Manifestazione contro il poligono del Bivera
Bivera, nuova protesta
contro il poligono militare
A Sauris un centinaio di persone appartenenti ai comitati a difesa dei monti. Le critiche: crisi devastante e loro vogliono sparare pallottole da mille euro l’una
SAURIS. Ritorna sul pianoro di Casera Razzo, fra Carnia e Cadore, la protesta contro il poligono militare del Bivera. Non una partecipazione di massa come negli anni ’80, ma un centinaio di persone aderenti ai vari comitati carnici e friulani per la salvaguardia della montagna carnica, Wwf compreso.
Gli organizzatori non hanno sollecitato cittadini e comitati del Cadore, che pure è proprietario di parte del pianoro conteso ai militari, ieri italiani, oggi Nato. Non si sono notati manifestanti provenienti dal Veneto, fatti salvi dei turisti che si erano recati sul pianoro in quota per una giornata di festa o per acquistare i saporiti prodotti di malga, che hanno solidarizzato con i manifestanti. A controllare il corteo, molto discretamente, Digos, polizia e carabinieri provenienti da entrambe le regioni sui cui territori giace la zona: Veneto e Fvg.
Alle 9 un piccolo gruppo di manifestanti si è ammassato, con slogan e bandiere, nei pressi di Casera Razzo per muovere, assieme a quanti nel frattempo erano giunti in ritardo, mezz’ora più tardi verso Casera Mediana. Un’escursione durata sino alle 11, poi il cambio di programma, con l’intento di rendere partecipi di quanto succede e potrebbe succedere a questa splendida vallata che ha come sfondo il Monte Bivera. Si è deciso così di effettuare i comizi non a Malga Mediana, ma nella Casera di Casera Razzo dove nel frattempo confluivano molti turisti come pure il comitato veneto Del Molin che è divenuta una base importante per l’esercito Nato.
Che ha concentrato alla caserma Ederle e all’aeroporto Dal Molin la 173^ Brigata di Fanteria Aviotrasportata dell’Us Army forte di sei battaglioni, con 4000 militari che necessitano, entro la fine del 2013, di una rete di poligoni da porre a disposizione delle unità militari. Fra queste anche il Monte Bivera, sito di interesse comunitario (Sic) che è stato mappato. L’avvento dei soldati Usa in zona sarebbe devastante, in quanto la 173^ Brigata, costituita da battaglioni di paracadutisti, utilizza armi leggere, e obici Howitzer, armi di 2 tonnellate di peso e con bocca di fuoco da 105 millimetri che richiedono vaste aree per gli addestramenti.
La presenza dei militari, hanno sostenuto i manifestanti, cozza contro i progetti di sviluppo della Carnia che piuttosto si basa su natura e Sic, ma cozza anche contro la crisi che impone restrizioni economiche e finanziarie «mentre i militari sparano proiettili di 1000 euro cadauno, contro le misere pensioni e assegni familiari della maggioranza della gente». Criticato pure il sistema militare italiano che vanta “troppi ufficiali e sottufficiali, con salari milionari, che vogliono portare la pace nel mondo, però dall’Afganistan vediamo rientrare solo debiti e morti.”