… una saldatura pratica ed ideale per una società di liberi ed uguali, ora diciamo anche ecologica ed autogestita.
Un volantino del CSA nel quale si uniscono le lotte di oggi a quelle di ieri e si afferma la necessità storica dell’utopia anarchica come via d’uscita alla crisi epocale del sistema di dominio che porta l’umanità e l’intero ecosistema verso la catastrofe.
“Se non faremo l’impossibile vedremo l’incredibile”
Il Testo
La saldatura fra la storia del CSA di Via Volturno-Via Scalo Nuovo con la storia anarchica in Carnia ed in tutto il Friuli è prima nei fatti che nell’ideologia; si ritrova cioè nella pratica dell’autogestione di un luogo fisico, coniugata all’idea trainante, “utopica”, di realizzare l’autogestione generalizzata della società. Il CSA non è una sede politica e/o sindacale ma un “luogo” di destrutturazione permanente delle istituzioni e per l’abolizione di ogni forma di potere: politico, economico, culturale, ideologico e religioso. La cosa rilevante della sua lunga storia è che il CSA, pur realizzato ad Udine, non è solo un prodotto “cittadino”, ma è il risultato delle energie sgorgate dal Friuli intero: dalla Carnia, alla Bassa Friulana, dal Medio Friuli alle Valli del Natisone. Un’esperienza iniziata concretamente nel 1987 (dopo alcuni anni d’incubazione sul territorio) e che è stata stroncata (per il momento) il 10 dicembre 2009 da un’operazione repressiva golpista, realizzata dietro pressione politica da parte della destra locale che in Massimo Blasoni (pies di chel lì andè pôs ator pal Friûl) ha il suo esponente di spicco.
Il nuovo anarchismo in Friuli è radicato nel territorio in molti temi, oggi soprattutto (purtroppo ed ancora!) contro il fascismo che ritorna ad infestare la società, e poi nelle battaglie popolari contro l’inquinamento e la devastazione del territorio. Abbiamo anche cercato nuove formulazioni teoriche unendo le concezioni più avanzate come l’ecofemminismo e l’ecologia sociale (fondata da Murray Bookchin anarchico russo-americano morto nel 2006 e che era stato ospite sia a San Giorgio di Nogaro che al CSA ad Udine), all’anarchismo classico e alle tematiche etnico-nazionalitarie che in Friuli rappresentano un complesso groviglio linguistico, culturale ed antropologico. Abbiamo anche contribuito alla ricostruzione della Storia dell’anarchismo in Friuli reperibile anch’essa nei nostri siti web
http://csascalonuovo.noblogs.org/
http://zardinsmagnetics.noblogs.org/
Come è ben noto il CSA di Via Scalo Nuovo è stato posto sotto sequestro dai Carabinieri guidati dal famigerato tenente (di recente promosso capitano) Fabio Pasquariello comandante del nucleo investigativo dei CC di Udine. Per la vicenda del CSA ci sono una cinquantina di denunciati, con un processo in corso ad Udine, ma abbiamo già incassato una prima assoluzione al Tribunale dei Minori a Trieste.
I nostri slogans, alle recenti manifestazioni contro lo sgombero-sequestro del CSA, sono stati estremamente significativi “22 anni di occupazione contro ogni oppressione” e “Autogestione: desiderio del presente necessità del futuro”. In particolare vogliamo far riflettere sul fatto che oggi più che mai l’utopia anarchica è una vera e propria necessità storica, di fronte alla catastrofe climatica e globale che si approssima, oramai già entro la metà del nuovo secolo.
La prospettiva di una società libertaria ed egualitaria, ma ora anche scientificamente ecologica e sostenibile, è la vera ed unica alternativa ad un sistema di dominio dell’uomo sull’uomo sulla donna e sulla natura, che ci sta portando, diritti diritti, alla catastrofe materiale e morale dell’umanità. Come diceva Murray Bookchin, e come anche noi stiamo dicendo da un quarto di secolo: “Se non faremo l’impossibile, vedremo l’incredibile”. Noi ci siamo impegnati in questa drammatica sfida in anticipo rispetto ai tempi, ma fra non molto tutti saranno/sarete coinvolti in questo vortice.
Centro Sociale Autogestito
Udine Via Volturno – Via Scalo Nuovo
fip Udine 18 febbraio 2010