NOTIZIE FLASH/ Aquila: cominciata la repressione!

Il popolo delle carriole

beffa la Digos

aquila28marzo

L’Aquila, la Digos contro le carriole
E gli abruzzesi beffano la polizia

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Nel capoluogo tornano i “volontari delle macerie” , ma trovano gli agenti: sequestri e identificazioni. Così entrano come semplici cittadini nel centro storico e recuperano le carriole nascoste ieri sera in un tendone

 

 

La polizia ha sequestrato le carriole e identificato i partecipanti
Ma gli organizzatori hanno aggirato l’ostacolo: sfilano in duecento

L’Aquila, torna il popolo delle carriole
E trova la Digos: “Manifestazione vietata”

DI GIUSEPPE CAPORALE

L'Aquila, torna il popolo delle carriole E trova la Digos:  "Manifestazione vietata"

Il verbale di sequestro delle carriole

L’AQUILA – “OGGETTO: Verbale di sequestro di una carriola, in pessimo stato di conservazione, con contenitore in ferro di colore blu, con legatura in ferro sotto il contenitore, e cerchio ruota di colore viola, e di due pale con manico in legno a carico di…”. Questo il testo del verbale di sequestro della Digos che oggi è intervenuta contro il ‘popolo delle carriole’ tornato, come già annunciato dai comitati cittadini, nel centro storico dell’Aquila. In circa duecento persone sono arrivati nonostante il divieto della prefettura motivato dal silenzio elettorale.

Il sequestro della carriole da parte delle forze dell’ordine è stato immediato. Una è stata tolta perfino dalle mani di un bambino dieci anni, Andrea. In tutto, gli uomini della Digos ne hanno sequestrate un quindicina per metterle dentro i furgoni. Venti carriole sono state solo respinte, non ammesse, e sono restate fuori dal centro storico.

Era un’eventualità attesa e gli organizzatori hanno attuato una strategia diversiva. Sono entrati lo stesso al centro storico come normali cittadini, e una volta entrati hanno preso alcune carriole che avevano nascosto precentemente dentro un tendone a piazza Duomo.

Poi hanno formato un corteo sulla via principale che si è diretto verso piazza Nove Martiri. La Digos è rimasta a guardare, ma ha provveduto a identificare tutti i manifestanti. La piazza è invasa dalle macerie e il popolo della carriole si è messo al lavoro sotto la lente di decine di telecamere prima di riunirsi in assemblea. Anche questa, vietata. “La Digos ha preso i nomi di decine di noi – dicono i manifestanti -. Vogliono denunciarci. Intimidirci. Noi ci autodenunceremo tutti come portatori delle carriole…”.

© Riproduzione riservata (28 marzo 2010)