STUDENTI UDINE/ Rassegna stampa sulla manifestazione

Messaggero Veneto VENERDÌ, 04 GIUGNO 2010

Pagina 5 – Udine

Studenti in corteo contro la repressione e solidali con i compagni sotto processo

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Gli studenti sono scesi in piazza per ribadire il loro no ai tagli decisi dal ministero, ma anche per manifestare solidarietà ai due compagni finiti sotto processo per l’occupazione del liceo Marinelli il 30 ottobre 2008. Proprio ieri si celebrava, in tribunale, la prima udienza che li vede sul banco degli imputati, dove dovranno ritornare il 16 dicembre prossimo. Si sono infatti opposti al decreto penale di condanna.
Poco meno di un centinaio gli studenti ha attraversato la città, dal Centro studi fino a piazza Venerio, portando uno striscione che recitava «Nonostante la repressione non impareremo la lezione». «Era un doppio riferimento – hanno spiegato alcuni componenti del Movimento studentesco – riguardante i tagli ai finanziamenti, che non ci impediranno di imparare, e la repressione da parte delle forze dell’ordine che non fermerà le nostre proteste. All’origine dell’occupazione del Marinelli nel 2008, c’erano i tagli imposti dal ministro Gelmini. Una decisione che scatenò proteste in tutta Italia. Anche a Udine studenti e professori organizzarono varie forme di dissenso. Oltre alle manifestazioni ci furono l’occupazione del Sello e l’autogestione al Malignani e al Copernico. Al Marinelli una trentina di studenti occupò parte dell’istituto lasciando agibile il resto delle strutture per quanti avessero voluto partecipare all’autogestione. Mentre nessun altro in Italia ha subìto ripercussioni per le proteste attuate, un anno dopo due ragazzi, gli unici maggiorenni all’epoca dei fatti, sono stati condannati a 15 giorni di carcere, commutati in 570 euro di multa, con l’accusa di aver occupato la scuola per alcune ore. Nessuno si aspettava un provvedimento del genere, che ha preso di sorpresa non solo gli studenti, ma anche i professori e il preside, Tomaso Di Girolamo. Fu proprio lui, in quei giorni, a mandare una lettera alla Questura chiedendo di non prendere provvedimenti. Anche secondo alcuni parlamentari friulani la condanna era un’evidente esagerazione, quindi presentarono un’interrogazione al ministro Gelmini che, finora, non ha avuto alcuna risposta». Durante il dibattito, in piazza Venerio, i ragazzi hanno toccato ieri anche temi di stretta attualità che stanno «ipotecando il nostro futuro»: dal disastro ecologico americano ai recenti scontri tra pacifisti e soldati israeliani. «È necessario intervenire al più presto in queste situazioni – hanno detto gli studenti – e l’unica risposta è la cultura contro il nozionismo imposto dai docenti, anche loro, purtroppo, colpiti dai tagli».
Michela Zanutto

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