1° marzo/ MONFALCONE

Report. Distribuiti volantini per il 12 marzo contro il CIE ed intervento al microfono durante il corteo

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Messaggero Veneto MERCOLEDÌ, 02 MARZO 2011 Pagina 6 – Gorizia

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Affollato corteo per i diritti dei migranti

Contro il razzismo e lo sfruttamento. Ricordata la morte di Ismail Mia

MONFALCONE. Nonostante la forte bora e il freddo pungente, centinaia di persone, tra cui tanti stranieri, hanno sfilato per Monfalcone per manifestare contro razzismo e sfruttamento dei lavoratori migranti. Organizzata dal Comitato 1º marzo, di cui fa parte l’Unione sindacati di base, la manifestazione è partita dalla Fincantieri, ricordando che il 21 febbraio è morto di lavoro il terzo operaio in tre anni, Ismail Mia, di soli 22 anni, ed è giunta in piazza della Repubblica dove i manifestanti si sono fermati per esprimere l’importanza dell’iniziativa, organizzata in concomitanza con la giornata di mobilitazione internazionale in difesa dei diritti dei migranti all’insegna dello slogan “Un giorno senza di noi”. «Facciamo diventare il 1º marzo una giornata importante di lotta, per affermare, senza se e senza ma, i diritti di tutti, per dire che non siamo più disposti a essere merce per i profitti miliardari delle grandi imprese o merce di scambio per la politica e le proprie clientele», hanno affermato gli organizzatori, mentre in corteo si sono visti gli striscioni dell’Associazione carico sospeso-Comitato Cicciarella e uno striscione, tenuto con forza da lavoratori del Bangladesh, in cui si affermava “Adesso basta precarietà e morti bianche e sfruttamento”.
“Tutti i lavoratori, studenti, precari e disoccupati uniti nella lotta in difesa della dignità e della vita – Alla conquista di nuovi diritti sociali universali” è lo slogan che il Comitato ha sostenuto in difesa dei diritti di tutti i cittadini migranti e italiani per la salvaguardia dei posti di lavoro, ma anche dei diritti sociali universali, «sia quelli già conquistati, che oggi sono sotto attacco, sia per la conquista di nuovi diritti universalmente garantiti. Nell’interesse comune occorre lottare sia contro il supersfruttamento di cui oggi, a Monfalcone, Fincantieri è simbolo, sia per i lavoratori».
Tra i partecipanti anche l’assessore ai servizi sociali di Monfalcone, Cristiana Morsolin, e il rappresentante della comunità del Bangladesh, Mohammad Hossain Mukter, noto come Mark.
«Vogliamo ricordare tutti quelli che hanno perso la vita sul lavoro. Oggi è la prima volta che a Monfalcone si celebra il 1º marzo – ha detto –. Dichiariamo solidarietà a tutti i lavoratori italiani e delle diverse parti del mondo. Chiediamo per tutti sicurezza sul lavoro e chiediamo che gli enti si muovano perché la situazione è inaccettabile. Al Comune di Monfalcone chiediamo che si costituisca parte civile nel processo per la morte di Ismail e ai sindacati e alle Rsu che si costituisca un tavolo per incontri rapidi non solo in occasioni tragiche, ma tutte le volte in cui non vengono rispettati i diritti e le norme di sicurezza».
Tra le richieste del Comitato, l’assunzione di responsabilità di quanto accaduto «a partire dai vertici di Fincantieri e l’assunzione di provvedimenti concreti a partire dall’esclusione dal Cantiere delle ditte in appalto e subappalto che hanno subito contestazioni su questioni di sicurezza e regolarità contrattuale, con l’assorbimento dei lavoratori in altre ditte o direttamente in Fincantieri».
Cristina Visintini