Da Il Piccolo del 15/03/12
Rigassificatore, già fallito il primo vertice sull’Aia
di Gabriella Ziani Mentre in via Giulia sotto la sede della Direzione regionale Ambiente una piccola folla con cartelli e megafoni, capitanata dai sindaci di Muggia e San Dorligo con la fascia tricolore, protestava contro il rigassificatore di Gas Natural, nella sala riunioni pochi piani più in alto si consumava ieri mattina il primo fallimento nell’avvio delle procedure di autorizzazione ambientale per l’impianto del possibile rigassificatore. Alle 10 era stata indetta la riunione tecnica di avvio del capitolo “Aia”, Autorizzazione integrata ambientale, che è altra cosa dall’autorizzazione definitiva ma non meno importante. Provincia, Comune, Azienda sanitaria e Arpa devono, in quella sede, decidere se l’impianto garantisce tutti i criteri di sicurezza su emissioni in aria e in acqua, sul rumore, sui rischi, sullo smaltimento dei rifiuti, sull’uso delle “migliori tecnologie possibili” per dare le massime garanzie al territorio. «La Regione, responsabile del procedimento, ha messo sul tavolo documenti datati 2009 – racconta Vittorio Zollia, che rappresentava, da assessore all’Ambiente, la Provincia -, ma nel 2011 Gas Natural ha presentato un progetto nuovo, e la Regione stessa ha chiesto nuove integrazioni di documenti, che noi non conosciamo. Per esempio c’è un camino spostato di ben 75 metri nel frattempo, Gas Natural ha risposto che è sempre quel camino, ma non è risposta accettabile – prosegue l’assessore -, allora tanto vale che scriva che posizionerà il camino in un posto, indifferente quale. Noi esigiamo di valutare, per l’Aia, gli stessi documenti che verranno esposti in sede di autorizzazione finale». Una lunga discussione, che si è conclusa alla fine con una sospensione, e un rinvio a data da destinarsi. «Abbiamo anche verbalizzato – prosegue Zollia – che la nostra non è una “richiesta di integrazione”, perché se ne può fare una sola nel corso del procedimento. È proprio una richiesta di sospensione». Dibattito animato anche su un’altra questione non da poco. Non è risultato nemmeno chiaro su che cosa la conferenza dei servizi per l’Aia si debba esprimere: solo su due caldaie che superano i 50 megawatt di potenza, oppure su tutto il progetto? Per gli enti, su tutto il progetto. Per Gas Natural, solo sulle caldaie. «Io ho espresso il massimo disappunto per come la Regione ha gestito il procedimento – rafforza Umberto Laureni, assessore all’Ambiente del Comune -, e mi faccio forte proprio delle parole dell’assessore e vicepresidente della Regione Luca Ciriani, che ha detto come su questo problema bisogna agire con razionalità, coerenza e responsabilità. Seguendo questo consiglio, non ho ravvisato alcuno di questi termini che possa adattarsi a quanto abbiamo visto ieri. Un progetto del 2009? Ricordo che abbiamo già anche valutato quello successivo del 2011, e che proprio su quello sia il Comune e sia la Provincia hanno espresso e votato un parere negativo». Altrettanta perplessità sui capitoli in campo: giudicare le caldaie (ipotesi che ha destato sorpresa) oppure tutto? Ciriani ha immediatamente emesso una nota: «In relazione alla procedura in corso è necessario precisare da subito che questa amministrazione regionale si sta attenendo alle norme e agli iter procedurali previsti a livello regionale, con l’obiettivo di portare avanti un percorso in maniera seria, concreta, costruttiva per dare risposte a tutti i propri interlocutori, dai cittadini fino ai proponenti l’investimento». Ma intanto doppio dissidio e fumata nera
Due sindaci coi megafoni «Cambiamo il progetto”
«La nostra protesta è “per” e non “contro”, non ci facciamo dare la patente del “no se pol”, tanto è che sotto la Regione abbiamo dato voce non solo alle nostre istanze “per” la sicurezza, “per” l’ambiente”, “per” uno sviluppo e un’economia sostenibili, e “per” il porto, ma anche abbiamo suggerito (se proprio il governo dovesse far valere le proprie valutazioni di strategia nazionale energetica circa il rigassificatore) una proposta alternativa». Il sindaco di Muggia, Nerio Nesladek, era ieri, armato di megafono, alla manifestazione da lui stesso organizzata sotto la sede della Direzione regionale Ambiente dove si teneva la prima riunione per l’autorizzazione ambientale al