STUDENTI UDINE: ancora no alle telecamere nelle scuole

Dal Messaggero Veneto del 21/02/12

 

Scuole: più telecamere, ma gli studenti dicono ancora di no

La Provincia chiede a Trieste fondi per la videosorveglianza. Ragazzi contrari alla decisione, i presidi sono divisi

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di Michela Zanutto

UDINE. Studenti contrari e dirigenti divisi sull’operazione anti vandali che la Provincia sta portando avanti nel Centro studi. Mentre l’assessore provinciale all’edilizia scolastica, Adriano Ioan, annuncia l’installazione di nuove telecamere davanti alle scuole friulane, l’intero progetto della videosorveglianza continua a fare discutere. Da un lato perché dopo 7 mesi di lavoro i 93 occhi elettronici non sono ancora entrati in funzione, dall’altro perché da più parti si sollevano dubbi sulla reale utilità delle telecamere contro gli atti vandalici.

A rinfocolare la polemica è stato lo stesso assessore Ioan: «Vogliamo proseguire nell’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle scuole», ha detto e per ottenere i fondi necessari Ioan ha già inviato una missiva all’assessore regionale Federica Seganti.

«L’installazione di apparecchi per la videosorveglianza negli istituti superiori – ha spiegato Ioan – ha l’obiettivo di aumentare la sicurezza degli studenti e del personale docente e non docente. A oggi, negli istituti scolastici interessati, l’installazione è sostanzialmente completata e sono iniziate le operazioni di collaudo. Quanto alla missiva che abbiamo fatto pervenire all’assessore Seganti – ha chiosato Ioan – abbiamo sottolineato come, quello per la videosorveglianza, sia una sorta di investimento iniziale che si traduce in un rilevante risparmio per l’ente in termini di spese di manutenzione derivanti da danneggiamenti».

Critici i ragazzi del Movimento studentesco che già in passato avevano manifestato in diverse occasioni la propria contrarietà al progetto, tacciato di essere «lesivo della privacy e inutile nella lotta ai vandalismi». «Siamo assolutamente contrari alle telecamere – hanno aggiunto dal Movimento studentesco –: è una spesa ingiustificata ancor più in tempi di crisi. Inoltre non capiamo come si possano combattere i vandalismi quando le telecamere rimarranno accese al massimo dalle 23 alle 7 inquadrando soltanto l’esterno delle scuole».

Infatti, per ragioni di privacy gli occhi elettronici potranno entrare in funzione soltanto al di fuori del normale svolgimento delle attività scolastiche e non potranno in alcun modo entrare nelle aule. «È un problema teorico prima che pratico – commenta il dirigente del liceo scientifico Marinelli, Tomaso Di Girolamo – perché i ragazzi friulani si sono sempre dimostrati rispettosi della proprietà altrui e in particolare di quella pubblica. Al momento il vandalismo a scuola è limitato a piccoli sfoghi personali: l’incisione di un nome su un banco piuttosto che su una porta, comunque fatti che avvengono sempre all’interno dell’edificio».

E ancora: «Le telecamere possono dimostrarsi utili per evitare intrusioni da parte di ladri o spacciatori, ma limitatamente alle pertinenze». Del medesimo avviso pure Antonio Colussi, dirigente dell’Itc Zanon: «Non vedo questa grande utilità – ha detto –. Certo, le telecamere possono servire come deterrente, ma lo è anche la pattuglia della Polizia che fa due giri in più la notte». Ester Iannis, dirigente dell’Isis Malignani, invece promuove l’iniziativa: «La nostra scuola ha una superficie molto estesa e il controllo degli accessi è un elemento di grande sicurezza per le attrezzature e i laboratori».

Il centro studi sarà dunque controllato 24 ore su 24 da 50 telecamere fisse e 11 mobili comandate a distanza. I nuovi impianti, collegati direttamente con la Questura, saranno installati tra viale Leonardo da Vinci, viale Cadore, via Galilei e vicolo Aspromonte. Nel “triangolo” compreso tra via Planis, via Renati e via Diaz ce ne saranno altri 25 fissi e 7 mobili.