TAV/ rassegna stampa bassa friulana (con aggiornamenti)

MV 24 settembre

INFRASTRUTTURE

Sulla Tav si rompe il fronte dei sindaci della Bassa

Alcuni amministratori attaccano i colleghi sulla scelta del potenziamento del tracciato

SAN GIORGIO DI NOGARO «È venuto il momento di prendere le distanze dall’attuale tavolo dei sindaci e di aprire un secondo tavolo con la partecipazione delle amministrazioni di Latisana, Precenicco, Muzzana e San Giorgio di Nogaro: ne parlerò con i sindaci e con tutti coloro che sono d’accordo di procedere, in linea con il pensiero del presidente della Regione e di Roma, con il tracciato 2010». Si rompe il fronte dei sindaci sul tracciato della Tav: il sindaco di Palazzolo dello Stella, Mauro Bordin, attacca i colleghi sul potenziamento e il quadruplicamento della linea storica. «Abbiamo appreso con enorme piacere che il tempo dei ripensamenti è finito – dice – e che il progetto dell’Av/Ac Venezia-Trieste redatto nel 2010 da Italferr, va avanti in quanto a Roma al Ministero dell’Ambiente, i gruppi istruttori della Commissione di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas si sono riuniti per dare il via alla procedure di valutazione sulle quattro tratte interessate (Mestre-aeroporto Marco Polo, aeroporto-Portogruaro; Portogruaro-Ronchi; Ronchi-Trieste). Si tratta di una decisione razionale visto che il tracciato 2010 venne condiviso e sottoscritto anche dai rappresentati dei Comuni che oggi invocano ipotesi alternative, decisione che conferma la linea illustrata dal presidente della Regione in occasione dell’ultimo incontro. Il mio Comune, da sempre stato favorevole a un tracciato in affiancamento all’autostrada, non si è mai opposto a un progetto che dovrebbe rappresentare una base di sviluppo per l’Italia e per il Nord-Est. Tuttavia abbiamo richiesto un passaggio intelligente, capace di limitare gli effetti negativi sulla nostra Comunità». «Riteniamo – continua – che un tracciato deve partire da un attento esame della situazione attuale, frutto di un’urbanizzazione che si è sviluppata nel corso dei decenni. Si deve prendere atto che Latisana, Precenicco, Palazzolo, Muzzana e San Giorgio di Nogaro si sono sviluppate lungo e in affiancamento all’attuale tracciato ferroviario: un potenziamento e un quadruplicamento della linea storica sarebbe devastante per il territorio di tali Comuni. Si tratta di un’ipotesi non percorribile che non può essere presa in considerazione. Per tale ragione il passaggio in affiancamento all’autostrada è la soluzione ideale». «Abbiamo dato la nostra disponibilità a partecipare al tavolo dei sindaci in quanto ritenevamo fosse giusto risolvere, con opportuni accorgimenti tecnici, i problemi di altre realtà, nell’ottica solidaristica che deve contraddistinguere i rapporti tra chi, come noi sindaci, è chiamato a difendere le proprie comunità e il proprio territorio. Purtroppo – conclude Bordin – tale tavolo si sta trasformato in uno strumento utile a forzare la mano al fine di ottenere una revisione totale del tracciato. Non vedo lo spirito di collaborazione e reciproca attenzione. 

 

 

MV 22 settembre

 

Tav, i sindaci preparano la protesta

 

di Francesca Artico

Tiussi: «Vogliamo soluzioni condivise e un tracciato alternativo a quello del 2010, che fa acqua da tutte le parti»

 

UDINE. «Sulla Tav vogliamo soluzioni condivise». A ribadirlo è Cristiano Tiussi (nel riquadro a destra), sindaco di Bagnaria Arsa, che interviene in qualità di presidente delegato dall’assemblea permanente dei sindaci dei 19 comuni coinvolti dal tracciato della Tav in Fvg.

«Il commissario governativo per l’Alta velocità per la tratta Venezia-Ronchi dei Legionari – spiega a nome dei colleghi – da più di un anno sta portando avanti un approccio per fasi funzionali che valuti, prima della realizzazione di una nuova linea ad alta velocità, l’adeguamento dell’esistente ed eventualmente il suo potenziamento (quadruplicamento), se necessario».

I Comuni del Veneto hanno chiesto a maggioranza di cassare il tracciato “litoraneo” previsto nel progetto preliminare del 2010 e hanno ottenuto dal commissario un progetto di prefattibilità alternativo. «I Comuni del Friuli Venezia Giulia, da Ronchis a San Canzian d’Isonzo, hanno rivolto al commissario, a stragrande maggioranza, analoga richiesta – continua Tiussi – per un tracciato alternativo rispetto a quello del 2010, evidenziandone incongruenze, criticità e osservazioni sostanziali nello studio dell’ingegner Debernardi, depositato a febbraio in Regione e in commissione Via, senza avere alcun riscontro.

Apprendiamo, inoltre, che la Provincia di Gorizia ha recentemente dato un netto parere contrario alle integrazioni del progetto preliminare Av/Ac Ronchi dei Legionari – Trieste perchè non tengono conto di importanti richieste presentate da Provincia e Comuni isontini. Da parte sua, il consiglio comunale di Trieste non approva la delibera di giunta sulle stesse integrazioni. Ieri – aggiunge – la presidente della Regione Debora Serracchiani, con senso di responsabilità, ha chiesto di sospendere il procedimento di Via e di dare contestualmente mandato a Rfi di presentare entro un mese un’ipotesi alternativa e migliorativa del tracciato esistente».

