Biomimetica, energia pulita dalla natura
Nuove tenologie “verdi” ispirate a processi naturali potrebbero spianare la strada a un futuro di maggiore efficienza energetica e sostenibilità
I segreti delle alghe
Fotografia di Mauricio Handler, National Geographic
Alghe kelp della famiglia delle Lessoniaceae si agitano sotto la superficie delle acque costiere, attingendo energia dal sole e – forse – indicandoci una strada migliore per immagazzinare e utilizzare l’energia.
Le alghe offrono una delle tante “tecnologie” naturali alle quali si ispirano i ricercatori nella progettazione di sistemi energetici più puliti ed efficienti. È proprio nelle piante – motori della fotosintesi – e in animali di ogni dimensione (dagli insetti alle balene) che i sostenitori della biomimetica cercano sistemi per aiutare l’umanità ad affrontare la grande sfida della produzione di energia sostenibile.
La biomimetica consiste nel trarre ispirazione dai processi biologici e biomeccanici della natura per risolvere problemi umani. Il concetto è che – nel corso di oltre 3,8 miliardi di anni di evoluzione – la natura sia stata in grado di risolvere da sola molti dei problemi che l’umanità si trova ad affrontare oggi. E poiché quello dell’energia è tra i maggiori problemi che l’umanità si trova ad affrontare oggi, non è sorprendente che la scienza si rivolga alla natura per risolvere il dilemma dell’energia sostenibile.
Le alghe kelp della famiglia delle Lessoniaceae sono tra le piante marine più resistenti e flessibili al mondo, e possono crescere fino a 30 metri di altezza dal fondo marino. Il movimento delle foglie dell’alga mentre trasformano la luce del sole in energia attraverso la fotosintesi ha ispirato almeno un’azienda australiana, che vorrebbe commercializzare un sistema che genera energia attraverso il movimento di galleggianti che si muovono con le onde.
– Rachel Kaufman