da Il Piccolo 05 febbraio 2014 — pagina 17 sezione: Regione
Debora preme su Roma per la Tav adriatica
TRIESTE «Il collegamento con treni veloci tra la Puglia e l’Italia settentrionale è fondamentale per Trieste quanto e per l’intero Fvg, perchè riguarda l’asse nord-sud sul lato Adriatico e quindi significa avere una portualità più competitiva e un sistema ferroviario efficiente e la possibilità di sfruttare fino in fondo le autostrade del mare». Lo ha affermato ieri a Udine la presidente della Regione Debora Serracchiani, intervenendo alla presentazione della petizione per realizzazione il progetto dell’Alta velocità ferroviaria tra Lecce e Trieste. Dopo aver firmato la petizione promossa da La Gazzetta del Mezzogiorno, che ha già raccolto 18mila firme nelle regioni meridionali a partire da quella del presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, Serracchiani ha aggiunto che «questo collegamento è fondamentale anche nell’ottica della strategia della Macroregione Adriatico-Ionica, nella quale il Fvg è capofila per il pilastro trasporti e infrastrutture». Non solo per il trasporto passeggeri, ha precisato, ma anche per il trasporto delle merci. «Se riuscissimo a realizzare l’alta capacità sull’asse adriatica sarebbe di fondamentale importanza per la capacità che avremmo di rendere competitivi i porti dell’Adriatico, un’area che può intercettare traffici per l’est e per il nord Europa». Serracchiani ha poi ricordato che per potenziare questi collegamenti «da parte delle istituzioni deve esserci la volontà di trovare delle soluzioni da mettere in atto anche nell’attesa di individuare dei finanziamenti sicuramente cospicui del governo e dell’Europa per tutto l’asse. Come abbiamo fatto per la modernizzazione della linea Venezia-Trieste può essere avanzata la richiesta di una “fasizzazione”, cioè l’opportunità di fare degli interventi che comunque velocizzino il trasporto su ferrovia – ha concluso la governatrice – utilizzando una parte dei tracciati esistenti e treni che possano viaggiare su quelle tratte di alta velocità che già esistono». Un pressing su Roma aupiscato anche dal collega dell’Abruzzo. ««Dobbiamo usare l’alleanza delle regioni adriatiche – ha affermato Chiodi – perché l’Alta Velocità sulla dorsale adriatica entri nelle prospettive dei piani di governo. Verso quest’ opera occorre un approccio pragmatico: se mancherà, fra 20-30 anni tutta l’area sarà fuori dai mercati».