Elettrodotto PITTINI-FANTONI (BURGO ?): Würmlach-Somplago
Messaggero Veneto SABATO, 06 FEBBRAIO 2010 Pagina 16 – Udine
Tolmezzo. Inviate le osservazioni allo Studio di impatto ambientale. Il tracciato transfrontaliero non può essere individuato dalle imprese private
Elettrodotto aereo, Legambiente dice no
Gli ambientalisti definiscono «devastante» l’impatto della linea Somplago-Würmlach
TOLMEZZO. Per il progetto di elettrodotto aereo Somplago-Würmlach, proposto dalle Industrie Pittini e Fantoni, sta per arrivare l’ora della verifica di compatibilità ambientale. È quanto sostengono gli ambientalisti di Legambiente in una nota. «Nonostante il presidente della Giunta regionale, Renzo Tondo, abbia recentemente dichiarato di auspicare ancora un accordo con la Burgo (che aveva, a sua volta, proposto un elettrodotto interrato lungo la valle del But), per giungere ad un’unica soluzione, l’iter autorizzativo va, infatti, avanti» si legge nel documento.
«La Società Alpe Adria Energia (costituita allo scopo dagli industriali Pittini e Fantoni e partecipata anche da Verbund Italia), dopo aver presentato lo studio di impatto ambientale per ottenere l’autorizzazione alla realizzazione dell’opera, ha depositato nello scorso novembre anche le “integrazioni”, che erano state richieste il 16 luglio 2009 dal ministero dell’Ambiente e dalla Regione Friuli-Venezia Giulia – continuano gli ambientalisti. In queste settimane, le amministrazioni comunali interessate dal progetto e numerosi cittadini hanno presentato le loro “osservazioni” su questo documento e il tutto è stato trasmesso a Roma per un ultimo esame. Tra le associazioni che hanno sollevato riserve e critiche c’è anche Legambiente che, in una ventina di pagine, ha riassunto errori, contraddizioni e carenze riscontrate nel Sia. (Studio di Impatto Ambientale) e nella Valutazione d’Incidenza.
Dopo aver contestato l’impostazione generale del documento e aver inserito l’opera nel quadro del dibattito regionale, orientato verso il contenimento delle nuove linee elettriche dall’estero e favorevole al loro interramento, l’associazione ambientalista ha sottolineato l’esigenza di non lasciare a delle imprese private (spinte alla ricerca del percorso più breve e diretto) l’individuazione di un tracciato di carattere transfrontaliero che interessa una Z.P.S. (la Zona di Protezione Speciale “Alpi Carniche”) e aree di grande valore paesaggistico».
«Un altro aspetto che viene fatto notare è la modifica apportata al progetto originale, con la riduzione e l’innalzamento dei sostegni (l’altezza “media” passerà da 24 a 34 metri, ma in molti punti si supereranno i 45 metri o si arriverà a 61!). Se ci sarà in questo modo – come sostengono i proponenti – un vantaggio sul piano paesaggistico, con il contenimento del taglio dei boschi al di sotto dei conduttori, questo sarà bilanciato – dice Legambiente – dalla maggiore visibilità dei tralicci.
Il punto, però, in cui le “integrazioni” mostrano il loro lato più debole è quello dei “foto-inserimenti”, passaggio ritenuto indispensabile dalla commissione tecnica di V.I.A. per simulare l’impatto che l’opera avrà una volta realizzata. Nonostante fosse stato richiesto alla società Alpe Adria Energia un approfondimento, con la predisposizione di ulteriore immagini, le fotografie sono state addirittura dimezzate e la stessa cosa è avvenuta per i “foto-inserimenti”. Sono state trascurate, così, molte vedute che avrebbero mostrato dei tralicci in primo piano, fornendo un’impressione troppo negativa dell’elettrodotto». Ma le perplessità di Legambiente non si fermano qui. «Vengono contestati: la mancata scelta di alcuni “punti di vista” significativi (come quello dalla statale 52, nei pressi dello svincolo di Caneva, in direzione del Monte Amariana o quello dalla statale 52 bis, in località Moscardo, in direzione della Foresta di Pramosio), l’utilizzo di obiettivi grand’angolari nelle panoramiche (con l’effetto di rimpicciolire ed allontanare l’elettrodotto) e alcuni “stratagemmi” fotografici.
È il caso, ad esempio, della Pieve di San Pietro di Carnia, che viene inquadrata dal basso per dimostrare che sui boschi sullo sfondo non si noterebbe la nuova linea elettrica, mentre ci si dimentica di mostrare il pesante effetto sul panorama che si presenterebbe a chi sale sul Colle di San Pietro – e sono migliaia i fedeli e turisti che lo fanno solo in occasione del “Bacio delle Croci”, la cerimonia che si celebra ogni anno nella ricorrenza dell’Ascensione – in direzione di Forca Navantes e del Monte Dauda.
C’è da rilevare a questo proposito, che, mentre alcune Amministrazioni hanno organizzato degli incontri pubblici per presentare il progetto ai cittadini e permettere a chi fosse interessato di presentare osservazioni od opposizioni, il Comune di Tolmezzo, in particolare, si è distinto per il suo silenzio e la sua inerzia. Eppure l’elettrodotto andrebbe ad attraversare una delle parti più belle del suo territorio, frequentata in ogni stagione da appassionati di mountain bike o cercatori di erbe spontanee e di funghi. Un traliccio dovrebbe essere installato a breve distanza dal biotopo della Torbiera di Curiedi e un altro nelle vicinanze di un agriturismo da poco inaugurato».
