Con il rigassificatore le bollette energetiche aumenteranno
Con il rigassificatore, grazie al “guadagno garantito” le bollette energetiche aumentano, non diminuiscono. Qui a Trieste si sono invano sgolati per mesi a dirlo i tecnici che hanno presentato documentate argomentazioni contro il progetto del terminal.
Ora il dato è ufficiale: ne scrivono Repubblica e Corriere della Sera, cioé i due massimi quotidiani italiani.
A Trieste politici e media non trovano l’argomento degno d’attenzione. Un dato preoccupante, se lo si coniuga con le dichiarazioni rese a Bled dal premier Gianni Letta, il quale in sintesi ha detto che l’impianto è necessario, che la Slovenia deve lasciarlo costruire, che è ferma intenzione dell’Italia “investire” nel Nord Adriatico (grazie, siamo già stati abbastanza investiti, verrebbe da rispondere).
Non si sbandierano più gli straordinari risparmi che l’Acega avrebbe potuto applicare ai cittadini. Non è possibile, perché Gas Natural si è rifiutata di confermare le dichiarazioni rese da tanti politici locali. Si tacciono però le pesanti ricadute economiche negative, di cui, parlano, appunto, Corrierone e Repubblica (in coda a questa nota, i link per i pezzi originali).
I fatti: esiste una norma italiana, il “fattore di garanzia”, che garantisce a chi costruisce o amplia un impianto di rigassificazione ricavi pari all’80% della produzione anche se non viene richiesto e conseguentemente erogato un mc di gas. Tale garanzia ha la durata di vent’anni (con una lieve riduzione nel tempo del il ricavo certo), e a pagare è la Snam, società pubblica (ergo le tasche dei cittadini italiani).
Per un’esemplificazione banale, come se un imprenditore aprisse un ristorante sapendo che, per i 100 coperti a disposizione, dallo stato gli saranno riconosciuti quasi tre quarti di pranzi e cene, anche se nel locale non entrerà nessuno.
Un anno fa il governo Monti ha “congelato” la misura, sia perché l’Italia non ha bisogno di gas, sia perché di soldi da regalare alle multinazionali oggi in cassa ce ne sono pochi.
L’Autorità italiana per l’energia si è conseguentemente rifiutata di riconoscere corresponsioni economiche alla società che ha costruito il rigassificatore di Livorno (Olt, una joint venture italo-tedesca) quantificate dalla stessa Autorità «dai 110 ai 90 milioni all’anno per 20 anni (a decrescere) fino a pagamento dei 900 milioni dell’investimento» (secondo quanto riferito da Repubblica).
Olt si è appellata al Tar della Lombardia, sostenendo che le erano state cambiate le regole in corsa, si era mossa, cioé, alla luce della garazia in atto. E la magistratura amministrativa le ha dato ragione.
«Il mercato dell’energia si è ribaltato: con la crisi la domanda è crollata e i prezzi sono drasticamente scesi. Il gas è diventato abbondante, anche per il progressivo affermarsi della rivoluzione dello shale gas», aggiunge il Corriere della Sera (titolando «Il conto del rigassificatore – un altro aumento in bolletta»), e spiega che «alla fine, a risolvere la questione, potrebbe essere il Ministero per lo sviluppo economico, con un decreto che dichiarerebbe Olt “strategica” e le darebbe una “garanzia depotenziata”. Il caso però resta: Olt sarebbe la prima azienda ad aver deciso di rimettersi sotto l’ala del mercato regolato. Cioè dell’“aiutino” delle bollette dei consumatori».
La “strategicità” – a quanto di dice – la si cerca di ottenere anche per l’impianto di Trieste, a livello europeo (i rappresentanti triestini grandi e piccoli, così silenziosi, di questi giorni, avrebbero gioco facile poi nel sostenere: ce l’ha imposto la UE).
Da ricordare che l’impianto di Livorno ha una potenzialità di 3,7 miliardi di mc annui, Trieste è sui 6 miliardi (con proporzionale aumento del “fattore di garanzia” che però verrebbe pagato solo dagli italiani, non dalla UE).
Insomma questo impianto che avvelena il golfo, rischia di compromettere l’operatività portuale, e mette a repentaglio la sicurezza della città, lo finanzieremmo con bollette Acega più care.
Per chi volesse verificare, i due pezzi sono disponibili sul web ai seguenti indirizzi. Digitate, gente, digitate…
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2013/09/06/news/authority_contro_rigassificatore_di_livorno_troppi_oneri_sulle_bollette_dei_cittadini-66040198/
http://www.corriere.it/economia/13_agosto_03/rigassificatore-livorno-bolletta-conto-energia_f8e6cc96-fbf5-11e2-a7f2-259c2a3938e8.shtml
Lunedì 16 settembre, alla Stazione Marittima, ci sarà Citizens’ dialogue, la giornata d’ascolto europea che lunedì 16 settembre vedrà a Trieste la vicepresidente della Commissione Viviane Reding. E’ un’iniziativa europea di “ascolto” della città, di cui pochi sanno perché c’è stato un lack di comunicazione (perché? Come mai un’occasione del genere rischia di passare letteralmente sotto silenzio?).
E’ importante che si attivi il passaparola, e che, se sull’argomento latiteranno quanti sono stati votati per rappresentare Trieste, i cittadini siano presenti, con civiltà ma anche con forza e decisione, per far conoscere alla Reding il loro no al rigassificatore.
http://bora.la/2013/09/10/con-il-rigassificatore-le-bollette-energetiche-aumenteranno/