152/2006 Norme in materia di ambiente, nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti “anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”;
VISTI l’art.8 sexies della L.13/2009 e il Decreto Ministero Ambiente del 30/09/2009, pubblicato in G.U. n.31 del 08/02/2010 VISTA la deliberazione della Corte dei Conti FVG/55/2009/PAR del 7 maggio 2009 nella quale si afferma “Quanto poi alla natura giuridica del termine di prescrizione da applicare alle istanze di rimborso, si osserva che, trovando titolo le suddette istanze nel diritto di ripetere le somme indebitamente versate (art. 2033 c.c.), è applicabile il termine ordinario decennale di cui all’articolo 2946 c.c., il cui dies a quo decorre dal giorno del pagamento e non dal giorno di pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale (sul punto, Cass. civ., sez. III, 19 maggio 2000, n. 6486)”.
VISTO l’articolo 2033 del Codice Civile. Indebito oggettivo. Chi ha eseguito un pagamento non dovuto ha diritto di ripetere ciò che ha pagato. Ha inoltre diritto ai frutti e agli interessi dal giorno del pagamento, se chi lo ha ricevuto era in mala fede, oppure, se questi era in buona fede, dal giorno della domanda.;
VISTO l’Art. 2946 del Codice Civile. Prescrizione ordinaria. Salvi i casi in cui la legge dispone diversamente, i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di dieci anni.
VISTO che nel caso dei rimborsi in oggetto, la Legge non ha disposto diversamente da quanto previsto dall’art. 2946 del c.c.:
CHIEDE
la restituzione degli importi pagati e non dovuti a titolo di quota di tariffa riferita al servizio di depurazione, compresa l’IVA e gli interessi legali, con retroattività DECENNALE a decorrere dal giorno del pagamento;
Il sottoscritto dichiara inoltre di aver già inoltrato una precedente richiesta al CDL SpA |SI| |NO| in data ……………..….
(luogo e data) _______________________________
FIRMA DEL RICHIEDENTE ____________________
Il/La sottoscritto/a ………………………………….
nato/a a ………………………………………………….. il …….
residente in via…………………………….. n…… CAP ………………….
Città …………….……………….……………….
C.F. …………………………………………………….
conferisce il consenso al trattamento dei propri dati personali e/o sensibili ai sensi del Decreto Legislativo n.196/03.
(luogo e data) _______________________________
FIRMA DEL RICHIEDENTE _______________________
Allegati: copia fotostatica non autenticata di un documento di riconoscimento del sottoscrittore. N.1 bolletta del S.I.I. (obbligatoria nel caso di utenza non più attiva). Ogni altra documentazione idonea ad attestare il diritto al rimborso (per esempio fotocopie delle bollette pagate).