NO TAV/ Rassegna stampa Conferenza Stampa di Udine

COMMENTO 1

Sembra tutto inutile i giornalisti scrivono che cazzo vogliono loro. Per esempio si era enfatizzato il fatto che il Portogallo ha definitivamente sospeso il progetto della Lisbona-Madrid, parte integrante del corridoio 5 e non c’è neanche traccia di questa notizia, per non parlare che la conferenza stampa era improntata sulla lettera dei 360 professori a Monti e qui sembra che la lettera l’abbiamo fatta noi. Poi la solita notizia inventata della terza corsia dell’A4 e del corridoio baltico … comunque articolo in rilievo e 2 foto, almeno quello …

 

Messaggero Veneto SABATO, 24 MARZO 2012 Pagina 26 – Cronache

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I No Tav in piazza: costi troppo alti per la tratta regionale

Secondo il Comitato, 7 miliardi per la linea Venezia-Trieste Striscione polemico affisso sotto la loggia del Lionello

«Una spesa di oltre 7 miliardi di euro per la tratta Venezia-Trieste sono troppi». La stima è del Comitato no Tav di Udine che ieri ha manifestato il proprio dissenso contro i lavori già iniziati in Val Susa e che prevedono un attraversamento, con i treni ad alta velocità, anche in regione. In piazza Libertà non erano molti i dimostranti, ma le idee erano chiare, a cominciare dallo striscione affisso sulla loggia del Lionello: “No Tav = no mafia”. «In un momento economico già difficile finanziare quest’opera significa portare il paese alla bancarotta – ha detto Paolo De Toni, esponente del Centro sociale autogestito e del Comitato che si oppone alla linea ad alta velocità –. Basti pensare che per la tratta Venezia-Trieste sono previsti 7,4 miliardi di euro per lavori destinati a durare 20 anni e come sempre accade in Italia la cifra raddoppierà». Diverse le perplessità espresse dal Comitato no Tav, a cominciare dalla «diminuita domanda di trasporto merci e passeggeri,  crollata del 31% fra il 2000 e il 2009», ha spiegato De Toni. Sotto la lente di ingrandimento è finita anche «l’assenza di vantaggi economici per il Paese – come si legge nella lettera indirizzata dai no Tav al presidente del Consiglio, Mario Monti – e il bilancio energetico ambientale nettamente negativo». La linea ad alta velocità osteggiata in Val Susa dovrebbe favorire il trasporto su rotaia delle merci togliendo i tir dalle strade. Ma, secondo il Comitato No Tav di Udine, «l’opera è inutile e finirà per gravare sul debito italiano. Sarebbe sufficiente migliorare la linea attuale per garantire un po’ di respiro alle autostrade – hanno continuato gli aderenti al Comitato –. Proprio nella nostra regione, poi, si evidenzia una contraddizione: da un lato il governo regionale investe per la realizzazione della terza corsia, dall’altro l’apertura del corridoio baltico. Entrambe spese importanti che non possono convivere». E ancora: «L’insensatezza dell’opera è evidente ancora di più dopo gli straordinari tagli dello stato sociale che stiamo vivendo: tagli alla scuola, all’università, alla ricerca, alla sanità, alle pensioni, al lavoro. Tutte conquiste sociali ottenute dal dopoguerra a oggi con grandi mobilitazioni popolari e con lotte politico-sindacali». Insomma, «la Tav è un’iniziativa dannosa, costosa e inutile», come ha sintetizzato la studentessa friulana Gaia Baracetti scesa ieri in piazza. Michela Zanutto

 

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COMMENTO 2

Ma quale scarsa partecipazione? Ma quale manifestazione? Era una conferenza stampa (organizzata in due giorni) mica una manifestazione! L’uditorio dovevano essere i giornalisti mica un qualche fantomatico pubblico che non è mai stato convocato, sono stati convocati solo giornalisti.