Messaggero Veneto SABATO, 06 FEBBRAIO 2010 Pagina 16 – Udine
La posizione della Lega
Picco: anche in Carnia l’impianto sia interrato
TOLMEZZO. Esprime “grande soddisfazione” per le parole spese dal presidente Renzo Tondo sull’elettrodotto Udine Ovest- Redipuglia. E chiede che «si applichi il medesimo principio anche per l’elettrodotto Pittini – Fantoni e Burgo in Carnia».
Enore Picco, consigliere regionale della Lega Nord sottolinea la «grande sensibilità dimostrata da Tondo nel sostenere il progetto di interramento, laddove possibile, dell’elettrodotto Udine – Redipuglia. Tondo ha coniugato la responsabilità politica di non bloccare un procedimento già avviato alla capacità di tutelare il territorio. Ha chiarito che la formula dell’interramento deve essere perseguita come principio cardine, e ha indicato nell’affiancamento dell’opera a strutture esistenti (autostrada A4, per esempio) l’alternativa più logica. Sono perfettamente concorde con lui. E adesso aspetto che il governatore batta un colpo anche sul fronte della Carnia, la sua Carnia». Picco sostiene infatti che:«La nostra montagna deve essere tutelata. L’ambiente è la nostra risorsa più preziosa. Un elettrodotto aereo in montagna sancirebbe la fine del territorio e della sua popolazione. Sollecito il presidente Tondo a intervenire in prima persona per arrestare l’operato di qualche amministratore mediocre, che pensa di risolvere i problemi del territorio con misere compensazioni».
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Elettrodotto TERNA: Ronchi dei Legionari Sud – Udine Ovest
MV SABATO, 06 FEBBRAIO 2010 Pagina 8 – Udine
Tesolat: merito dei Comuni il passo indietro di Tondo
PAVIA DI UDINE. Dopo il dibattito che si è sviluppato in Consiglio regionale sull’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest, il consigliere Udc Alessandro Tesolat plaude alla posizione assunta dal presidente Tondo che, testualmente, ha affermato: «la giunta farà il possibile perché la soluzione principale sia quella interrata».
«Si tratta – osserva Tesolat – di un apprezzabile passo indietro rispetto alle dichiarazioni rilasciate soltanto due giorni fa dall’assessore competente e dal partito di maggioranza relativa. Un impegno da parte del presidente che è arrivato principalmente grazie alla mobilitazione dei cittadini, dei Comuni, del Comitato e, in seno al Consiglio, di Udc e Lega Nord. Ora però la situazione va costantemente monitorata per tenere alto il livello di interesse e di coinvolgimento su un argomento che è tutt’altro che concluso, ma che ha fatto registrare un’importante presa di posizione di Tondo».
«Va stigmatizzata la posizione del Pd – conclude Tesolat -, che è stato complice o silente fino a oggi e che con la sua mozione ha cercato il colpo di teatro, incurante dell’esito e sostanzialmente trascurando gli interessi del territorio. Un’occasione mancata, perché su un argomento così importante sarebbe stato necessario il coinvolgimento unitario di tutte le forze politiche».
MV SABATO, 06 FEBBRAIO 2010
Pagina 8 – Udine
E il comitato che vuole l’interramento delle linee elettriche ha in programma per lunedì e venerdì altre manifestazioni di protesta
Elettrodotto, Terna prevede 117 tralicci ma si impegna a demolirne altri 1.200
di CRISTIAN RIGO
I comitati non si fidano delle promesse? Terna è pronta a mettere nero su bianco l’impegno a demolire oltre 100 chilometri di linee aeree esistenti per un totale di circa 1.200 tralicci tra le province di Udine e Gorizia. Al posto di questi 1.200 pali distribuiti in 30 comuni diversi, con l’elettrodotto aereo Redipuglia – Udine ovest ne sarebbero realizzati 117 in 13 comuni.
Ecco perché secondo la società che gestisce la rete elettrica il progetto attualmente al vaglio del Ministero oltre a mettere in sicurezza la linea elettrica consentirà anche di ridurre l’impatto ambientale.
Nel corso del convegno organizzato a Verona per inaugurare le prime demolizioni della linea elettrica di Bussolengo, il direttore operativo di Terna, Gianni Armani ha anche ricordato che nel corso dell’analisi che ha portato all’individuazione del percorso del nuovo elettrodotto era stata valutata anche l’ipotesi di affiancare la linea al tratto autostradale per limitare l’impatto, ma che alla fine, tenendo conto del quadro complessivo, i 40 chilometri di elettrodotto individuati sono quelli «più efficienti e meno impattanti anche per l’ambiente, basti pensare – ha precisato – che il 97% del percorso insiste su aree agricole». Una percentuale che nell’ipotesi di afficamento della linea all’autostrada era più bassa. «Ma per quanto ci riguarda – ha sottolineato Armani – siamo sempre stati disponibili a valutare qualsiasi percorso, purché aereo».
L’elettrodotto interrato infatti secondo Terna, oltre a costare di più (da 100 milioni di spesa complessiva a circa 500) non garantirebbe gli stessi standard di sicurezza, non risolverebbe il rischio di black-out e sarebbe pure più «invasivo» dal punto di vista ambientale.
Ma il Comitato per la vita del Friuli rurale insiste. E nemmeno a fronte dell’impegno di Terna sul fronte delle demolizioni e di quello del presidente della Regione, Renzo Tondo (che si è detto intenzionato a fare il possibile per interrare l’opera ovunque sarà possibile farlo) intende interrompere la protesta.
Lunedì è infatti in programma un incontro con la popolazione di San Vito al Torre e venerdì con quella di Basiliano.
«Vogliamo spiegare ai cittadini la verità», dice il coordinatore Aldevis Tibaldi. Il comitato che lotta per l’interramento di tutta la linea dell’elettrodotto chiamerà a raccolta anche «tutti i sindaci e gli amministratori interessati al problema per organizzare un gruppo operativo ristretto». La mobilitazione insomma continua.