Ecco a che razza di fetenti siamo in mano
Mauro Moretti
Tratto da
Il Tirreno 4 marzo
LA STRAGE DI VIAREGGIO
Moretti deve chiedere scusa
Firma la nostra petizione online
Ha definito nel corso di un’audizione al Senato la fila di trentadue bare viareggine “un episodio spiacevolissimo”. Ora la città insorge contro l’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, e pretende le scuse per quelle parole irrispettose sulla strage del 29 giugno. Il sindaco prende carta e penna: “Venga qui, cerchi di rendersi conto”. I parenti delle vittime: “Si deve dimettere”. Il Tirreno lancia una petizione online per chiedere le scuse e una visita di riparazione
LA LETTERA DEL SINDACO “Parole riduttive e offensive”
MORETTI Quei trentadue morti, “un episodio spiacevolissimo”
PER NON DIMENTICARE Guarda il memoriale delle 32 vittime
Quei 32 morti: “Episodio spiacevolissimo”
Moretti chieda scusa – Firma la petizione
La frase assume un significato ancora più doloroso se inserita nel suo contesto. Moretti dice ai senatori che lo ascoltano: «Vi prego di considerare che quest’anno, per la sicurezza – a parte questo spiacevolissimo episodio di Viareggio – abbiamo ulteriormente migliorato: siamo i primi in Europa». Secondo l’ad delle Ferrovie, le file di bare viareggine sono solo un’eccezione rispetto ai progressi fatti sul piano della sicurezza su rotaia. «Vi invito a riflettere – aggiunge Moretti – se da un lato tutti sono favorevoli alla liberalizzazione, dall’altro però appena succede la minima cosa, vogliono tutti essere più “sicuri” del re». Proprio così: «La minima cosa».
Poi Moretti si lamenta: «Vorrei farvi presente che in qualunque modo ci muoviamo abbiamo cartelli di condanna. Questo non lo riteniamo né giusto né ragionevole». Del resto già a fine luglio, con le bare appena chiuse, dichiarò: «Quando c’è un incidente sembra caschi il mondo…».
La famiglie delle vittime. «Moretti farebbe meglio a stare zitto», commenta a caldo Luciana Beretti che nella strage ha perso il figlio, Federico Battistini, la giovane nuora, Elena Iacopini, i consuoceri. E Daniela Rombi, madre di Emanuela Menichetti, deceduta ad agosto al telefono trema dalla rabbia: «È un’indecenza». Nel pomeriggio arriva la
presa di posizione dell’associazione “Il mondo che vorrei”, nella quale si ritrova chi ha perso i propri in quella maledetta notte: «Moretti faccia l’unica cosa che avrebbe dovuto fare all’indomani del disastro: si dimetta».
La lettera del sindaco. «L’ingegnere Moretti non ritiene giusti e ragionevoli i cartelli contro di lui? Non sono né giusti, né ragionevoli i 32 morti che la nostra città sta piangendo». È una delle parti più dure della lettera che il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, ha spedito a Moretti e che il nostro giornale ha pubblicato per intero. Il sindaco definisce le parole del capo di Fs «offensive» e «riduttive» e invita il destinatario a venire a Viareggio per «comprendere quanto sia stato profondamente lacerato il tessuto cittadino» e «per incontrare i familiari delle vittime, uomini e donne che hanno saputo affrontare lutti e dolori inenarrabili con una dignità e una compostezza di cui vado fiero, e che meritano, al di là di ogni cosa, e in ogni consesso, il nostro profondo cordoglio e rispetto».