Superate 3000 visite a questa pagina | Rassegna stampa post manifestazione
Circa un centinaio di persone ha partecipato al corteo di sabato 23 novembre, sotto una pioggia incessante, che ovviamente ha limitato notevolmente la mobilitazione.
Si è trattato di un corteo prevalentemente anarchico/libertario, nel quale, almeno per un giorno, si sono viste unirsi rappresentanze di tutte le componenti del movimento.
Per quanto piccolo, il movimento anarchico della Regione, è però, oggi come oggi, anche l’unico movimento realmente attivo, presente su tutto il territorio;
potrebbe valorizzare energie significative e porsi come riferimento per molte diversificate situazioni sociali, se riuscisse a superare le contraddizioni interne che lo indeboliscono.
Davanti alla questura
E alla fine : “Centro Sociale” in Piazzale XXVI Luglio
Rassegna stampa post manifestazione
Messaggero Veneto DOMENICA, 24 NOVEMBRE 2013 |
Pagina 25 – Cronache |
LA MANIFESTAZIONE |
Corteo e sit-in sotto il palazzo della Questura |
Un centinaio di giovani hanno protestato per l’arresto di un coetaneo (già rilasciato) |
Un centinaio di giovani schierati ieri nel primo pomeriggio, in centro storico, in segno di solidarietà con Alberto Casonato, il ragazzo arrestato la scorsa settimana in città per oltraggio a pubblico ufficiale. Riparati sotto ai portici di piazza San Giacomo, i ragazzi si sono detti «vittime di una repressione ingiustificata da parte delle forze dell’ordine». Perché la loro ricostruzione dei fatti è molto diversa da quella degli agenti intervenuti la scorsa settimana allertati dai residenti per una lite in piena notte a due passi dalle vie più centrali. E ieri i giovani hanno urlato la loro versione in faccia a militari e agenti. Infatti, in piazza San Giacomo, a pochi passi dai manifestanti c’era almeno una cinquantina fra carabinieri e polizia in tenuta antisommossa. Alla fine non è accaduto nulla. Il serpentone si è spostato, da piazza San Giacomo, attraverso le vie Sarpi, Zanon e via Poscolle, fino a raggiungere la sede della Questura. In piazzale XXVI Luglio la manifestazione si è conclusa con un sit-in proseguito fino a sera, per gridare la solidarietà al giovane arrestato (nel frattempo già rilasciato). Dai verbali della polizia risulta che nella notte fra mercoledì 13 e giovedì 14 novembre sono stati i residenti di via Erasmo Valvason, verso mezzanotte, a contattare la Questura chiedendo di sedare una lite in strada. All’arrivo degli agenti il problema però si era già risolto. Gli uomini delle Volanti si sono invece ritrovati di fronte un giovane, appunto Alberto Casonato che, prima ha alzato il dito medio all’indirizzo della Squadra volante, poi se l’è presa con loro sferrando calci e pugni e mandando due agenti al Pronto soccorso. Ecco perché il 23enne è stato arrestato con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale e di lesioni personali aggravate. Ma i ragazzi danno della colluttazione una ricostruzione diversa. E anzi, si sentono addirittura «vittime di una repressione ingiustificata». Ecco perché si sono uniti nella manifestazione. «Non accetteremo più azioni da polizia newyorkese», spiega Paolo De Toni, uno dei partecipanti alla manifestazione spontanea e storico portavoce del centro sociale autogestito. Michela Zanutto |
VOLANTINO della manifestazione —————————
Punta il dito (medio) contro le ingiustizie
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Attenzione! il concentramento (per imposizione della Questura) non è in Piazza Libertà, ma in Piazza San Giacomo (Matteotti); alle ore 15.00
Udine Sabato 23 novembre CORTEO contro la repressione
Piantina corteo
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Partenza collettiva da Pordenone
ore 14.00 presso la Casa del Popolo di Torre per info:
Partenze da Trieste:
gruppoanarchicogerminal@hotmail.com
Le “sviste” di Michela Zanutto. La sempre più inattendibile giornalista del MV ha scritto (oggi, sabato 16 novembre) che Kabu “oggi sarà” processato per direttissima” (di sabato! sic!), mentre Kabu non è neanche agli arresti domiciliari (come aveva richiesto il PM) ma a piede libero, (già da venerdì pomeriggio), come ha deciso il GIP. |
News 1. Sta arrivando un’altra raffica di denunce, questa volta per la manifestazione contro il CIE di Gradisca del 17 agosto 2. La Questura sta cercando scuse per impedire il corteo di sabato ad Udine: No Pasaran! Kabu è stato liberato |
Udine Sabato 23 novembre CORTEO contro la repressione concentramento in Piazza Libertà alle ore 15.00
Partenza collettiva da Pordenone Partenze da Trieste: gruppoanarchicogerminal@hotmail.com |
Messaggero Veneto 16 novembre |
MANIFESTAZIONE SABATO 23
Arrestato per oltraggio: studenti solidali