«A questo punto – prosegue Tiussi –, siamo quasi tutti d’accordo che il progetto 2010 fa acqua da tutte le parti e che la priorità non è una nuova linea ad alta velocità dagli altissimi costi economici, ambientali e sociali, in ogni caso realizzabile solo fra qualche decennio, bensì l’adeguamento dell’esistente con l’eliminazione dei famosi “colli di bottiglia”.

Eppure, nonostante ciò, la Commissione nazionale di Via prosegue imperterrita nell’iter di valutazione di impatto ambientale sul progetto del 2010, che si concluderà entro 3-4 mesi. E preoccupa il fatto che, subito dopo, il progetto passerà all’esame del Cipe per la definitiva approvazione. Prima che il processo divenga irreversibile, mi sembra indifferibile la ripresa di un ampio confronto tra tutti gli attori istituzionali in campo, privilegiando prospettive di buon senso e a breve termine. In questo contesto – conclude –, i Comuni faranno responsabilmente la loro parte, come hanno fatto finora».

 

 

 

Mio commento sul MV online

Sarebbe anche ora che i Sindaci si sveglino, spero però che abbiano capito la portata del problema, ma siccome dubito che questo sia vero, faccio un promemoria:

Italferr in nome e per conto di RFI ha presentato le integrazioni SOLO sulla tratta Ronchi dei Legionari Trieste chiedendo al Ministero dell’Ambiente che venga approvato il progetto preliminare SOLO per questa tratta.

nella lettera accompagnatoria firmata da Michele Marzano per RFI si legge 

° lo studio trasportistico sopracitato ha confermato l’opportunità di realizzare i Progetti della linea AV/AC Venezia Trieste per sequenza di Lotti Funzionali, da avviare in coerenza con l’aumento della domanda di traffico;

° nell’ambito dei lotti funzionali sono altresì individuati gli specifici interventi prioritari; 

° il primo di detti interventi è lo sdoppiamenti di Bivio San Polo, che consente di predisporre le opere propedeutiche alla realizzazione della Linea AV/AC poco dopo la stazione di Ronchi – Aereoporto, eliminando il “collo di bottiglia” attualmente determinato dalla confluenza delle Linee Mestre-Trieste e Udine-Trieste in ingresso a Monfalcone;

° L’interlocuzione del Commissario Straordinario per l’asse ferroviario Venezia Trieste con il territorio, relativamente alle tratte venete e friulane da Venezia a Ronchi del Legionari ha registrato un quasi unanime dissenso dei comuni sul tracciato presentato nel 2010 e a tal riguardo il commissario ha predisposto tramite RFI uno studio di fattibilità alternativo in affiancamento alla linea ferroviaria esistente tra Mestre e Portogruaro. 

°Il tracciato della tratta AV/AC Ronchi dei legionari Trieste non è condizionato dal tracciato Mestre-Ronchi dei Legionari o da soluzioni ad esso alternative che possano eventualmente emergere dalle indicazioni del Commissario Straordinario, atteso che l’attestamento nella futura Stazione di Ronchi del Legionari è fissato univocamente; si ritiene che un ulteriore ritardo nell’iter approvativo del Progetto preliminare della tratta Ronchi del Legionari Trieste possa comportare il de finanziamento europeo dell’opera Per le motivazioni sopra elencate, si comunica di aver dato mandato alla Società Italferr SpA di inviare a codesta Commissione la sola Documentazione Integrativa predisposta per la tratta Ronchi dei Legionari Trieste al fine di poter permettere l’espressione del parere di compatibilità ambientale in forma autonoma rispetto alle altre tratte.
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Commento. Ora la maggior parte dei Comuni anche sulla Tratta Ronchi-Trieste ha dato parere negativo e a Trieste il PD ha subìto uno smacco notevole visto che la mozione del “non parere” è stata bocciata dal Consiglio Comunale. In realtà però nessuno ha rilevato formalmente che la richiesta di parere di compatibilità ambientale su una sola tratta formulata da RFI è IRRICEVIBILE, in quanto già il Ministero aveva richiesto un progetto UNITARIO sull’intero Asse Venezia-Trieste, cosa che si era concretizzata nel 2012 con una relazione di ricucitura di tutte e 4 le tratte, presentando formalmente un nuovo progetto al Ministero e sul quale tutti sono stati chiamati a presentare le osservazioni (questa volta diversamente dal 2011, sull’intero progettoI).

Quindi le azioni che devono fare oggi i Comuni sono
1. demistificare l’operato del Senatore Lodovico Sonego ( membro della 8a commissione lavori pubblici e comunicazioni) e smentire nettamente che esista ancora il progetto 2010;
2. rilevare con forza al livello Ministeriale che l’operazione in corso è ILLEGITTIMA;
3. ribadire che l’intervento a Bivio San Polo si può fare indipendentemente dall’Asse AV/AC e quindi impedire che quest’intervento diventi la scusa con cui approvare il progetto 2010.
4. Agire in maniera unitaria, chiara e trasparente in opposizione al progetto AV/AC a livello Regionale eliminando tutte le sacche di complicità di cui godono Sonego e il gruppo, oramai totalmente minoritario ma non per questo meno pericoloso, dei Tavisti in Veneto e Friuli VG:

Oramai è dimostrato che quest’opera è una truffa e i Sindaci devono prenderne atto in tutto e per tutto. Ogni titubanza sarà deleteria; viceversa basta una posizione lineare, chiara e forte per chiudere definitivamente questa terrificante vicenda.

 

De Toni Paolo