Poi ci chiediamo, ma la giornalista del Quotidiano, Lodovica Bulian, dove ha sentito parlare di Corridoio Adriatico-Baltico? Forse bevendo un caffè con Michela Zanutto? Addirittura nel Quotidiano l’hanno messo anche nel titolo sto cazzo di Corridoio Adriatico-Baltico che non è stato nemmeno nominato. C’è da restare veramente sconcertati, nell’articolo  addirittura si legge: in particolare contro la realizzazione del corridoio Adriatico-Baltico, che coinvolgerebbe la tratta Venezia-Trieste”; ma questa è un’affermazione che non sta in piedi e che nessun No Tav pronuncerebbe mai.

 

Il Quotidiano

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CITTÀ. Scarsa partecipazione alla manifestazione organizzata ieri in piazza Libertà
No Tav, la protesta tocca Udine stop anche all’Adriatico-Baltico

 

IL COMITATO S’INTERROGA SULLE CONDIZIONI PER ATTUARE I COSTOSI PROGETTI


DE TONI: «L’OPERA IN VAL DI SUSA SARÀ FARAONICA. DOVE SONO LE RISORSE?»

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LODOVICA BULIAN
redazione@ilquotidianofvg.it
«Siamo qui oggi per sensibilizzare
le persone, per protestare
contro un’informazione negata e
omessa, per chiedere un’informazione
reale sulle evidenti criticità
della Tav, che il governo Monti
continua a non considerare»: così
ieri pomeriggio Adele Valori e
Paolo Felice De Toni del comitato
No Tav di Udine alla conferenza
stampa del movimento
convocata in piazza Libertà.
P R O T E S TA . Davanti allo scarso
uditorio, costituito per lo più da
esponenti del movimento friulano
contro la linea ad alta velocità
che collegherà Torino a Lione, il
comitato ha voluto propagandare
una lettera promossa da alcuni
docenti universitari, Sergio Ulgiati,
Università di Napoli, Marco
Ponti, Politecnico di Milano, Ivan
Cicconi e Luca Mercalli, Società
metereologica italiana, e indirizzata
a Monti per il ripensamento
della Tav. Il costo, l’impatto ambientale,
la dubbia utilità e la ricaduta
sociale sono tra le ragioni
del no contenute nella lettera protagonista
ieri della poco convinta
manifestazione udinese insieme
all’urlato slogan No Tav No Mafia.
«È legittimo domandarsi come
e a quali condizioni potranno
essere reperite le ingenti risorse
necessarie a questa faraonica
opera, e quale sarà il ruolo del capitale
pubblico – si legge nella lettera
-. Alcune stime fanno pensare
che grandi opere come Tav costituiscano
sacche di debito nascosto
». «Studi scientifici ed approfonditi
dimostrano le carenze
della Tav» ha evidenziato Adele
Valori. «L’opera è inutile e finirà
per gravare sul debito italiano – ha
detto De Toni -; l’insensatezza è
evidente dopo gli straordinari tagli
dello stato sociale che stiamo
vivendo: tagli alle ferrovie, alla
scuola, all’università, alla ricerca,
alla cultura, alla sanità, alle
pensioni, al lavoro». Ma per i No
Tav udinesi la contestazione
all’alta velocità in Val di Susa è
stata anche l’occasione per ribadire
«l’impegno a fare opposizione
anche sul nostro territorio», in
particolare contro la realizzazione
del corridoio Adriatico-Baltico,
che coinvolgerebbe la tratta
Venezia-Trieste: «È un altro
spreco inutile di soldi, dagli ultimi
dati ufficiali dei progetti l’opera
costerebbe 7,4 miliardi di
euro e si sa, in corso di esecuzione,
i costi sono destinati a raddoppiare-
ha detto De Toni -. È una
contraddizione: da un lato il governo
regionale investe per la realizzazione
della terza corsia,
dall’altro per l’apertura del corridoio
baltico. Entrambe spese
troppo importanti per convivere».
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