Manifestazione di solidarietà al giovane arrestato nella notte fra mercoledì e giovedì per oltraggio a pubblico ufficiale. La organizzano sabato 23 novembre il Collettivo Makhno, il Movimento studentesco, il Coordinamento contro il carcere e la repressione e il Collettivo del Centro sociale autogestito in esilio, come gesto plateale a favore del 23enne che oggi sarà processato per direttissima e dei suoi due compagni denunciati. L’appuntamento è alle 15 in piazza Libertà perché, secondo i giovani, «Udine sta attraversando un periodo di repressione violenta». Ma dai verbali risulta che nella notte a cavallo fra mercoledì e giovedì sono stati i residenti di via Erasmo Valvason, verso mezzanotte, a contattare la questura chiedendo di sedare una lite in strada. All’arrivo degli agenti il problema però si era già risolto. Gli uomini delle Volanti si sono invece ritrovati di fronte un giovane che, prima avrebbe alzato il dito medio all’indirizzo della Squadra volante, poi se la sarebbe presa con loro sferrando calci e pugni e mandando due agenti al Pronto soccorso. Ecco perché il 23enne è stato arrestato con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale e di lesioni personali aggravate. Il giovane, visibilmente alticcio, si sarebbe parato dinanzi agli agenti della pattuglia per poi esibirsi con un gesto piuttosto esplicito. E quando gli uomini della pattuglia gli hanno chiesto di mostrare i propri documenti, avrebbe cominciato a spintonarli. Salvo poi scappare. Ma i ragazzi danno della colluttazione una ricostruzione del tutto diversa. E anzi, si sentono «vittime di una repressione ingiustificata». (m.z.)
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Udine oramai è una Città in stato d’assedio, dove comandano i Carabinieri, la Questura e la Polizia Municipale, coadiuvati dal Sindaco “più di sinistra” che ci sia mai stato. Si tratta anche di repressione preventiva dentro la crisi, guidata dalla parola d’ordine di stroncare sul nascere qualsiasi movimento antagonista, autogestionario, che si muova fuori dalle logiche istituzionali. Così è stato con la criminalizzazione del Nuovo Spazio Sociale che si voleva costruire nell’ ex-caserma Osoppo questa primavera ed ancor prima, nel dicembre 2009, con il sequestro del CSA di Via Scalo Nuovo. Si tratta anche di repressione diffusa contro le aggregazioni giovanili che ovviamente non amano le interferenze degli ordini degli uomini in divisa sulla loro quotidianità. Nell’arresto di Kabu c’è un pò di tutto questo, è quindi necessario dare una risposta politica, per cui aderiamo ed invitiamo ad una mobilitazione regionale per il 23 novembre ad Udine
Non lasciamoci intimidire e criminalizzare Rispondiamo con la lotta! CSA in esilio Udine 14 novembre 2013 ———————————————– UDINE, ARRESTI E DENUNCE Repressione anti-anarchica sempre più violenta
La serata tra il 13 e il 14 novembre il compagno Kabu è stato aggredito da uno sbirro perché riconosciuto e privo di documenti. Kabu gli ha risposto che non li aveva e lo sbirro lo ha aggredito sbattendolo a terra. Poi gli sono saltati addosso almeno 5 sbirri e 2 carabinieri, pestandolo, minacciandolo, sbattendogli la portiera della volante contro le gambe legate, tirando fuori le pistole, ecc. E’ stato arrestato per resistenza e aggressioni, aggressioni che non ha fatto ma ha subito. Altri due compagn*, Andrea Di Lenardo e una ragazza, sono stati malmenati con spintoni e da uno sbirro con gli anfibi. Un ragazzo americano che stava filmando la scena (come altri passanti che fotografavano l’aggressione) è stato arrestato. Portati in Questura, il ragazzo americano e Kabu sono stati raggiunti dalle/dagli altr* compagn*. Entrati per chiedere informazioni, Andrea e l’altra compagna sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale, senza aver fatto resistenza alcuna all’arresto di Kabu e dell’altro ragazzo, e senza essere stati identificati precedentemente sul luogo dell’aggressione, mentre altre due compagne venivano obbligate a un interrogatorio. La mattina del 14 Andrea, l’altra compagna e il ragazzo americano (successivamente rilasciato) sono stati costretti alla schedatura fotografica e a dare le impronte digitali. Senza comunicare nulla al suo avvocato, gli sbirri hanno portato Kabu in prigione la mattina del 14 dove starà per 48 ore fino all’udienza che stabilirà le misure cautelari. Le/i compagn* hanno mandato un telegramma di solidarietà in prigione a Kabu. Dopo le denunce per i presidi No Tav e le denunce per l’occupazione del centro sociale, ora la repressione poliziesca di stato si trasforma in aggressioni fisiche contro le/i compagn*, come se questo potesse fermare la nostra rabbia e la nostra lotta. I nostri ideali non si scalfiranno certo per questi miserabili tentativi squadristi. Kabu, siamo con te. Tieni duro, ci vediamo presto in libertà, e non ce la lasceremo scappare! Ovunque in Italia si sta abbattendo la repressione anti-anarchica, come abbiamo visto in questi giorni contro i compagni Alfredo e Nicola. Solidarietà ai denunciati e agli indagati! Libertà per Kabu! Liber* tutt*! Viva l’Anarchia!
