NO TAV/ Da tangentopoli a TAV-gentopoli

Oggi 20 anni dall’inizio di tangentopoli

Il 17 febbraio 1992 veniva arrestato Mario Chiesa (PSI) e si dava l’avvio all’inchiesta giudiziaria definita “Tangentopoli” che ha portato alla dissoluzione dei Partiti e della “Prima Repubblica”, ma da allora ad oggi nulla è cambiato anzi!
20 anni dopo tangentopoli, la corruzione è dilagante, lo dice la Corte dei Conti.
Infatti da Tangentopoli siamo passati a TAV-gentopoli cioè ad un sistema di corruzione che oramai viene definito sistema o modello TAV, che ha perfezionato e in certo senso legalizzato, la corruzione, da sempre presente nel sistema politico e delle imprese. Per esempio in Italia un km di TAV costa 5 volte di più che in Francia o in Spagna, da noi si arriva oramai mediamente a 50 milioni di euro a Km, ma nessuno è mai andato in galera per queste ruberie. Il gioco è privo di rischi e per tale ragione la partitocrazia vuole estendere sempre di più il sistema dell’Alta Velocità anche quando è palesemente antieconomica e privo dell’utenza minima necessaria per giustificare l’opera. In Italia l’unica linea di Alta Velocità che aveva un minimo di senso in termini di frequentazione era la Milano-Roma.
Il “modello Tav” è partito proprio 20 anni fa con la nascita della società “TAV SpA” creata da Lorenzo Necci. Il trucco è fondato principalmente sulla possibilità di incremento arbitrario dei costi di realizzazione effettuato “in corso d’opera”. In fin dei conti sono gli stessi appaltatori (che ora si chiamano General Contractors) a decidere il costo finale dell’opera da eseguire. Questo metodo si applica oramai non solo a tutte le “grandi opere”, ma, attraverso il trucco del “project financing”, a sempre più opere pubbliche anche se non di grandi dimensioni. Il tutto alla fine è interamente pagato con i soldi dei cittadini e sta determinando un incremento del debito pubblico per centinaia di miliardi di euro.

Il “Modello TAV”

Brani tratti da “Il libro Nero dell’Alta Velocità” di Ivan Cicconi Edizioni Koinè 2011

Il debito occulto e la catastrofe prossima ventura
La diffusione del cosiddetto project-financing e delle società di diritto privato controllate o partecipate dalle Regioni e dagli Enti locali, con le quali le politiche keynesiane capovolte stanno proliferando a livello locale, è semplicemente incredibile.
Stiamo parlando non di qualche decina di miliardi di euro, bensì di centinaia di miliardi di debiti che si sono già accumulati e che emergeranno solo fra qualche anno nei bilanci correnti dello Stato e degli Enti locali che si sono avventurati in queste operazioni. Diffusione di nuovi istituti contrattuali atipici ed esplosioni di società di diritto privato controllate direttamente o indirettamente dal pubblico stanno scavando una voragine nei bilanci futuri, tutta ancora da misurare, ma che non tarderà a produrre i suoi effetti.
Il Libro Nero dell’Alta Velocità pag 169

La vera storia dell’Alta velocità è la chiave di lettura indispensabile per caratterizzare quello che è diventato un modello, il modello TAV, replicato negli Enti locali dai mariuoli post-moderni, non più affaccendati a celebrare il rito a rischio della tangente ma trasformati in sanguisughe delle Istituzioni. Lo scambio tangentizio prima celebrato da soggetti distinti e separati è diventato intreccio e compromissione, dove la corruzione diventa liquida con tavole imbandite per l’abbuffata dei partiti, tutti; delle imprese di diritto privato di proprietà pubblica, tutte; delle imprese private cooptate nel banchetto da boiardi e faccendieri o penetrate nell’affare in cambio di favori o piaceri ai tanti mariuoli che popolano i cosiddetti partiti della seconda repubblica
Dalla presentazione del libro

Il TAV – Corridoio 5 non serve a nulla e devasterà i nostri Paesi:
fermarlo è nell’interesse di tutti

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