24 novembre
Dolomiti bollenti, in 25 anni
mai così caldo in alta quota
E’ quasi inverno, ma le temperature sono letteralmente estive con lo zero termico vicino ai 4000 metri. “Masse d’aria caldai” / TABELLA DELLE TEMPERATURE
TRENTO. Il calendario dice che siamo quasi in inverno, ma in alta quota le temperature sono letteralmente estive. Sabato sono stati «abbattuti» record che duravano da decenni: lo zero termico era vicino ai 4000 metri, come nei mesi più caldi dell’anno.
«Mai registrate massime in alta quota così elevate dal 1984, quando sono iniziate le rilevazioni – ha spiegato ieri Günther Geier, previsore dell’ufficio meteorologico della Provincia di Bolzano – lo zero termico era intorno ai 4000 metri: temperature così normalmente le troviamo a ridosso dei mesi estivi, di certo non in novembre inoltrato».
Qualche esempio: sul Pisciadù, gruppo del Sella, a quasi 3000 metri di quota, sabato scorso è stata toccata una massima di 7,4 gradi sopra lo zero. A Capanna Presena, 2.730 metri di quota, di gradi ce n’erano addirittura 11. A Cima Signal, sul confine con l’Austria, a poco meno di 3.400 metri, la colonnina di mercurio ha sfiorato i 5 gradi. Scendendo di quota, aumenta la temperatura: 13 gradi sulla cima della Paganella (2.125 metri), ad esempio. Non c’è da meravigliarsi se le nevicate delle scorse settimane che avevano imbiancato le montagne del Trentino Alto Adige si siano squagliate velocemente. Chi aveva annunciato aperture degli impianti con ampio anticipo rispetto al tradizionale esordio di Sant’Ambrogio, ha dovuto fare marcia indietro, in attesa che dal cielo arrivino notizie diverse. Con queste condizioni, non solo la neve se n’è andata, ma neppure i cannoni per la produzione artificiale (servono 1-2 gradi sotto lo zero) possono essere messi in funzione.
Ma cos’è successo? «Sono arrivate sulla nostra regione masse d’aria subtropicali provenienti dall’Africa – ha spiegato ancora Geier – il fenomeno, in sé, non è eccezionale, si è verificato più volte anche negli anni scorsi. Quello che caratterizza queste masse, però, è la dimensione, davvero notevole». Mentre in alta montagna si «bolliva», a fondovalle invece il clima era molto più rigido: «E’ il fenomeno dell’inversione termica – spiega ancora il previsore – le masse d’aria calda sono più leggere e non sono riuscite ad intaccare l’aria fredda del fondovalle. Così, mentre in montagna anche di notte si registravano valori positivi, nelle valli la temperatura è scesa sotto lo zero».
Una situazione che dovrebbe proseguire ancora per qualche giorno: «Già la scorsa notte l’aria si è raffreddata un po’ – dice Geier – alla fine della settimana ci aspettiamo un cambio deciso. Domenica dovrebbe tornare il brutto tempo, con pioggia e neve – conclude il previsore – sopra i 1.500 metri di quota».
Insomma, in montagna si tornerà ad assaporare un po’ di autunno. A fare gli scongiuri, sono soprattutto gli operatori turistici. Se non arriverà la neve fresca, sperano almeno nel freddo per poter azionare le batterie di cannoni. L’8 dicembre è davvero vicino.