Collettivo Makhno |
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Il solito articolo velinaro del Messaggero Veneto
La “movida soft” finisce
con calci e pugni
MV VENERDÌ, 15 NOVEMBRE 2013 |
La “movida soft” finisce con calci e pugni |
Arrestato per oltraggio a poliziotti e lesioni personali un giovane di 23 anni dopo una lite in centro |
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Se la versione soft della “movida” doveva ravvivare la città, pur senza creare disagi e suscitare proteste fra i cittadini, allora l’esordio non è dei più promettenti. Siamo al secondo mercoledì e già sono arrivati i primi guai. Qualche lamentela era arrivata verso la mezzanotte in questura da parte dei residenti nei pressi di via Erasmo Valvason, dove alcune persone segnalavano una lite piuttosto accesa fra alcuni ragazzi. All’arrivo degli agenti della questura, di quella lite e dei presunti litiganti non c’era più traccia. Piuttosto, gli uomini delle Volanti si sono ritrovati di fronte un giovane che, prima ha alzato il dito medio all’indirizzo degli agenti della Squadra volanti, poi se l’è presa con loro sferrando calci e pugni e mandando due agenti al Pronto soccorso. È stato arrestato alle prime ore di ieri Alberto Casonato, udinese di 23 anni con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale e di lesioni personali aggravate. Casonato che era visibilmente ubriaco, si è parato dinanzi agli agenti della pattuglia e si è esibito con un gesto piuttosto esplicito. E quando gli uomini della pattuglia gli hanno chiesto di esibire i propri documenti, ha cominciato a spintonarli. Salvo poi scappare. In quella fuga rocambolesca che ha visto Casonato urlare chiedendo aiuto ai residenti, molti dei quali sono scesi in strada per vedere cosa stesse succedendo, si sono visti polizia e carabinieri. Alla fine il giovane è stato acciuffato in Largo dei Pecile, ma ha reagito al placcaggio a suon di calci e pugni che hanno procurato ai due agenti ferite guaribili in quattro giorni. Non bastasse, sono arrivati a dargli manforte un paio di amici, uno dei due, un americano, è stato pure trovato in possesso di un coltello, quindi denunciato per possesso di strumenti atti a offendere e, visto che era piuttosto alterato, è stato sanzionato per ubriachezza. (a.c.) |
Report immediato
Ieri sera (13 novembre) uno s….o ha chiesto a Kabu i documenti. Kabu gli ha risposto che non gli aveva ed è stato sbattuto a terra. Poi gli sono saltati addosso almeno 5 —— + 2 ———-, pestandolo, minacciandolo, ecc. E’ stato arrestato per resistenza e aggressioni a pubblico ufficiale. Un’altra ragazza, è stata spinta e a un’altro ragazzo è arrivato un calcio con gli anfibi. Un ragazzo americano che stava filmando la scena (come altri passanti che fotografavano l’aggressione) è stato arrestato anche lui. Un ragazzo e una ragazza sono stati denunciati per resistenza, senza aver fatto resistenza alcuna. Sono stati costretti alla schedatura fotografica e a dare le impronte digitali. Il ragazzo americano pare dovrebbe essere rilasciato (dopo foto e impronte). Kabu è stato portato in prigione in via Spalato questa mattina dove starà per 48 fino all’udienza. Gli è stato mandato un telegramma.