Messaggero Veneto
MERCOLEDÌ, 17 FEBBRAIO 2010 Pagina 8 – Udine
Continua la protesta contro il progetto di Terna. Il portavoce Tibaldi: il Friuli è autosufficiente, l’energia servirebbe al Veneto
Elettrodotto aereo: 8 mila firme dei contrari
Il comitato le consegnerà al presidente del consiglio regionale Ballaman
di CRISTIAN RIGO
UDINE. Sono più di 8 mila le firme che il comitato per la vita del Friuli rurale presenterà al presidente del Consiglio regionale Edouard Ballaman per chiedere l’interramento dell’elettrodotto Redipuglia – Udine ovest e la sospensione dell’iter autorizzativo del progetto di Terna che invece prevede la realizzazione di un elettrodotto aereo con 117 nuovi tralicci.
«Dopo le parole – dice il portavoce del comitato Aldevis Tibaldi – vogliamo i fatti. Per cui ci aspettiamo che la Regione si faccia sentire al Ministero imponendo lo stop al piano di Terna». Un piano che a detta di Tibaldi servirà soprattutto a portare energia nel vicino Veneto. «Nel 2008 in Fvg è stato prodotto il 97% dell’elettricità poi consumata nella nostra regione – sottolinea Tibaldi – in Veneto questa percentuale oscilla intorno al 50%. Facile immaginare quindi che questo elettrodotto non servirà soltanto a mettere in sicurezza la nostra linea elettrica».
Il comitato insomma continua la sua battaglia. E non si fida né del progetto presentato da Terna, né dell’impegno assunto dal presidente della Regione Renzo Tondo che nel suo intervento poi votato da tutta la maggioranza in Consiglio regionale ha assicurato che farà tutto il possibile per la soluzione interrata e se non sarà possibile lavorà per una parziale soluzione interrata. Se nemmeno quella sarà possibile il presidente si è impegnato a cercare di «migliorare la soluzione aerea sfruttando gli assi viari esistenti». Ma per il comitato i “se” pronunciati da Tondo sono troppi. Così come sono troppi i dubbi sul progetto di Terna. «Mi domando – spiega Tibaldi – su cosa si basi il presunto risparmio energetico che dovrebbe consentire una riduzione della produzione di anidride carbonica di ben 12 mila tonnellate. E soprattutto mi domando se questo risparmio non si avrebbe ugualmente anche con la linea interrata. Terna evidenzia che a fronte di 117 nuovi tralicci ne sarebbero abbattuti circa 1.200, ma perché non ha inserito la demolizione nel progetto al vaglio del Ministero? E in ogni caso con la linea interrata i tralicci demoliti sarebbero gli stessi. Ma la cosa più incredibile – sostiene Tibaldi – è che per la prima volta Terna ha spiegato che la mega centrale di Torviscosa non è in grado di trasmettere tutta l’energia prodotta, tant’è che ogni anno andrebbe sprecata la bellezza di quarantadue milioni di euro. Ma perché nel progetto di Terna non se ne parla? La verità è che Terna sta collezionando autogol nel tentativo di convincerci a realizzare un’opera impattante per l’ambiente e di cui il Friuli non ha bisogno».
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Un po’ di memoria storica sulla questione della centrale
e della Via integrata centrale-elettrodotto
da www.ecologiasociale.org
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