SAN CANZIAN/ Megacentro, la variante dopo le elezioni

La raccolta firme organizzata dal comitato contro il centro commerciale di questi giorni ha prodotto un primo risultato: il sindaco afferma che non ci sono più i tempi tecnici per approvare la variante entro la fine dell’attuale mandato, visto il notevole lavoro che dovrà essere fatto dall’ufficio tecnico che dovrà vagliare e produrre le risposte alle numerose osservazioni che arriveranno fra breve in comune.

Inoltre, da una più precisa lettura delle disposizioni relative al tempo a disposizione della cittadinanza per produrrre delle osservazioni, i 30 giorni effettivi significano 30 giorni lavorativi, quindi il termine ultimo è quello del 14 marzo 2012

Ci sono quindi ancora un po’ di giorni per far firmare a più persone possibili le osservazioni preparate dal comitato o produrne di proprie…
Per raccogliere i facsimili firmati (
Osservazioni multi firme oppure osservazioni mono firma integrabili) e per ulteriori informazioni sul progetto presentato:

comitatonocentrocommerciale@gmail.com

 

piccolo.go.28.02.2012

 

da Il Piccolo del 28 febbraio 2012

Megacentro, la variante dopo le elezioni

Il piano particolareggiato di Begliano in aula a fine estate una volta esaurito l’iter delle osservazioni


SAN CANZIAN D’ISONZO A concludere il percorso autorizzativo del polo commerciale di Begliano-Pieris sarà  l’amministrazione comunale che uscirà dalle elezioni di maggio. I tempi per andare a un’approvazione definitiva della variante 14 al Piano regolatore, relativa alla grande distribuzione, non ci sono più. A dirlo è il sindaco Silvia Caruso, che tiene a sottolineare come «da sempre l’adozione della variante ha significato l’inizio di un percorso, lungo e non preconfezionato: c’è tutto il tempo per effettuare delle modifiche». Anche dopo, lascia quindi intendere il sindaco, la fase delle osservazioni alla variante, che si chiuderà nei prossimi giorni e ha visto il fronte del “no” al polo commerciale sferrare una nuova offensiva. Il rinvio degli ulteriori passaggi autorizzativi (alla variante dovrà seguire la presentazione di un Piano attuativo comunale da parte dei privati) non è comunque dettato da opportunità politica, ma, appunto, da motivi strettamente tecnici. Le osservazioni alla variante, che potrebbero essere numerose, dovranno essere vagliate e ottenere una risposta dall’Ufficio tecnico per poi essere portate all’esame della Commissione urbanistica. Solo dopo la variante tornerà all’attezione del Consiglio comunale, corredata dalle risposte alle osservazioni. «Siamo a fine febbraio – afferma il sindaco – e quindi non ci sono davvero più i tempi. Al massimo faremo ancora un Consiglio per la variazione del bilancio necessaria a fronte delle decisioni del Governo e della Regione. Era chiaro da sempre che questa amministrazione avrebbe solo avviato il percorso. Per la precedente variante sono trascorsi otto mesi tra adozione e approvazione». L’adozione della variante a fine novembre non ha rappresentato perciò una forzatura, ma, questo sì, la volontà, come spiega il sindaco, di «mettere nero su bianco un indirizzo» per lo sviluppo del territorio. «Purtroppo qui i negozi chiudono anche senza che sia presente la grande distribuzione». aggiunge Caruso, rispondendo indirettamente al presidente dell’Associazione commercianti Paolo Bratina, critico nei confronti del progetto. La variante per il polo commerciale a questo punto potrebbe ritornare in aula solo a estate inoltrata o a inizio autunno, sempre che le elezioni non segnino una netta cesura rispetto all’attuale mandato. Se la variante sarà approvata, i privati potranno poi presentare il Piano attuativo comunale, che pure effettuerà un doppio passaggio in aula, per dettagliare meglio il progetto relativo a una superficie complessiva di 93mila metri quadri.