Messaggero Veneto MARTEDÌ, 18 MAGGIO 2010
Pagina 12 – Udine
Bollette Tubone altra assemblea infuocata
SAN GIORGIO. «Lucio Cinti, quale responsabile dell’Autority regionale di vigilanza sarà l’ago della bilancia sulla questione degli “allacciabili”, ma, nonostante qualche anno fa abbia sottoscritto una petizione contro l’obbligo agli allacciamenti al sistema fognario doppio, oggi pare indirizzato a dare ragione agli enti gestori lavorando quindi contro la gente». Un centinaio di persone ha partecipato all’assemblea di venerdì sera sulla situazione delle bollette del Consorzio di Depurazione, i rimborsi e gli allacciamenti, nonostante non siano ancora arrivate a San Giorgio le bollette, nel corso della quale, l’ambientalista Paolo De Toni, non ha lesinato di lanciare pesanti accuse e frecciate a nessuno. Ha spiegato perché a San Giorgio, Cervignano e Torviscosa, comuni dove sono state fatte le autoriduzioni (oltre 200 cittadini hanno pagato solo lo scarico fognario) non siano ancora arrivate le bollette del Tubone, mentre in altri comuni sì, «segno evidente che non ha ancora deciso – ha affermato – cosa fare sul problema degli sfioratori e degli allacciabili, per i quali è in corso un’inchiesta della Procura di Udine che vede indagati la presidente del Consorzio, Luisa De Marco, il direttore, Alessandro Florit e la responsabile dell’Ufficio Tributi, Claudia Cattaruzzi. É stato infatti ormai verificato dai Noe, Arpa e dalla Capitaneria di Porto di San Giorgio, che lo sfioratore sangiorgino non funziona e si blocca da solo (mostrando foto che lo documentano), per cui mi costituirò parte civile nel processo che seguirà». Delusione ha espresso per l’amministrazione di Torviscosa «che sta deludendo i suoi elettori e Settimo, dopo venti anni di battaglie oggi si è dileguato e non capiscono e non intendono ascoltare: non sono neppure andati a chiedere chiarimenti all’Ato». In merito all’Ato, ricordando che una legge nazionale ne prevede la chiusura, resta però l’organo deputato, insieme alla Provincia, per la notifica dell’obbligo agli allacciamenti, mentre sui rimborsi dimostra di avere «premura di chiudere la partita e ciò mi insospettisce. Intanto ha posto dei quesiti in merito, ma non ho ancora avuto risposta». Infine ha affermato che la fusione Cafc-Cdl rappresenta una mossa politica per evitarne la chiusura e ha espresso perplessità sul ruolo “tiepido” di Fontanini e della Provincia. Molte le domande, da parte dei presenti, soprattutto di quelli interessati agli allacciamenti, per i quali a Torviscosa stanno arrivando le prime notifiche. (f.a.)
Il Piccolo
DOMENICA, 16 MAGGIO 2010
Pagina 11 – Gorizia
AFFOLLATA ASSEMBLEA A SAN GIORGIO DI NOGARO INDETTA DAL COMITATO DIFESA AMBIENTALE
Tubone, resta il caos-bollette nella Bassa
Sotto accusa il ruolo della Autorità regionale per la vigilanza sui servizi idrici
SAN GIORGIO Aggiornamento sull’iter giudiziario nei confronti del presidente del Consorzio depurazione laguna (il cosiddetto ”Tubone”), Luisa De Marco, del responsabile della rete fognaria, Alessandro Florit, e della responsabile amministrativa dell’ente, Claudia Cattaruzzi. I rilievi tecnici, condotti a San Giorgio, Cervignano e Torviscosa da parte dei carabinieri del Noe, Guardia costiera e Arpa, il ruolo dell’Autorità regionale per la vigilanza sui servizi idrici, presieduta da Lucio Cinti, dopo che la Corte dei conti si è espressa escludendo che agli “allacciabili” possa essere richiesto il canone di depurazione sono stati alcuni degli aspetti di cui si è parlato l’altro ieri sera a San Giorgio di Nogaro nell’assemblea organizzata a Villa Dora dal Comitato difesa ambientale della Bassa friulana. In sala oltre cento persone, riunite con l’obiettivo di fare chiarezza sugli aspetti legati alla vicenda del Tubone e che rimangono ancora oscuri. Il caos-bollette era tornato alla ribalta una settimana fa dopo che il Comitato aveva fatto sapere che gli abitanti di Cervignano e San Giorgio non avevano ricevuto le richieste di pagamento del 2009. Una conseguenza che, secondo il Comitato, sarebbe da imputarsi proprio al contenzioso in corso. E se il 12 maggio scorso al Tribunale di Udine, il Gip Paolo Alessio Vernì ha nominato il perito tecnico, Eva De Marco, che avrà il compito di fare un valutazione generale sulla correttezza della gare di appalti per la realizzazione dei sistemi fognari, al centro della discussione è finito il ruolo dell’Autorità regionale di vigilanza. Il portavoce del Comitato, Paolo De Toni, ha fatto sapere di aver inviato una lettera a Lucio Cinti per chiedere «di esprimersi in maniera chiara in merito alla volontà di fare propria la posizione espressa della Corte dei Conti che esclude in modo tassativo che agli “allacciabili” possa essere richiesto il canone di depurazione».
«Cinti – riprende De Toni – continua a ragionare come “politico” piuttosto che come organo di controllo dell’operato dei gestori e degli amministratori, e con questo comportamento rappresenta una controparte per la popolazione». L’altra novità riguarda le notifiche sull’obbligo di allacciamento. Secondo il Comitato, «allo stato attuale il Tubone non è legittimato ad emettere le notifiche di obbligo di allacciamento perché, come dice il regolamento del 2 ottobre 2009, il potere di notifica spetta all’“ente competente”, rappresentato da Provincia, Ato o da un soggetto da essa delegato. Ma il Tubone non ha ancora nessuna delega in questo senso».
Elena Placitelli