progetto di Gas Natural. Con il sindaco di San Dorligo-Dolina, Fulvia Premolin. E in mezzo a non meno di 150 manifestanti, tra cui la Federazione della sinistra e la Uil-Vigili del fuoco che ha da tempo attivo il “Tavolo tecnico” sui temi della sicurezza. «Manifestazione non politica, ma istituzionale – sottolinea Nesladek – c’erano i sindaci con la fascia tricolore e i labari». I due Comuni avversano (anche al Tar) il progetto a causa della sua dislocazione nella baia di Zaule, ma contestano pure il fatto di essere stati esclusi dalle Conferenze dei servizi (seconda causa al Tar). «Dovesse prevalere la posizione “strategica” del governo – dice il sindaco -, ci sono soluzioni alternative, ben note ai tecnici qualificati: navi rigassificatrici che completano tutto il processo in mare, usando una boa galleggiante. Da quelle navi a turno potrebbe uscire un tubo col gas verso l’Italia, un altro col gas verso la Slovenia, un terzo per i rifornimenti alla Croazia. Daremmo gas a 3 paesi, con un progetto unico, internazionale, di valenza geopolitica, sotto l’egida Ue, senza toccare terra, e che per di più – prosegue Nesladek – i tecnici assicurano costerebbe la metà: non più 1,3 miliardi di euro, ma solo 700 milioni. Entro l’estate Premolin e io organizziamo un convegno tecnico con tutti e tre gli Stati. Credo che anche per la Slovenia la prospettiva potrebbe cambiare». (g. z.)
Türk: Lubiana non vuole rigassificatori nel Golfo
GORIZIA «Realizzare dei rigassificatori nel golfo di Trieste non è una buona idea». Solo un accenno, poco più di una battuta, ma anche una presa di posizione piuttosto chiara, quella del presidente della Repubblica di Slovenia Danilo Türk. Parlando ieri a Gorizia – dove ha visitato i principali centri culturali della comunità slovena – Türk ha raccontato di aver affrontato con il governatore del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo (incontrato poco prima) i problemi comuni di economia ed energia. Ed in particolare del progetto per il rigassificatore di Trieste: «A mio parere realizzare dei rigassificatori nel golfo di Trieste non è una buona idea, ma è necessario continuare la trattativa in merito tra Italia e Slovenia». Stoccata parzialmente corretta dalla precisazione che nel suo ruolo istituzionale di presidente della Repubblica non può approfondire questioni che spettano ai governi. Sul rigassificatore si è sbilanciato meno Tondo: «La Regione non è pregiudizialmente contraria al rigassificatore. Ma ritengo che abbiamo bisogno di energia, ed è necessario individuare sistemi energetici innovativi. Per questo, senza pregiudizi, vogliamo approfondire gli aspetti positivi e negativi del progetto». Così come resta in ballo, per Tondo, anche ogni discorso sul potenziamento della centrale nucleare di Krsko, a proposito del quale il governatore ha in programma di chiedere un incontro con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. «Ho ricordato al presidente Türk la mia posizione sulla collaborazione con Krsko da parte del Governo italiano – ha detto Tondo – a breve riporterò il problema al ministro Passera. Da parte della Regione c’è comunque la disponibilità a partecipare a un percorso comune qualora questo venga intrapreso». Tondo intanto ha incassato dal presidente Türk la disponibilità a riferire al Governo gli esiti di questo incontro. Un incontro che però non ha avuto come tema la sola energia. Tondo e Türk si sono confrontati anche sui rapporti transfrontalieri, specialmente in tema di economia. Il presidente sloveno ha definito «già buoni» tali rapporti, passibili però di essere ulteriormente migliorati. Uno dei prossimi passi potrebbe essere lo sviluppo comune del progetto “Vie della Pace”, che intende valorizzare le memorie condivise della Grande Guerra. «Una buonissima cosa, che la prossima settimana sosterrò anche a Bruxelles», ha assicurato Tondo. Del resto secondo il governatore è proprio il turismo una delle strade da battere di comune accordo a livello sovranazionale, per «vendere il sistema “Centro Europa” al Brasile, alla Cina, o all’India». In tema di cooperazione transfrontaliera, infine, da ricordare che domani a Trieste ci sarà un vertice tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia per approvare lo Statuto e la Convenzione della Euroregione “Senza confini”.