VENERDÌ, 02 APRILE 2010
Messaggero Veneto Pagina 14 – Udine
Affollato e animato incontro fra comitati e abitanti della zona per spiegare il progetto di viabilità alternativa che coinvolge diversi comuni della Bassa friulana
«No alla bretella, meglio chiudere il casello di Porpetto»
La richiesta di molti residenti: non porta alcun beneficio. Scontro fra le varie soluzioni presentate
L’accusa
«San Giorgio
vuole annetterci»
PORPETTO. «Chiudete il casello dell’A4 di Porpetto, perché non porta alcun beneficio, ma solo i disagi del traffico pesante alla popolazione». Questa è la richiesta avanzata da molti porpettesi, in occasione dell’affollato e animatissimo incontro indetto mercoledì dagli assessori “ribelli”, Adrea Dri e Costante Di Pascoli, per spiegare il loro progetto di viabilità alternativa alla “bretella” di Villalta, un progetto di ampio respiro che va nella direzione di creare una infrastruttura che coinvolga diversi comuni della Bassa Friulana. Unica concessione a questa proposta, il mantenimento del casello solo attraverso il suo spostamento ad est o ad ovest. Quello che però è apparso evidente, è la profonda spaccatura che esiste all’interno della comunità di Porpetto: da una parte quelli che vogliono la “bretella” del sindaco Pietro Dri, e non vogliono sentire ragioni, anzi lanciano pesanti accuse nei confronti sia delle minoranze, che degli assessori “ribelli”, ma soprattutto nei confronti di San Giorgio di Nogaro dove ci «sono gruppi di potere con mire espansionistiche, nascondendo interessi particolari e precisi per la campagna ad ovest, che noi osteggiamo» (affermazione dell’ambientalista Aldevis Tibaldi).
Certamente l’effetto della sindrome di Nimby (Not in my back yard, “Non nel mio cortile”), impera tra questi cittadini. Dall’altra parte si cono quelli decisamente contrari, come chi ha la casa sull’area dove graverà la rotatoria all’innesco con la Sp80, che sono ben decisi a non far realizzare l’opera, o come coloro che lavorano a San Giorgio e sostengono che con la “bretella”, il problema verrà solo spostato di qualche decina di metri. Ma ci sono anche quelli che intendono risolvere i problemi viari di Villalta e di Castello, attraverso un progetto più ampio (vedi quello redatto dal consorzio della Ziac e sostenuto dalla Regione con 40 milioni di euro) creando un sistema infrastrutturale anche in relazione allo sviluppo dell’area industriale.
L’assessore Andrea Dri, ha ripercorso la storia della “bretella”, della sua mancata realizzazione a dieci anni dall’inizio della discussione, delle problematiche irrisolte ad essa legate con San Giorgio, presentando due ipotesi di tracciato che migliorano quello presentato dal Consorzio, sostenendo che mai più capiterà che la Regione metta a disposizione 40 milioni di euro per la viabilità nella Bassa, ma gli agricoltori (con la battagliera signora Rocchetto) e diversi cittadini si sono scatenati e non hanno voluto neppure considerare la cosa. Margherita Zanchin, della minoranza, pur avendo appoggiato la “bretella”, ha sottolineato che il progetto di Riccardi sarebbe la vera soluzione, accusando il consigliere regionale Cargnelutti di andare contro «il suo assessore Riccardi, assessore la cui presenza è stata chiesta al sindaco, che non ha avuto risposta». Sono intervenuti anche il vicesindaco Crismale e il consigliere Gheller.
Francesca Artico
Dal Messaggero Veneto del 1 aprile 2010
I Comitati No Tav: chi ostacola la bretella si dimetta
PORPETTO. «Chi è ostile alla bretella, che può essere realizzata senza indugi, nell’interesse generale e al minor costo, e non contrasta la Tav e la centrale a biomasse, farà bene a dimettersi». I Comitati No Tav di Porpetto e “per la vita del Friuli rurale” attaccano la classe politica della Bassa «figlia di un patto scellerato e di una strategia che non poteva che finire in rissa. Affratellate da un ordine di scuderia confezionato a San Giorgio – attacca il portavoce Aldevis Tibaldi – e unite da solide relazioni, le fazioni di opposizione e una compagine di maggioranza di Porpetto hanno deciso di scendere in campo per opporsi alla realizzazione della bretella, così come era stata proposta dal Comitato No Tav, due anni fa, e oggi fatta propria dal sindaco, Pietro Dri. Con quella soluzione progettuale, avevamo inteso razionalizzare un progetto esistente, fatto dalla Provincia di Udine, evitando con ciò la distruzione del centro sportivo comunale, riducendo al minimo la percorrenza, l’impatto ambientale e i costi dell’infrastruttura e, nel contempo, evitando di oltrepassare il confine comunale per non incorrere nei dinieghi dell’amministrazione di San Giorgio di Nogaro». «Ebbene – continua Tibaldi -, inscenando sconclusionati pretesti, i nostri, hanno fatto presto a dimenticare le promesse elettorali, tanto da farsi paladini del paranoico piano viario della Ziac, proposto da Lodovico Sonego, fautore della Tav e della cancellazione della bretella di Porpetto». Secondo i Comitati, il progetto di secondo accesso alla zona industriale Aussa Corno, la cui strada, partendo dal casello di Porpetto viene fatta correre parallela all’A4 sino a raggiungere la nuova «improbabile viabilità della Ziac, appare una proposta insensata di camionabile: un trucco per confondere la gente con un’opera assurda sotto il profilo trasportistico, per giunta destinata a essere messa in coda ad una strada faraonica che, anche se finanziabile, resta al di là da venire! Il che equivarrebbe a dire che Porpetto sarà liberata tra traffici pesanti solo nel mese di mai». «Eppure – sostengono i Comitati -, la situazione insostenibile e vergognosa in cui versa la popolazione di Villalta, è sotto gli occhi di tutti: nessuno ha più dubbi sul danno ambientale, sugli effetti dell’inquinamento atmosferico e sonoro, sulle responsabilità attuali e pregresse che ci hanno resi succubi di amministratori in accordo con altri. Per questo diciamo che chi è contrario alla bretella e non contrasta la centrale e la Tav, deve dimettersi». Francesca Artico